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Milano

Coronavirus. Coprifuoco in Lombardia: alle 18 i bar, alle 23 i ristoranti

Dopo la Campania, il coprifuoco da Coronavirus arriva in Lombardia con chiusure anticipate di bar e ristoranti per tre settimane
venerdì, 16 Ottobre 2020 di

La seconda ondata del Covid-19 mette in ginocchio anche la Lombardia che adotta misure più stringenti rispetto al Dpcm del 13 ottobre. Da lunedì entra in vigore il coprifuoco con l’ordinanza firmata dal Presidente della Regione Attilio Fontana che avrà una validità di tre settimane.

A farne le spese è innanzitutto la ristorazione. I bar dovranno chiudere alle 18. Solo se hanno il servizio al tavolo possono continuare fino alle 21 e poi dovranno chiudere.

Un’ipotesi già ventilata prima del Dpcm.

coprifuoco bar a Milano

Per i ristoranti il coprifuoco scatta alle 23.

Dunque orari ancora più ridotti rispetto al nuovo Dpcm di martedì che chiaramente appare superato (le chiusure erano rispettivamente alle 21 e alle 24).

D’altronde il Ministro Dario Franceschini aveva già chiesto un vertice di maggioranza per evitare che in Italia “vengano presi provvedimenti a macchia di leopardo magari per iniziativa delle singole Regioni, ed essendo mutato il quadro epidemiologico della diffusione del Covid – 19 rispetto all’ultimo Dpcm”.

Tre giorni sono stati sufficienti per mettere da parte le cautele? Effettivamente il Governo sta pensando di imporre un coprifuoco serale alle 22?

Intanto queste sono le indiscrezioni che filtrano e che saranno sottoposte al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Lombardia.

Comitato che è chiamato ad esprimersi anche su sport giovanile e palestre. Mentre dovrebbe essere sicura la chiusura per sale gioco, sale scommesse e sale Bingo.

E poi c’è il capitolo scuola con la richiesta di differire gli ingressi nelle scuole di I e II grado. Evidentemente anche per alleggerire la pressione sul trasporto pubblico ed evitare la chiusura delle aule in presenza fisica come deciso in Campania.

Anche se sarà prevista una quota di Didattica a distanza.

E anche un incremento dello smartworking. Un’altra pessima notizia per le attività di ristorazione e per la pausa pranzo che soprattutto a Milano ha registrato una flessione importante.