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Green Pass, misura geniale da estendere a tutti i lavoratori e ai ristoranti

Il Green Pass è misura geniale perché è possibile fare un tampone che però ha un costo monetario e psichico come spiega il ministro Brunetta
venerdì, 10 Settembre 2021 di

Il Green Pass è una misura geniale. Lo ha detto il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, per togliere ogni dubbio ai no Green Pass. E a cascata ai contrari alla vaccinazione.

L’affermazione del responsabile del dicastero è in linea con quanto affermato dal Presidente del Consiglio. Ma è soprattutto la spiegazione del rallentamento all’approvazione del super Green Pass “esteso”. Quello cioè che dovrebbe coinvolgere tutti i lavoratori di qualsiasi attività, pubblica o privata. E dunque anche i ristoratori e i dipendenti.

L’estensione ha subito un rallentamento politico, non scientifico o medico. L’allargamento della platea di chi dovrà avere il Green Pass si farà in pratica in tempi più lunghi rispetto all’approvazione immaginata già per la prossima settimana.

Ma si farà. Il tentativo di diluire l’efficacia del certificato verde esentando sacche di lavoratori non è nel programma del Governo, come ha anche spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.

L’accomodamento – politico – riguarda più che altro i tempi. Quelli necessari a dare spazio di manovra a chi tra i politici della maggioranza si era dichiarato contrario. E soprattutto a permettere a chi non ha ancora fatto una dose di vaccino di segnare il primo step che permette di avere il Green Pass. Valido fino al richiamo e poi con la seconda dose per un altro anno.

Chi lo ha detto

Renato Brunetta Green Pass geniale

Il Green Pass diventa misura geniale per Brunetta perché aumenta il costo sia psichico che monetario “per gli opportunisti contrari al vaccino”. Il ragionamento per alcuni potrebbe essere ostico. “Più crescono i vaccini, più crescono i dubbi sui vaccini. Il costo del vaccinarsi, il rischio e il beneficio atteso. Se la stragrande maggioranza si vaccina il rischio diminuisce e quindi non mi vaccino. Si rende irriducibile uno zoccolo di opportunisti. Bisogna aumentare agli opportunisti il costo della non vaccinazione”.

Un costo monetario e psichico spiega Repubblica.

Il Green Pass è geniale perché prevede il tampone

Lo ritroviamo anche sul Corriere della Sera.

“Il vaccinarsi o il non vaccinarsi è un equilibrio dinamico tra costi e benefici: il costo del vaccinarsi, cioè il rischio, col beneficio atteso. Se la stragrande maggioranza delle persone in un certo territorio si vaccina, è chiaro che il rischio diminuisce e quindi il costo – anche se bassissimo in termini di rischio – diventa alto. Sembra un circuito perverso alla propensione alla vaccinazione rende irriducibile uno zoccolo di opportunisti. Se non ci fossero stati i vaccini, gli opportunisti non ci sarebbero stati. E allora qual è il gioco da far aumentiamo agli opportunisti il costo della non vaccinazione. Come glielo aumenti? È la logica geniale del green pass: gli fai fare il tampone, che è un costo psichico oltre che monetario”.

Brunetta, quindi, chiede obbligo di Green Pass per tutti sia nel settore pubblico che privato.

E qui entrano in gioco i ristoratori e i dipendenti delle attività di ristorazione cui i clienti già ora possono accedere solo con certificazione verde.

La strategia di un passo alla volta del Presidente Draghi ha delineato la strada anche per i ristoranti a tutto vantaggio di chi vorrà vaccinarsi nei prossimi giorni. E risparmiarsi il costo psichico e monetario del tampone.

Il Green Pass è misura geniale perché è possibile fare un tampone che però ha un costo monetario e psichico come spiega il ministro Brunetta