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Alessio Madeddu chef omicidio

Un panettiere confessa l’omicidio dello chef Alessio Madeddu

Angelo Brancasi, panettiere di Sant'Anna Arresi, ha confessato l'omicidio di Alessio Madeddu, chef sardo che ha partecipato a 4 Ristoranti
venerdì, 29 Ottobre 2021 di

Angelo Brancasi, panettiere di Sant’Anna Arresi, ha confessato l’omicidio di Alessio Madeddu. Lo chef sardo trovato ucciso davanti al suo ristorante era diventato famoso per aver partecipato a 4 Ristoranti.

Agli investigatori il panettiere ha confessato di aver ucciso lo chef perché geloso della moglie. La donna lavorava al ristorante e Alessi Madeddu avrebbe avuto una relazione che sarebbe la causa dell’omicidio.

Il panettiere ha confessato nella notte e il movente è quindi da ricercare in questioni passionali. 

Chi è Alessio Madeddu

Lo chef sardo, 52 anni, trovato ucciso davanti al suo ristorante era diventato famoso per aver partecipato a 4 Ristoranti con Alessandro Borghese. La figlia ha trovato il cadavere ieri mattina, 28 ottobre, davanti al suo locale, Sabor’e Mari, in località Porto Budello a Teulada, sulla costa occidentale della Sardegna. 

Brancasi ha confessato, durante l’interrogatorio, al pm Rita Cariello che si occupa del caso. E agli inquirenti, e ha raccontato la sua versione dei fatti, davanti al suo legale Roberto Zanda.  

A lui gli inquirenti sono risaliti tramite testimonianze e immagini di videosorveglianza. Condotto in questura per essere ascoltato è crollato durante l’interrogatorio. 

Il panettiere ha confessato l’omicidio dello chef Alessio Madeddu

Il panettiere di Sant’Anna Arresi ha ammesso subito di aver ucciso Madeddu per ragioni passionali. Poi avrebbe aggiunto di essersi pentito.  

Secondo prime indiscrezioni, agli investigatori, ha confessato di aver ucciso per gelosia: la moglie, infatti, lavorava al ristorante di Madeddu, e l’omicida racconta che i due avessero una relazione clandestina.  

Così, ieri, giorno dell’assassinio, il panettiere si è presentato a Porto Budello per discutere con lo chef. 

Ma la discussione sarebbe degenerata: Brancasi avrebbe aggredito Madeddu. 

A quel punto sarebbe stato lo chef a tentare la difesa brandendo l’accetta che, probabilmente, è diventata poi l’arma del delitto usata dal panettiere. 

Brancasi racconta ancora che Madeddu avrebbe anche danneggiato la sua auto lanciandovi contro un oggetto. 

La ricostruzione

Versione che ora spetta agli inquirenti verificare. 

Secondo la prima ricostruzione, Alessio Madeddu ha ricevuto botte e colpi ripetuti al fianco, al collo e alla schiena con un’accetta e altri oggetti contundenti. L’omicida ha poi abbandonato il cadavere davanti al suo ristorante in una pozza di sangue.  

Ecco perché nelle prime ore si è parlato di una vera e propria spedizione punitiva. 

A trovare la vittima, come detto, è stata la figlia che ha subito dato l’allarme.  

Accanto al cadavere c’era l’arma utilizzata per il delitto e numerose tracce di sangue, non solo vicino al corpo ma anche lungo la stradina che conduce all’ingresso del ristorante.  

Sul posto i RIS che hanno repertato tutte le tracce ematiche per il confronto del Dna. Gli inquirenti hanno ascoltato gli amici, i parenti e i conoscenti dello chef per ricostruire le ultime ore di vita.  

Poi la svolta: grazie a testimonianze e immagini del sistema di videosorveglianza i carabinieri sono risaliti al panettiere. 

Dallo scorso marzo la vittima era agli arresti domiciliari dopo la condanna a sei anni e otto mesi ottenuta per aver aggredito i carabinieri e aver ribaltato la loro auto con una ruspa. Madeddu aveva trascorso cinque mesi in carcere a Uta e dopo la sentenza di primo grado aveva usufruito degli arresti domiciliari nella casa collegata al ristorante. 

Ora il suo killer si trova nel carcere di Uta a Cagliari.