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Cartello conti separati

Conti separati: il ristorante non li può negare per legge. Si paga col POS

Conti separati al ristorante: il titolare non li può proibire per legge tranne in un caso, e non può negare i pagamenti elettronici
venerdì, 19 Agosto 2022 di

L’annosa questione dei conti separati al ristorante piomba rumorosamente sul dibattito tra i ristoratori e i loro clienti acceso dal POS obbligatorio.

Dal 30 giugno 2022, lo sapete, i clienti che si vedono rifiutare il pagamento elettronico possono segnalarlo chiamando la Polizia. Vale anche per micropagamenti inferiori a 10 o 5 euro.

COSA C’ENTRA IL POS?

Per una volta non è stata Selvaggia Lucarelli, molto sensibile al tema, a segnalare i ristoratori nemici del POS a causa delle commissioni. Cioè la percentuale sulle singole transazioni trattenuta dal circuito che offre il pagamento elettronico. 

Il Messaggero si è preso la briga di raccogliere le denunce dei lettori. 

“Siamo stati in una pizzeria di Roma, volevamo conti separati ma abbiamo dovuto pagare singolarmente e in contanti. Ci hanno detto: ‘Abbiamo già battuto lo scontrino’”.

CONTI SEPARATI O CONTO UNICO

Pos
Pagamento tramite POS

Vi dobbiamo una risposta. Che ci azzeccano i pagamenti elettronici con i conti separati al ristorante?

Se il numero di ristoratori che li proibiscono sta aumentando a vista d’occhio nelle città e nei luoghi di villeggiatura, è perché l’obbligo di emettere più scontrini li espone a un rischio. 

Più clienti pagano con bancomat o carta di credito, maggiore è la possibilità di ricevere pagamenti da circuiti che applicano commissioni elevate. 

Ragione per cui il titolare del ristorante rischia di guadagnare meno rispetto a quanto farebbe con un conto singolo. 

Così si spiegano i rifiuti di fare conti separati da parte dei ristoratori, frequenti negli ultimi giorni, e le richieste ai clienti di gestire i calcoli tra loro per poi emettere un conto unico.

CONTI SEPARATI PROIBITI: SI PUÒ?

Ma la domanda è: può il titolare di un ristorante rifiutarsi di fare conti separati?

No, gestori e titolari di qualsiasi ristorante non possono negare ai clienti che ne fanno richiesta il pagamento di conti separati.

Per la legge ogni cliente che si accomoda al tavolo del ristorante, una volta consumato, perfeziona il suo contratto singolo con il ristoratore. 

Per onorare quel contratto è obbligato al pagamento di quanto consumato. Benché sia diventata prassi, per una questione di comodità, la divisione del conto per il numero di persone presenti allo stesso tavolo.

SI PUÒ ANNULLARE UNO SCONTRINO?

Spesso, i ristoratori che la stampa chiama “furbetti del POS”, si rifiutano di fare conti separati, e dunque più scontrini, con la scusa di averne già battuto uno singolo. 

Ma non è così. Anche una ricevuta fiscale già emessa può essere annullata. La legge garantisce ai clienti dei ristoranti la possibilità di richiedere conti separati e di pagare “alla romana”, come si dice. 

Sono legali i cartelli con la scritta “Qui non si fanno conti separati”?

Per la legge, i ristoratori si possono rifiutare di fare conti separati solo se lo rendono noto prima che venga perfezionato il contratto con il singolo cliente, cioè prima che questo abbia terminato l’ordinazione.

Di conseguenza, i cartelli del tipo “In questo ristorante non si fanno conti separati” sono legali. Si possono considerare “avvisi” per i clienti. Ai quali, tuttavia, i ristoratori sono tenuti a comunicare la decisione a voce prima di prendere la comanda. 

A quel punto è il cliente a decidere se restare o alzarsi per andare in un altro ristorante.