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8 Dicembre 2025 Aggiornato il 8 Dicembre 2025 alle ore 18:53

Addio a Luigi Cataldi Madonna, professore del vino in Abruzzo

Scompare a 69 anni Luigi Cataldi Madonna professore di Filosofia all'Università dell'Aquila che rivitalizzò il Pecorino
Addio a Luigi Cataldi Madonna, professore del vino in Abruzzo

Stamane ci ha lasciati Luigi Cataldi Madonna che definire viticoltore è assai riduttivo. L’ho conosciuto per mano di un Abruzzese Doc, Alessandro Bocchetti. E poi al tavolo dell’enoteca romana con Paolo Trimani. Esplosivo e provocatorio ma con pacatezza, venne a un Armageddon da Arcangelo Dandini (quando si praticava molto di più l’off-line) con i suoi vini. Ma portò anche una sua concorrente, Cristiana Tiberio. Al suo Pecorino Giulia devo la convinzione che il vino può essere divertente e spensierato. L’ho rivisto a sprazzi, ma non tanto da poterne scrivere compiutamente. Per cui vi ripropongo due “ritratti” di Alessandro Bocchetti e Paolo Trimani ripresi dall’archivio di Scatti di Gusto. (Vincenzo Pagano)

Con Luigi Cataldi Madonna in viaggio in Abruzzo

Luigi Cataldi Madonna in cantina

8 aprile 2010 – di Alessandro Bocchetti

Luigi ci aspetta in cantina. Una costruzione rossa, quasi una vecchia fattoria, tutto intorno, vigne. Vecchie pergole abruzzesi si inseguono con impianti più moderni, a testimonianza, aldilà delle mode, di una presenza storica della vite in queste terre. Siamo qui per assaggiare la nuova vendemmia il 2009. Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo ci colpiscono per le loro note tipiche e intense di frutto, per un millesimo che si preannuncia notevole, ma sono i cerasuolo (rosati da uve Montepulciano d’Abruzzo) e il pecorino a colpirci ancora di più, finissimi e godibili, annunciano in potenza i grandi vini che saranno. 

Luigi Cataldi Madonna è un uomo dagli appetiti straordinari e i suoi vini sono lo specchio fedele della sua storia. Quasi un romanzo d’appendice. Un presente ed un passato da Filosofo, la formazione tedesca e il rigore per la filosofia (è ordinario di filosofia all’Università dell’Aquila) sono sempre filati di pari passo con la passione e la tradizione familiare per il vino. Luigi lo ama di un amore intenso e totale, ma non potrebbe mai fare a meno dei suoi studi. Come i suoi studi non potrebbero mai fare a meno della vita.

Tutto ciò ci è chiaro mentre nella vecchia bottaia sotto il palazzo baronale di Ofena spilla dalla barrique il Tonì 2008 ancora in affinamento. Gli occhi gli brillano mentre ci passa il bicchiere vermiglio. Il naso è colpito da una scossa di piccoli frutti e dall’aroma del legno che perderà in bottiglia. Ma in bocca è una festa di sapori che si inseguono, anche difficili da cogliere tutti, esattamente come le emozioni di una vita. “U Barone”, come tutti lo chiamano con un deferente gioco, ha saputo prendere i vini di famiglia e portarli a un nuovo livello di consapevolezza e dignità.

Il Pecorino

il vino di Luigi Cataldi Madonna

Abbiamo iniziato da lui perché è il vero araldo della montagna abruzzese. I Cataldi Madonna hanno legato da generazioni la loro storia a questa terra, ma è solo Luigi ad aver pienamente compreso le potenzialità di questo territorio. E ad aver puntato su una nuova interpretazione più sottile e fresca dei vitigni tradizionali.

Con l’ostinazione dell’uomo di studi ha preso il Pecorino, un vitigno dimenticato perché considerato ostico e sgraziato e in un decennio lo ha portato ad essere uno dei migliori bianchi d’Italia. Ormai dal 2007 completamente vinificato ed affinato in acciaio, ci colpisce ogni volta con i suoi profumi esotici e terpenici e con una beva pericolosamente piacevole e ricca. Voglio che sia lui a guidarci in questa ricerca delle montagne. Non solo perché le conosce come nessun altro, ma soprattutto perché ne incarna lo spirito e il tempo.

Seduti al tavolo della cucina della vecchia cantina, l’immancabile bicchiere di vino e lo spigoloso salame aquilano per scaldarci, facciamo il punto di questi giorni: stasera a cena a Pacentro, poi un altro produttore di vino giovane e entusiasta, Vallereale a Popoli, Mastro Gregorio da Scanno, semplicemente il più grande pastore d’Italia con i suoi formaggi e saperi antichi,  e per chiudere in bellezza Niko Romito, il più straordinario cuoco della sua generazione nello Stivale. Cinque fuoriclasse per capire questa terra antica e moderna.

Il Pecorino di Luigi Cataldi Madonna

il pecorino di Luigi Cataldi Madonna

7 dicembre 2010 – di Paolo Trimani

La zona di produzione del pecorino comprende l’Abruzzo dalle montagne dell’aquilano fino alle coste chietine e pescaresi e teramane. Per poi passare nel Piceno e nella zona di Offida. Come potrete facilmente immaginare la paternità è contesa tra le due regioni e, a mio parere, si tratta di una disputa che non potrà essere risolta. Infatti il primo vigneto impiantato a pecorino venne realizzato da Cocci Grifoni a San Savino di Ripatransone nel Piceno. Ma le prime bottiglie messe in commercio furono quelle di Luigi Cataldi Madonna nell’annata 1996. Se è vero che nomina sunt numina il pecorino lo ha inventato lui, almeno nei termini in cui lo conosciamo oggi, l’origine della varietà non è del tutto chiara. Ma la teoria più accreditata iscrive il pecorino nella famiglia delle aminee gemelle originarie della Tessaglia anche se con morfologia un po’ atipica.

(…)

Il migliore, non a caso, è proprio il 2008 di Luigi Cataldi Madonna. Un vino ricco e intenso dalle chiare inconfondibili note agrumate che da un paio di annate sono esaltate dall’abbandono del legno e lo rendono un esempio di moderno bianco tradizionale. La sua qualità più bella è la straordinaria beva, vale un secchio letteralmente con la ola!

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