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3 Novembre 2020 Aggiornato il 3 Novembre 2020 alle ore 18:03

Burger King: perché ha chiesto ai suoi clienti di comprare da McDonald’s?

Burger King, in una pubblicità, chiede ai clienti di comprare da McDonald's per aiutare chi lavora nella ristorazione ai tempi del lockdown
Burger King: perché ha chiesto ai suoi clienti di comprare da McDonald’s?

La cosa più insolita che vedrete oggi è Burger King che chiede ai propri clienti di comprare dall’arcirivale McDonald’s. Motivo? Sostenere i lavoratori del settore ristorazione che rischiano il posto causa Covid.

È la campagna pubblicitaria promossa nel momento in cui la Gran Bretagna si appresta a chiudere. Sottintende un credo diffuso tra le insegne internazionali del fast food: durante il lockdown il cibo d’asporto e le consegne a domicilio possono salvare migliaia di posti di lavoro.

Burger King va oltre McDonald’s, citando un’infinità di marchi concorrenti, da Subway a Pizza Hut, da KFC a Subway. La nuova campagna pubblicitaria della multinazionale americana contempla anche una versione italiana. Con la citazione di marchi quali Panino Giusto, Spontini, Rossopomodoro.

Qual è la vostra prima reazione alla notizia?

– State pensando che anche il marketing diventa buono di fronte alla pandemia, e si mette a fare rete?

– Oppure, da markettari con un pelo sullo stomaco così, non vi sfuggono i segreti della “co-opetition”? È la strategia per cui, quando si verifica una parziale convergenza di interessi, la competizione viene messa da parte perché la cooperazione conviene di più.

– O siete talmente anti-Big Corp da non dimenticarvene neanche quando la solidarietà per i lavoratori a rischio del posto dovrebbe avere la precedenza? Quindi sostentiamo i piccoli esercenti; abbasso sempre e comunque le multinazionali che hanno il cattivo gusto di farsi pubblicità con un evidente non detto: noi ce la caveremo comunque, ma licenzieremo dipendenti come funghi.

– O, infine, messo su il faccione neo patriottico, gridate “prima le italiane”. Invitando a pensare alle migliaia di attività tricolori che stanno per essere spazzate via e che, di sicuro, cucinano pietanze meno indigeste di Whopper e Big Mac?

L’iniziativa, comunque, partita da Burger King Uk, sta raccogliendo apprezzamenti a migliaia e altrettanti retweet.

Porgere la mano a tutti gli operatori del food che mai come in questo momento hanno bisogno d’aiuto per sopravvivere.

Ma ci sono altri dati che vi aiutano a capire perché la multinazionale porge la mano a tutti gli operatori del food, e vi aiutano a scegliere la risposta più adatta alla domanda del titolo.

Il lockdown primaverile e le misure per contrastare la pandemia hanno inciso pesantemente su Burger King. Mettendo a rischio 1600 posti di lavoro nella sola Gran Bretagna. Dove, al termine della fase più acuta della pandemia, 160 punti vendita non hanno più riaperto.

Per altri 25, Burger King stava valutando la chiusura, avendo deciso di concentrare gli investimenti sui negozi con drive-in, di questi tempi più sicuri e redditizi.

Come se non bastasse, sempre restando alla sola Gran Bretagna, nel primo mese di lockdown, cioè marzo 2020, i ricavi del settore fast food sono precipitati del 57,6 per cento.

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