Chi evade di più: ristoratori, panetterie, bar e gelaterie ai primi posti

Chi evade di più in Italia? Risponde Il Fatto Quotidiano che ha rielaborato i dati sulle partite Iva pubblicati dal dipartimento Finanze del Mef per capire chi paga le tasse. I dati sono relativi alle dichiarazioni 2024 e quindi riguardano l’anno di imposta 2023. In questo articolo troverete la classifica del rischio di evasione di 175 categorie economiche ordinate in una tabella secondo gli indici sintetici di affidabilità (Isa). La tabella, che ha disaggregato i dati per categoria e percentuale di inaffidabilità, può essere ordinata per colonne e può essere effettuata la ricerca per riga.
In pratica, si ottiene una mappa dei contribuenti con un giudizio Isa inferiore a 8 (il massimo punteggio è 10) che sono inaffidabili per il ministero delle Finanze. In soldoni, sono quelli classificabili come sospetti evasori.
Al 4° posto di questa classifica appaiono i servizi di ristorazione commerciale che con più di 100 mila “esaminati” hanno una percentuale di inaffidabili del 74,5%. Scavalcati da Noleggio di autovetture (3.454 esaminati e 81,3% di inaffidabili), Discoteche e sale da ballo (953 esaminati e 77% di inaffidabili), Tintorie e lavanderie (7513 e 75,8% di inaffidabili).
Quanto guadagnano, ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie e chi evade di più

Il reddito medio dichiarato dalle attività di ristorazione è basso: 15.100 € all’anno pari a 1.258 € al mese. I locali più piccoli risultano in perdita ed è difficile capire come facciano a restare aperti se è questo il vero fatturato. Così chiosa il Corriere della Sera che ha rilanciato la tabella del Fatto. C’è da considerare che in questa categoria rientrano Ristorazione con somministrazione, Attività di ristorazione connesse alle aziende ittiche, Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, Ristorazione ambulante. Quindi parliamo anche di locali molto piccoli, a gestione familiare e ambulanti.
Per le attività di ristorazione, le attività con i migliori risultati segnano un ampio divario: guadagnano circa 63 mila euro all’anno.
Non va meglio per i panettieri. Con 18.594 esaminati, l’indice di inaffidabilità è del 70% con reddito medio dichiarato di 21.600 € e migliori performance a 51.200 € annui.
Guadagnano poco anche bar, pasticcerie e gelaterie. Sono 9.800 € annui di media (migliori prestazioni a 33.900 €) per 92.892 esercizi esaminati e una percentuale di inaffidabilità del 55,8%. Quasi un pareggio tra affidabili e inaffidabili, tra chi non evade e chi evade di più. In questa categoria rientra anche la produzione di pizza confezionata.