Mattarella premia Franco Pepe per l’impegno durante il coronavirus

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha insignito 57 persone dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica per essersi distinte durante l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus.
Nei mesi di lockdown 25 donne e 32 uomini hanno compiuto azioni che possono “simbolicamente rappresentare l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”.
Infermieri come Elena Pagliarini, che a Cremona crollò stremata alla fine del turno di lavoro, fu contagiata dal coronavirus e per poi guarire e la cui foto addormentata sulla tastiera del computer è diventata uno dei simboli della pandemia.
E medici come l’anestesista Annalisa Malara e la dottoressa Laura Ricevuti, che a Codogno curarono il paziente 1. Oppure Maurizio Cecconi, professore di cure intensive all’Università Humanitas di Milano che, come ricorda il Quirinale, “è stato definito da Jama (il giornale dei medici americani) uno dei tre eroi mondiali della pandemia”.

Scorrendo l’elenco ci sono anche rappresentanti del mondo del food. Sono tre, idealmente guidati da Franco Pepe, il celebre pizzaiolo di Caiazzo che ha riaperto la sua pizzeria il 2 giugno nel giorno di festa nazionale con i Tavoli del Silenzio.
Franco Pepe è già Cavaliere del Lavoro ed ora somma questo ulteriore riconoscimento al suo palmarès perché dopo aver chiuso la pizzeria ha continuato a sfornare pizze per gli anziani delle RSA e per i senzatetto. E per aver promosso una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta per acquistare ventilatori polmonari e mascherine per il personale ospedaliero impegnato nella lotta al Covid-19.
Cavalieri al merito della Repubblica sono anche Rosa Maria Lucchetti, la cassiera dell’Ipercoop Mirafiore di Pesaro che ha lasciato una lettera agli operatori 118 donando loro tre tessere prepagate di 250 euro, e e Mahmoud Lufti Ghuniem, in Italia dal 2012, il rider che si è presentato alla Croce Rossa di Torino con mille mascherine acquistate di tasca propria.
[Link: Repubblica]