Milano. Oltre il Confine c’è solo il crudo di Chicchere in Ghingheri
“Ho aperto il mio locale senza bicchieri”
Poi le persone del quartiere hanno iniziato a portarle di tutto, da tazzine e libri per bambini fino a panche e scatole. Le inaugurazioni non sono nel suo stile, ma a noi non interessa perché un posto come Chicchere in Ghingheri si inaugura tutti i giorni da solo semplicemente esistendo. Colazioni sane con frutta, pane e cioccolato, vero, e centrifugati a soli 2 €, insalate a 5 €, caffè nella moka, yogurt curiosi.
Katiuscia ha 35 anni, è di Milano ma con autori della sua artistica esistenza provenienti dal Mediterraneo, un po’ Calabria, un po’ Spagna. La sua è una vita fatta di sogni, che si realizzano per poi infrangersi su altri sogni ancora da provare a realizzare.
Con il Confine ancora nel cuore, era stata lei, insieme all’attuale ex marito, a fondare dieci anni fa il locale storico milanese, crocevia di aggregazione, coesione e incontro per tutta la brulicante gioventù della zona Solari, Savona e Tortona. Poi le unioni si dissolvono, ma resta forte la voglia di rimettersi in gioco e reinventarsi, soprattutto quando non è la creatività a mancare.
Due i presupposti alla base di questa nuova visione onirica, oggi realtà: un’alimentazione sana e un’alimentazione cruda, fatta di pochi alimenti semplici non cotti per evitare il più possibile di disperdere energie in digestioni lunghe e gravose per il corpo.
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Per una personalità originale ed eclettica come la sua non è stato facile riuscire a condensare la sua creatività in un menù, con ingredienti fissi e scritti: perché Katiuscia è così, un delicato Sturm und Drang pronto a stravolgere tutto silenziosamente, un impeto che improvvisa a caso con gli ingredienti sotto agli occhi.
Da quando la tappezzeria secolare di Via Cola di Rienzo ha messo l’annuncio di fitto, testarda e ostinata ha percorso questo cammino fino in fondo e ora si ritrova tra quattro mura esattamente come le aveva progettate ed immaginate.
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Dietro ad un bancone alto e diverso dagli altri, che lei ha voluto fortemente così per non essere sempre a ridosso dei clienti, ma per lasciar loro spazio e riprendersi lei i suoi.
Nome più calzante di Chicchere, tazze in spagnolo, non c’era: origini di Madrid a parte, tra i primordi di questo progetto si cullava l’idea di servir tutto in tazze, dagli yogurt alle insalate.
Non è detto che questo non avverrà, ma perché fare previsioni quando è così bello entrare in questo piccolo delizioso locale senza sapere che cosa Katiuscia avrà pensato per voi, o quale strano oggetto il vicino le abbia donato per noi?
Ad esempio martedì i cani bevevano dalla ciotola piena d’acqua posta di fronte alla porta d’entrata, ma il giorno prima, puff, questa non c’era!
Mai stata così gelosa di una persona come del suo primo sogno realizzato qual era il Confine, oggi la sua nuova linfa vitale è incanalata in questo nuovo disegno che nel quartiere ha già creato i suoi adepti per momenti differenti della giornata: dal mondo delle mamme in mattinata che si ritrova per colazioni, centrifugati e caffè, alle merende con pane e frutta nel pomeriggio per i bambini, fino all’universo dei ciclisti che si ferma per una pausa pranzo leggera e sana con insalate nuove e sempre colorate.
Vi basterà fidarvi più di lei che di quello che ha cercato di racchiudere su quei cartoncini colorati e scritti a mano che si sforza di chiamare menù.
“Toglietemi tutto, ma mai il mio sorriso e la mia felicità”
Chicchere in Ghingheri. Via Cola di Rienzo, 28. Milano. Tel. +39 392 580 1073