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22 Novembre 2016 Aggiornato il 22 Novembre 2016 alle ore 09:29

Natale. Il nuovo Pandoro di Pavé in vasocottura si compra e si mangia solo con SatisPay

Da una parte c'è Satispay, una app di mobile payment nata da tre giovani cuneesi, ma di stanza a Milano, e dall’altra Pavé – ormai triplice realtà, molto
Natale. Il nuovo Pandoro di Pavé in vasocottura si compra e si mangia solo con SatisPay

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Da una parte c’è Satispay, una app di mobile payment nata da tre giovani cuneesi, ma di stanza a Milano, e dall’altra Pavé – ormai triplice realtà, molto milanese, e molto di successo.

Satispay parte da un’idea originale: pagamenti effettuati direttamente con il telefono, niente numeri di carte di credito che girano (che mi sembra di capire siano una delle fobie di noi italiani, per nostra natura malfidenti) – si carica semplicemente la app con un tot di € a scelta, direttamente dal proprio conto corrente, e si usano questi euro per pagare il conto nei negozi convenzionati, al bar (anche solo per un caffè!), al ristorante, sui siti di e-commerce, per i taxi, o per fare donazioni a varie onlus.

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Oppure per trasferire denaro agli amici – non è che uno si “compri” gli amici: ma si può ad esempio dividere il conto della pizzeria, uno paga per tutti e gli altri gli versano la loro quota, o anche farsi mandare qualche euro in caso di bisogno, o mandare denaro ai contatti della propria rubrica telefonica, come con WhatsApp. #DoItSmart.

E nuovi sviluppi sono in arrivo nei prossimi mesi. È tutto piuttosto semplice (per dire, la cosa più “complicata” è star lì a digitare i propri dati per registrarsi), i passaggi di denaro sono pressoché istantanei, le transazioni sono gratuite per gli utenti e hanno un costo fisso di 0,20€ solo tutte quelle che superano i 10€ (anche 100€, o 1000€, che deve essere se non ricordo male il limite di spesa).

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Quindi, posso pagare con Satispay anche solo il caffè con la brioche, o… Già – o cosa? Allora: ho scaricato la app, e sto aspettando che mi venga attivata, in modo da poter stabilire il mio budget settimanale (sono io che decido la somma da caricare, e alla fine della settimana, se mai mi fosse avanzato qualcosa, mi verrebbe ricaricato sul conto; all’inizio della settimana successiva, la somma a budget viene ricaricata, e così via). Intanto, inizio a dare un’occhiata a cosa c’è in giro, nei dintorni del mio ufficio: in ordine di distanza, I Dolci di Namura, Il frutteto di via Poliziano, Mama Rosa, la Bottega del Vinaiolo, Fridabike, Lost in Town (un bel bar), Il Francescone Gioielli, il Premiato Forno Cantoni, Stampa Digitalxpress, Le Luire (fioraio), Noma 29 (hamburger), e poi il mio ottico di via Losanna, Kitchen Society, e anche la onlus 1Caffè, e un sacco di altri locali… E tutti offrono uno sconto del 10% sul primo acquisto – e possono naturalmente fare altre offerte.

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Va detto che la startup Satispay, fondata nel 2013, ha esordito a gennaio 2015, ha iniziato a diffondersi in maniera esponenziale verso settembre 2015, conta circa 150.000 download e 75.000 utenti attivi, e diciamo sui 10.000 esercizi aderenti (ai quali è dedicata la app Satispay Business, che interagisce con i software di cassa e i POS); vengono utilizzate le transazioni SEPA, e quindi sarà possibile utilizzarla in tutta Europa – nel senso che, oltre agli uffici di Milano, è attivo un ufficio a Londra per preparare lo sbarco in Europa: prima tappa, la Germania.

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L’idea di fondo è quella di creare una vera e propria community di utenti: ed è in quest’ottica che Pavé, partner della prima ora di Satispay, alla quale la accomunano la giovane età degli imprenditori, tutti trentenni, più o meno, e una filosofia simile, ha pensato a sfornare, letteralmente, una novità esclusiva dedicata proprio ai clienti della app: un nuovo prodotto, un pandoro, proposto in vasocottura e in confezione “per due”.

Come dice Luca Scanni di Pavé, “Satispay è un prodotto made in Italy così come lo siamo noi. Per questo abbiamo voluto premiare la clientela che utilizza il sistema e lo abbiamo fatto offrendo loro la possibilità di comprare il PANDORO PER DUE, una vera esclusiva che non avevamo mai prodotto prima”. Che poi, come viene giustamente precisato, vale anche per “single con molta fame”. Che si tratti di una novità, lo si può vedere anche dall’espressione intenta durante l’estrazione del panettone dal vaso…

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E ovviamente – la persona singola “con molta fame” ero io. Buono, il pandorino in vasocottura, morbido. Certo, un assaggio è troppo poco: tornerò a prenderne uno, e, visto che fino alla fine dell’anno è previsto uno sconto del 10~ sul primo acquisto nei vari esercizi convenzionati, risparmierò anche. Basta che gli amici di Satispay si decidano ad attivarmelo, il mio account: HO FAME!!

[Immagini: iPhone Emanuele Bonati, Simona Vecchies]

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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