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Le 12 pizzerie centenarie più antiche di Napoli: pizza e foto storiche

Le pizzerie centenarie di Napoli raccontano in 50 foto la storia della pizza nella mostra fotografica alla Casina Pompeiana dal 5 al 23 giugno
venerdì, 02 Giugno 2023 di

Le pizzerie centenarie di Napoli inaugurano lunedì 5 giugno la mostra fotografica alla Casina Pompeiana nella Villa Comunale.

50 foto che vogliono illustrare il percorso della pizza napoletana negli ultimi 100 anni. Tradizioni, lavorazione usi e costumi legati alla pizza che ha conosciuto diverse evoluzioni. Ma che è rimasta un prodotto semplice fatto di farina, acqua e lievito. L’UPSN, l’Unione Pizzerie Storiche Napoletane, vuole così celebrare una storia centenaria che ha portato al riconoscimento dell’arte del pizzaiuolo come patrimonio immateriale dell’Unesco.

Ed è proprio questo riconoscimento che certifica l’evoluzione della pizza e del pizzaiolo nel corso degli anni da figura marginale della ristorazione a protagonista della scena gastronomica. Anche grazie alla fotografia e al ruolo dei social che rilancia di continuo pizza e pizzaiolo con una cadenza sconosciuta ai tempi della fotografia in bianco e nero. Un’occasione per riscoprire immagini che hanno portato l’immagine del pizzaiolo al bancone in giacca e cravatta fino alle magliette tecniche e sponsorizzate del nuovo millennio.

Tutte le pizzerie centenarie di Napoli

pizzerie centenarie più antiche di Napoli: Gorizia 1916

Le pizzerie storiche napoletane Le Centenarie sono 12 e partecipano tutte al progetto della mostra fotografica dal 5 al 23 giugno sono 12. Eccole ordinate secondo i criteri cronologici dell’associazione.

1. Antica Pizzeria Port’Alba

pizzerie centenarie più antiche di Napoli: ambulante a Port'Alba
pizzerie centenarie più antiche di Napoli: Port'Alba

L’Antica Pizzeria Port’Alba è la più antica di Napoli. Nasce come pizzeria nel 1738 e rifornisce i venditori ambulanti di pizze alla marinara o con alici o con cicinielli (bianchetti). O con il pomodoro e il fiordilatte che non aveva il nome di Margherita e prese il nome con un’operazione di marketing del tempo nel 1889. La pizzeria ancora oggi si trova sotto la cosiddetta “Porta delle Sciuscelle” (o Porta delle Carrube), nel corridoio che ha ospitato le librerie della città. Meta di personaggi illustri dal Re Ferdinando di Borbone a Benedetto Croce, Gabriele D’Annunzio e Salvatore Di Giacomo.

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2. Pizzeria Mattozzi

pizzerie centenarie più antiche di Napoli: Mattozzi

A Piazza Carità, nel 1833, nasce il ristorante pizzeria Mattozzi con il nome di Le stanze di Piazza Carità per mano di Antonio La Vecchia. Locale frequentato tra gli altri dallo storico e critico della letteratura italiana Francesco de Sanctis. Nel 1959, la pizzeria viene rilevata da Alfredo Surace che era il direttore della pizzeria Mattozzi in via Marchese Campodisola. La pizzeria mantiene l’impostazione familiare con il coinvolgimento della moglie Concetta Perrone e dei figli Franco e Lello. E proprio a Lello, scomparso nel 2019, che si deve la fondazione nel 1984 dell’Associazione Verace Pizza Napoletana insieme ad Antonio Pace. Il figlio Paolo Surace, quarta generazione di pizzaioli, continua l’attività della pizzeria centenaria di Napoli.

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3. Pizzeria Capasso

pizzerie centenarie più antiche di Napoli: Capasso

La pizzeria Capasso è attiva a Porta San Gennaro dal 1847. Sette generazioni di pizzaioli si sono avvicendati al bancone e Vincenzo Paolo Capasso ha raccolto il testimone del nonno Vincenzo, scomparso nel 2019, ed è affiancato dal papà Gianni. Pizza tradizionale con un occhio al cornicione che non è quello canotto anche se molti la indicano come un’antesignana del genere.

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4. Antica Pizzeria da Michele

pizzerie centenarie più antiche di Napoli: Da Michele

Margherita e Marinara sin dal 1836 per mano di Michele Condurro anche se la data ufficiale di fondazione reca l’anno 1870. Tra le pizzerie centenarie di Napoli è la più famosa per la sua ruota di carro, la pizza che va oltre il bordo del piatto, la possibilità di chiederla con doppia mozzarella (che poi è fiordilatte), l’olio di semi. E le incredibili file che si dice siano state generate dal rilancio del film Mangia, prega, ama con Julia Roberts. L’unica innovazione in più di 100 anni di storia è l’introduzione della Margherinara, metà Margherita e metà Marinara per gli indecisi e gli appassionati di degustazione. Per trovare altri gusti, però, si può andare in una delle pizzerie Da Michele in The World e nella pizzeria a Salerno che è succursale della storica di Forcella.

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5. La Pizza Da Gennaro a Secondigliano

La famiglia Del Buono è una delle famiglie storiche di pizzaioli e l’adesione all’Associazione delle Pizzerie Centenarie ha coinciso con il trasferimento di sede ma sempre a Corso Secondigliano. La ditta in effetti nasce nel 1884 come Dello Buono per mano di Generoso che dichiaro all’anagrafe Umberto figlio di Luisa a sua volta figlia del pizzaiolo Luigi Mattozzi. Il Dello Buono per errore di trascrizione divenne Del Buono, ma l’insegna è sempre quella: Da Gennaro a Secondigliano con Maurizio e Claudio Del Buono con la pizza tradizionale e un cornicione muscoloso.

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6. Lombardi 1892

pizzerie centenarie più antiche di Napoli: Lombardi 1892

La storia della famiglia Lombardi sembra il soggetto di una serie Netflix. Nel 1892, un documento della questura di Napoli registrava una pizzeria in via di Porto 161 intestata a Errico Lombardi, capostipite della famiglia e marito di Concetta Scialò, figlia e parente di pizzaioli. Errico nel 1902 lascia moglie e tre figli per cercare fortuna in America con il fratello Antonio e il cugino Gennaro. Resta poco tempo negli Stati Uniti, dove il cugino Gennaro apre Lombardi’s, e ritorna a Napoli. Suo figlio Luigi intanto ha appreso il mestiere di pizzaiolo e con il padre apre una pizzeria alla Pietrasanta prima di trasferirsi in via Trinità Maggiore, oggi via Benedetto Croce. Nel 1929 acquista e dà subito in gestione una vecchia pizzeria di via Foria che nel 1947 diventa l’attuale Lombardi a Piazza Càvour (come dicono i napoletani) con la nuova generazione di Enrico e Carlo.

E se vi chiedete se c’entra qualcosa Lombardi a Santa Chiara, ebbene Enrico figlio di Luigi, la apre nel 1963 dopo essersi separato dal resto della famiglia. Ancora oggi la trovate lì, anche se non è più di proprietà della famiglia Lombardi.

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7. Starita a Materdei

“L’isolotto” di Materdei lo si conosce fuori Napoli praticamente per la pizzeria centenaria di Starita e l’episodio della pizza fritta nel film di Vittorio De Sica L’Oro di Napoli. Leggenda vuole che le riprese siano state effettuate proprio nella pizzeria di Starita aperta nel 1901 anche se le ricostruzioni hanno dimostrato che i locali della fedifraga pizzaiola del film non sono quelli. Ma Starita resta un moloch delle pizzerie napoletane centenarie con la pizza tradizionale cui non sono mancate innovazioni come la fritta ripassata al forno. O gli angioletti con la Nutella che hanno fatto proseliti e non solo a Napoli.

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8. Pizzeria Gorizia 1916

Il nome Gorizia non è legato al cognome come si potrebbe pensare ma al fatto che la pizzeria centenaria di Napoli apre nel quartiere Vomero nel 1916. Proprio nei giorni in cui Gorizia, l’8 agosto, fu liberata dall’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale. Salvatore Grasso, Presidente delle Pizzerie Centenarie, ha mantenuto la proprietà della pizzeria di famiglia da sempre riferimento per la borghesia napoletana che apprezza la pizza “al piatto” di dimensioni contenute rispetto ai grandi dischi del centro storico.

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9. Pizzeria Umberto, centenaria che è anche ristorante

La pizzeria Umberto, che è anche ristorante, i lettori di Scatti di Gusto la conoscono soprattutto per la mitica ricetta della pasta, patate e provola. A due passi dal salotto buono di Piazza dei Martiri, nasce durante la Prima Guerra Mondiale nel 1916. La aprono Ermelinda e Umberto Porzio come trattoria Don Umberto. Alla quarta generazione, l’imprinting non è cambiato ma si è affinato il servizio. E Massimo Di Porzio è vicepresidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana. In menu troverete la pizza Nonna Ermelinda con ragù, polpettine e mozzarella di bufala.

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10. Antica Pizzeria Ciro 1923 – Gaeta

Qui andiamo non solo fuori Napoli, ma addirittura fuori regione per la pizzeria nata nel 1923 e condotta da Giorgio Moffa. Giorgio Moffa è erede di una grande tradizione di pizzaioli: il papà, Carmine Moffa, aveva infatti sposato una figlia di Ciro Leone, fondatore della pizzeria Trianon. Il nonno, panettiere, con la nonna decisero di aprire una pizzeria guardando il dirimpettaio Michele che faceva affari proprio con la pizza. E da un vano con la bancarella arrivarono a far sedere nei saloni duecento persone. Giorgio Moffa ha poi aperto una enclave della pizza napoletana a Gaeta, meta dei napoletani in estate, intitolandola proprio al nonno.

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11. Pizzeria Trianon, oggi centenaria

Come detto Ciro Leone aprì la pizzeria nel 1923 dandole il nome del teatro aperto qualche anno prima, nel 1911. E i primi clienti erano proprio gli attori che si esibivano nel teatro, da Totò a Macario e Nino Taranto. Un vero e proprio palazzo della pizza con sale distribuite su quattro piani e lo storico a piano terreno con i tavoli in marmo dell’apertura. Un pezzo di storia cui accomodarsi per assaggiare la pizza a ruota di carro che è il segno distintivo delle pizzerie sull’asse di Forcella e dei Tribunali.

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12. Pizzeria Cafasso, quasi centenaria

È la più giovane delle pizzerie centenarie di Napoli, una quasi centenaria che nasce nel 1953 nel nuovo quartiere di Fuorigrotta che era un borgo agricolo e passaggio tra Napoli e Pozzuoli attraverso il traforo della collina di Posillipo. L’antica città in effetti era Pozzuoli, mentre la nuova era Neapolis. L’inversione si ha a partire dal 1925 con la costruzione del reticolo ordinato di vialoni e strade dedicate ai personaggi dell’antica Roma. Cui seguirono le gallerie (la Quattro Giornate è del 1940) e della Mostra d’Oltremare che ospita manifestazioni dedicate alla pizza e ai pizzaioli. Negli anni ’50 inizia l’espansione avviata a cavallo delle due guerre con l’ampliamento del Rione Duca d’Aosta e la costruzione del Rione Miraglia. Giuseppe Capasso, dopo aver lavorato nella pizzeria dei genitori, apre il locale con la moglie Elena Gonzales. Ancora un errore di trascrizione all’anagrafe e la pizzeria con tutta la famiglia diventa Cafasso.

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