La ricetta del Martini secondo Roger Moore ora che girano 007 Spectre
Voglia di un bel Martini? Per me sì. Sarà che hanno finito di girare le riprese di Spectre, il nuovo 007 che ha messo a ferro e fuoco Roma tra inseguimenti, atterraggi di fortuna, bolidi arrampicati sugli argini e un bel po’ di soldi catapultati nelle casse del Comune.
Girare. O mescolare. L’eterno dilemma del Martini che noi abbiamo già declinato in una versione di eccellenza.
Le cronache riferiscono di un nuovo capitombolo di Daniel Craig durante le riprese messicane. Agitate, a questo punto, per il quattro volte 007 che con Monica Bellucci sarà sugli schermi a novembre del 2015.
Nell’attesa meglio prepararsi a un Martini come si deve.
Viene in soccorso il James Bond che ha fatto sognare tutti a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 (e chi dimenticherà mai la Lotus subacquea?), Roger Moore, a 87 anni consegna al Guardian il suo Amarcord: “La cosa triste è che so perfettamente come si prepara un Martini ma da due anni non posso berlo perché ho scoperto di essere diabetico. A me il Martini piace con il gin mentre James Bond lo preferisce con la vodka. E poi agitato, non mescolato. Ricordate Sean Connery?”
“Stupefacente”. Così Moore definisce il suo Martini e per farlo uguale uguale non esitate ad eseguire le stesse 5 mosse.
1. Usate gin Tanqueray. E’ morbido ed è il migliore. Mettete del vermouth Noilly Prat dry (la quantità contenuta in un portauovo) in una coppa Martini e agitate con movimento circolare per insaporire il bicchiere. Quindi versate il Noilly Prat nello shaker, girate e buttate via quello che resta.
2. Mettete un paio di cubetti di ghiaccio nello shaker e aggiungete il gin. L’ideale è che ci sia mezzo centimetro di spazio tra il limite del liquido e quello del contenitore. Se superate il limite, fuoriesce. Agitate leggermente il mixer e mettetelo nel congelatore.
4. Tagliate una fettina di limone e strofinate il bordo del bicchiere con la scorza gialla (non la bianca). Mettete il bicchiere nel congelatore. Dopo mezz’ora il drink è pronto. Un buon shaker da cocktail ha un filtro e quindi i cubetti di ghiaccio rimangono dentro. “E’ strano”, fa notare Moore, “ma lo shaker d’argento che usiamo nella nostra casa di Monaco ha su inciso 007”.
5. Servite con tre olive su stuzzicadenti immersi nel drink. “In questo modo”, scherza Moore, “se io sono con voi, posso mangiare un’oliva e ricordare il sapore del Martini”.
Bastasse questo a dire l’ultima parola sul Martini, saremmo soddisfatti. E invece la pubblicistica sul Martini si arricchisce ogni giorno di trasgressioni e tentativi di codificare il Mito. Per amore di completezza, dal cilindro delle informazioni sul tema abbiamo abbiamo estratto i consigli che ha fornito recentemente il Corriere. Ve ne diamo sommariamente conto, semmai aveste poco tempo per approfondire.
- Gin o vodka, è anche questione di età. In ogni caso è un dilemma per chi non ha le idee chiare.
- Il Martini è gelido. Se decidete di non seguire il dettame, come fa qualche sia pur autorevolissimo esperto, ve ne assumete le responsabilità.
- Il Martini shakerato è solo quello di James Bond. O di chi ha l’ardire di voler assomigliare a Sean Connery.
- La preparazione del Martini è una cerimonia laica. Se non ne sapete nulla, non arriverà nessuna punizione divina.
- Qualche goccia di vermouth mettetela, sennò è gin in una coppa Martini.
- Quale vermouth e quale gin scegliere? Se non avete le idee chiare, seguite i consigli di Roger Moore.
- Oliva, limone o altro. Chi può dire dove qual è l’intruso?
Concludiamo con lo spazio riservato agli eretici. Con una piccola guida, segnalata da Bon Appétit, ai cocktail diversamente Martini. Che sono almeno tre:
- L’alternativa morbida, adatta ai detrattori del gin, è con aggiunta di vodka e Lillet. E’ il Vesper.
- Con vodka, whisky e Pernod, adatto agli amanti del whisky scozzese o dei cocktail con mescal. E’ lo Smoking Dorini Dreamy Martini.
- Con metà gin e metà vermouth. Per principianti, senza offesa.
E ora dite la vostra verità. Se siete arrivati fin qui è perché il tema vi intriga. Altrimenti aspettate che qualche ‘martinista’ si decida a sganciare la sua.
[Link: theguardian.com, corriere.it. Immagini: ansa.it, La Presse, bonappetit.com]