Niko Romito, piatti e prezzo del nuovo menù al ristorante Reale

Si, lo ammetto. Sono fissato con Niko Romito e il suo ristorante tristellato Reale a Castel di Sangro. Sono affascinato dalla sua capacità di trasformare la materia in cibo.
Trasformare. Cambiare forma. Cambiare carattere. Esaltarne l’essenza, la composizione, la consistenza, il gusto.
E tutto questo, senza minimamente cedere nell’eccesso, nella dismisura, nella pur lecita ruffiana abitudine che hanno molti chef di fare l’occhiolino al cliente, presentando loro le pietanze “come piace al cliente”.
Romito no. A Romito non interessa questo. Interessa la ricerca, lo studio.
Ti mette nel piatto un pezzo di anatra, una carota, una bietola. Ti esalta l’amaro in una preparazione di verdure. Il dolce in un frutto o in una carota.
Chimica e fisica in un piatto

Ma il tutto senza “aggraziarlo”, senza limarlo o presentarlo diversamente da ciò che è.
O, perlomeno, esattamente con il suo gusto, peraltro esaltato, ma con fattura, sembianze, presentazioni a volte totalmente difformi e differenti dall’originale.
Trasformare la materia gastronomica, cambiandone i paradigmi ed esaltandone il sapore.
Chimico e fisico, Niko Romito al Reale. Non cuoco. Non mi stancherò mai di dirlo e scriverlo. Alchimista del gusto. Estrattore di sapore.
E questa sua ricerca segue oggi un doppio binario: da una parte, il Reale, il ristorante che porta avanti grazie al grande prezioso lavoro anche di Cristiana Romito e dei ragazzi in sala e nella struttura. Oggi abbiamo trovato un meraviglioso Maldotti a sostituire il bravissimo Sinesi in sala, diremmo con un sorriso in più e con la medesima professionalità.
Dall’altra la ricerca pura, in laboratorio e nelle cucine, per realizzare nuovi percorsi nutritivi per scuole, ospedali, comunità.
E sul palco del Reale va intanto in scena due volte al giorno la poesia della tecnica, della ricerca dell’essenziale, in un menu che cambia spesso ma che non cambia mai. I piatti, del Reale, pur differenti, incarnano sempre lo spirito di Niko Romito nel loro essere attrazione, estrazione, rivoluzione di forma e contenuto.
Ho citato più volte Mies Van der Rohe, in passato, nel parlare della cucina di Niko Romito al Reale. “Less is more”, ma anche “less tastes more”.
Sottrazione. Concentrazione. Estrazione. Espressione.
Il tutto, in una sala/teatro candidamente mostrata, dove i camerieri ed il personale di sala si muovono, vestiti di nero, come i pretini danzanti di Giacomelli nelle fotografie in bianco e nero alle pareti.
E mi lascio quindi affascinare da loro, dalle opere di Spalletti alle pareti, da questo insieme essenziale e raffinato che ci circonda. E mi lascio servire.
Come si mangia al ristorante Reale di Niko Romito

Misticanza al pomodoro, olio e farro. Come “condire” con il pomodoro un vegetale puro e semplice.

Ostrica e cicoria. Forse il piatto migliore della cena. Sapido, goloso, rotondo, iodato … buono!

Riso, pesto di basilico, anice e limone. Un riso presentato e trattato come non fosse riso, con anice e limone a fare da contrasto ad un pesto di solo basilico.
Pane. Lui. Il protagonista di ogni cena di Romito.

Cocomero e pomodoro. Ditemi quello che volete, ma da anni questi piatto è il più goloso, bello, rotondo, estivo e goloso della cucina di Romito. Fantastico.

Spigola e sedano. Piatto nuovo ( come quasi tutto il menù) caratterizzato dalla diversa consistenza della spigola, con la sua salsa di spigola. E il sedano che in questa preparazione si presenta in primo piano in fatta la sua forza gustativa.

Insalata tiepida di bieta. Ancora vegetale. Ancora rivoluzione nel gusto.

Carota. Che più essenziale non può essere.

Anatra e ginepro. Nuovo piatto di nuova consistenza e rotondo nel sapore.

Penne e salvia. Quasi una provocazione. Un piatto dove l’amaro, anzi, l’amarissimo è padrone assoluto per tutto il tempo in cui si mangia la pasta, ma si dissolve in un dolce finale grazie ad una piccola fogliolina di erba Lippia.

Peperone e pane. Quasi un dolce, in chiusura.

Albicocca, rosmarino e rabarbaro. Anche nel dessert, un filo di amaro nel rosmarino.
Ancora una volta Niko conferma. Ma ancora una volta Romito stupisce. Ogni volta la stessa cosa. Ogni volta una cosa diversa.
Lo ammetto: se sono fissato con Romito, una ragione ci sarà!
I prezzi del ristorante Reale di Niko Romito (estate 2025)

Il ristorante tristellato prevede a pranzo e a cena il menu degustazione descritto con un prezzo di 230 euro a persona, vini e bevande esclusi.
Oltre alla degustazione è possibile aggiungere fino a 3 portate scelte dalla Carta Reale
al costo di 30 euro a portata a persona.
L’abbinamento al calice costa 120 €.
Ristorante Reale. Contrada Piana Santa Liberata, 67031 Castel di Sangro AQ. Telefono: 086469382. Instagram
Niko Romito, al Reale l’essenziale si concentra. Anche nel prezzo (gennaio 2025)

Estrazione, Concentrazione, Esaltazione. È in una sintesi minimalista la descrizione delle tecniche di cucina di Niko Romito, 3 stelle Michelin con il ristorante Reale a Castel di Sangro. O perlomeno degli obiettivi delle sue tecniche gastronomiche.
Obiettivi chiari, semplici (ma non “facili”) e precisi. Il risultato atteso dell’applicazione di queste tecniche, mescolate ed impiegate con certosina maestria, e quello di creare piatti che siano appunto di estrazione, compressione e esaltazione.
Vi farò scoprire cosa lega il suo famoso “carciofo”, il primo piatto che assaggiai nel 2014 con la foglia di broccolo di questo 2025.
Il carciofo e la precisione maniacale

Tutti ormai conosciamo l’attenzione e la precisione maniacale con cui Romito lavora l’ingrediente.
Quello che ci stupisce ogni volta è la puntualità ed esattezza con cui il processo di trasformazione avviene.
Niko Romito non può essere definito (solo) con l’appellativo di ‘cuoco”. Romito è soprattutto un chimico/fisico che applica leggi ferree delle due scienze alla gastronomia per giungere ad un risultato che è più sensoriale/visivo, avvolgente e caldo, che freddamente tecnico.
In lavorazione si estrae l’essenza del gusto, del profumo, dell’anima – mi verrebbe da dire- dell’ingrediente selezionato. Questo stesso ingrediente e tutte le sue componenti vengono quindi sommati, moltiplicati, concentrati ed infine esaltati nella preparazione, prima di essere disposti nel piatto.
Piatti belli e buoni
Una modalità operativa che porta a risultati straordinari di bellezza e gusto. Si, perché neanche per un secondo bisogna dimenticarsi del fatto che i piatti di Niko Romito sono soprattutto molto buoni, oltre che belli.
Ed è questo lo scopo ultimo della sua ricerca. Kalòs kai agathòs, bello e buono. Un concetto che i Greci usavano per indicare la perfezione.
Le ragioni della diversità e della forza di Niko Romito

Come Romito lo faccia, poi, ce lo può spiegare solo lui, e forse interessa solo ai cultori della materia.
A me interessa mettere in luce come questa modalità di lavoro, questo processo organizzativo delle attività di cucina rappresenti un unicum. Una diversità profonda, un “plus” che, raccontato nel modo giusto e vissuto dai fortunati clienti, si trasforma in un vantaggio di mercato e comunicativo di estrema forza nella promozione e nel marketing dello chef, della sua cucina, del suo ristorante Reale e delle sue attività che, ormai in tutto il mondo, portano il nome di Niko Romito.
In sostanza in Romito, nei suoi piatti, nei suoi ristoranti, la caratteristica principale è la presenza di piatti apparentemente semplici, che corrispondono ai tre canoni di in sapore estratto, concentrato…ed esaltato. Proprio come il suo famoso carciofo.

Questa è da sempre la nota che distingue la “nuova” cucina di Niko Romito. E, in totale coerenza, questa è la nota che caratterizza la sala di Cristiana Romito, al Reale, a Casadonna. Essenzialità, precisione, esaltazione nella presentazione dei piatti. Ballerini in nero che si muovono in uno spazio candido con gentilezza e insieme precisa professionalità.
E, con questi concetti ben chiari in testa, qui al Reale, al ristorante di Cristiana e Niko Romito a Castel di Sangro, abbiamo assaggiato diversi piatti.
Il menu Degustazione Reale

Zuppa di patate. Piatto nuovo, di consistenza soave, di tipologie diverse di prodotto… tutto teso ad aprire la bocca e la mente al lavoro di esplosione del gusto.

Foglia di broccolo e anice. Ormai il nuovo classico. Straordinario. Raffinato e infinitamente semplice. Ma perfetto.

Cavolfiore gratinato. Non l’avete mai provato in tutti questi anni? Peggio per voi.

Pane. Che dire ancora del piatto di Niko Romito?

Animelle, panna, limone e sale. Era da anni che non le rimangiavo. E perché, mi verrebbe da dire, ho aspettato cosi tanto tempo ?

Trota, mandorla e alloro … e anche qui, succede la stessa cosa che è capitata con le animelle: ogni volta che la mangi, la apprezzi di più. Rotonda, piena di sapore e dolcezza, ma anche soave e delicata. E quell’amaro diretto, profondo, totale dell’alloro la bilancia perfettamente. Che buona!
I piatti che fanno la differenza

Pasta, verza, rafano e brodo. L’idea di nobilitare la verza può sembrare balzana, folle. Ma se tu cuoci una pasta Gentile in un brodo di verza, e la condisci con verza e rafano, esalti il sapore del vegetale e lo porti a sublimazione. Buonissima.


Anatra, senape, orzo e arancia. Piatto nuovo. Forte, pulito… diretto. E buono. Di straordinaria consistenza e incredibile alla masticazione. Buono. Buono.

Sedano rapa, olive e vermouth. Anche qui la consistenza fa la sua parte. Come pure il vermouth, che addolcisce il sotto gusto amaro tipo dell’oliva. Piatto che ho trovato anche diversamente bello.

Spaghetto tiepido, agnello e friggitelli. Una goduria. Un agnello e friggitelli apparentemente classico, ma a condire una pasta Mancini che da’ consistenza e golosità al tutto. Tradizione rivisitata, direbbero in molti… Tecnica e idea, dico io.

Scarola arrosto. Un piatto che quasi ti arriva prima al naso che al gusto. Un sentore forte di patata.
Una piacevolezza piena e suadente.

Crespelle caramellate, crema e clementina. Che bello, che buono, che piatto!

E infine Frutta – Parrozzo – Pecorino. Abruzzo…e non solo.

E poi torna a regnare il silenzio sul bianco monastero di Casadonna. Torna a sentirsi solo il vento d’Abruzzo, sulla casa Reale di Cristiana e Niko Romito.
Il prezzo del menu Degustazione Reale al ristorante di Niko Romito è di 210 € più 100 € di wine pairing.

Il toast con doppio formaggio è della colazione del mattino.
