mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

La Gioia in Brera, com’è il ristorante classico italiano a Milano

Il ristorante La Gioia in piena zona Brera a Milano propone un menu classico italiano con la cacio e pepe nella forma di formaggio a 26 €
giovedì, 04 Aprile 2024 di

Se c’è una zona di ristoranti acchiappa-turisti a Milano, quella è Brera, ma La Gioia non abusa della sua posizione. Anzi. In poco tempo, là dove c’era il ristorante pizzeria Bebel’s, ha creato un format nuovo classico italiano, con un’atmosfera di calore ospitale. Calore non invadente: il calore di quando si va in una casa dalle luci morbide dove ognuno è a suo agio. 

Che sia una cena a due, un tavolo conviviale, la cena di lavoro o il rito di un habitué, La Gioia funziona. È anche uno di quei posti che senza pubblicizzarsi troppo ha conquistato la clientela desiderata. 

E cioè quella clientela eterogenea ed esigente che non cerca visibilità. C’è anche un buon afflusso di stranieri, come di milanesi, un po’ di tutte le età. È successo grazie al passaparola di chi può spendere – discreto, mirato, infallibile e che non ha bisogno dei social.

La Gioia Brera cucina a vista

La Gioia in Brera ha tre anni: è il progetto di Redi Shijaku, imprenditore cosmopolita CEO di un gruppo che comprende anche il poco lontano Baretto San Marco in via Marsala sempre in Brera e L’Osteria Serafina in via Luigi Sacco (zona De Angeli). Per La Gioia ha scelto un team giovane con l’executive chef Giovanni Russo, il direttore Giuliano Faini e l’head sommelier Davide Biasi. 

Con la sua giovane età, La Gioia ha messo a punto un servizio di sala che fluisce a meraviglia anche a sala gremita. E in occasione della nostra cena era gremita davvero (65 posti all’interno, un’altra trentina nel dehors). Grazie a Kevin, Serena, Cinzia e ai loro colleghi di cui non sono riuscita ad annotare il nome. Questo è uno dei cardini di un’esperienza positiva, oltre ai profumi, alle luci, ai colori, ai sapori, alla conversazione. Alla cucina a vista.

La cena di cui siamo stati ospiti

La Gioia Brera a tavola

Era una cena tematica, titolo Radici Autoctone, con piatti pensati per rendere omaggio ai vini di vigneti storici: convitati sommelier, giornalisti, food writer. Bravo il sommelier-giornalista Nello Gatti per l’idea di questo fil-rouge.

La Gioia Brera sandwich benvenuto versione branzino

Siamo partiti con il Sandwich di Pezzata Rossa con maionese al Cren e Brunoise di Cetriolini – branzino e bottarga per la variante non carnivora. Nei calici, al posto delle bollicine, la sfida di una svettante Schiava Keil – Manincor Anno, frutto di una vigna con più di 80 anni di vita e di un amorevole lavoro artigianale.

La Gioia Brera battuto gamberi antipasto

Battuto di Gamberi Rossi di Mazara con Arancia Rossa e Finocchietto Selvatico, accompagnato da un Etna Bianco San Lorenzo – Girolamo Russo.

La Gioia Brera uovo poché tartufo nero

Uovo Poché con spuma di Topinambur Tartufo Nero Uncinato. Un antipasto dai profumi gagliardi del ristorante La Gioia in Brera. Da bere, Trebbiano Vigna dell’Impero – Tenuta Setteponti – il vigneto è del 1935. Tanto rispetto.

La Gioia Brera risotto milanese oro cena radici autoctone

Un giallo, impeccabile, ondoso, maestoso (si capisce che mi è molto piaciuto?) Risotto Milanese D’oro, chiara dedica a Gualtiero Marchesi *, quindi classico di un classico. Ricco di sapidità, cremoso e meritevole, c’è un passaparola specifico solo per questo piatto. In abbinamento: Fabio Contato Riserva – Cà Maiol.

La Gioia tagliata ribeye

Tagliata di RibEye con Cipolline Borretane e Cime di Rapa bevendo Etna Rosso San Lorenzo – Girolamo Russo. Questo il pairing ufficiale.

La Gioia Brera tonno rosso

Per i non carnivori, La Gioia in Brera serve tonno rosso e cime di rapa, un accostamento potenzialmente capace di reggere un rosso (ho però continuato con il bianco). 

Dessert il sorbetto al limone della casa, mantecato spettacolarmente in simultanea da due camerieri posti agli estremi del tavolo. Saggia scelta, la leggerezza, per chiudere. Nei calici del commiato, Moscato d’Asti Viti Vecchie – Cà d’Gal, pasticceria secca e caffè.

Quanto costa La Gioia? 

forma cacio e pepe

Gioire ha il suo prezzo, coerente con il posizionamento di ristorante classico, curato e raffinato, con cantina all’altezza. Una cena di 3 portate viene a costare sui 70-75 € vini esclusi. Il menu è abbastanza stabile, deve poter riproporre i classici. Poi ci sono primi immutabili come il risotto e signature come la cacio e pepe preparata al tavolo nella forma e spolverata fino all’ultima forchettata. Fa letteralmente impazzire gli stranieri, ma anche copiosamente salivare gli italiani. 

Per quanto riguarda le proposte dello chef, il patron è il primo assaggiatore. A seguire, il team e alcuni privilegiati clienti regolari cui spesso viene chiesto il giudizio su anteprime. Che è poi la suprema goduria dei fuori-carta.

Menu e prezzi de La Gioia in Brera

Accanto al menu ufficiale che pubblichiamo, esistono menu ad hoc per eventi e i private menu. Il fatto che per quest’ultima opzione ci sia un form online apposito, rassicura molto chi si muove con largo anticipo, per esempio la clientela americana che adora la Gioia in via San Marco in Brera.

Antipasti da condividere

Burrata e pappa (19 €)

Indivia e avocado (18 €)

Parmigiana alla Tommaso (19 €)

Puntarelle e acciughe (18 €)

Alici e pan brioche (19 €)

Tartare di Fassona (18 €)

Culatello e grissini (23 €)

Pata Negra dei Nèbrodi (27 €)

Tartare di tonno rosso (23 €)

King crab salad (43 €)

Tartare di scampi e avocado (26 €)

Battuta di gamberi Mazara (28 €)

Speciali

Vitel tonnè (25 €) 

Carpaccio delle Langhe (23 €)

Sandwich di bianca romagnola (21 €)

Uovo e caviale (29 €)

La Gioia dei primi e dei risotti

Ravioli del plin (25 €)

Tagliolini al ragù di culatello (23 €)

La nostra cacio e pepe (Minimo 2 Persone) (26 € a persona)

Pasta e fagioli (26 €)

Bottoni di zucca (26 €)

Gnocchetti agli scampi (27 €)

Tajarin al tartufo (29 €)

Linguine all’astice (39 €)

Risotto Milanese d’oro (24 €)

Risotto ai porcini (26 €)

Tartufo nero Uncinatum (13 €) in aggiunta su tutti i piatti (6/7gr)

I secondi de la Gioia in Brera

Filetto (39 €)

Costoletta alla milanese (36 €)

Chateaubriand (minimo 2 persone) (43 € PP)

La tagliata (35 €)

Agnello d’Alpago (38 €)

Astice al beurre blanc (39 €)

Branzino alla Sandrino (33 €)

Tonno e foie gras (36 €)

Black cod (48 €)

Uovo e funghi (25 €)

Pescato del giorno (120 € / Kg)

Contorni

Purè di patate (10 €)

Patate infornate (9 €)

Cicoria ripassata (9 €)

Funghi di stagione (11-15 €)

Pomodorini e cipolla (9 €)

Spinaci al burro “Beppino Occelli” (8 €)

Purè con funghi di stagione (15 €)

Purè e tartufo nero Uncinatum (16 €)

* Solo per chi volesse approfondire. Il tema del piatto signature come opera irriproducibile o patrimonio di tutti mi aveva colpito talmente che ne avevo scritto con dovizia, perché proprio il risotto con la foglia d’oro su piatto nero era stato protagonista di un finto processo alla presenza di Gualtiero Marchesi. Era il 2015. Direi che siamo rimasti liberi di replicare i piatti celebri come tributo. L’importante è ricordare gli originali.

Di Daniela Ferrando

Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.