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Vino
17 Settembre 2014 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 18:25

Il vino come arma di seduzione e di perdizione nel film Vinodentro

Cosa ci fa la redazione di "Bibenda" a Trento? E che bell'uomo il direttore della celebre rivista enologica! Somiglia a Gioele Dix. Anzi è Gioele Dix, e
Il vino come arma di seduzione e di perdizione nel film Vinodentro

Vinodentro Vincenzo Amato

Cosa ci fa la redazione di “Bibenda” a Trento? E che bell’uomo il direttore della celebre rivista enologica! Somiglia a Gioele Dix. Anzi è Gioele Dix, e siamo sul set di “Vinodentro”, di Ferdinando Vicentini Orgnani.

Il film, nelle sale in questa settimana, parla del vino come arma di seduzione e di perdizione. Un Faust dei giorni nostri nel maestoso scenario delle Dolomiti trentine.

Il protagonista, interpretato da un notevole Vincenzo Amato, è un sommelier dongiovanni che vince campionati di degustazione e dirige la filiale della banca nella quale aveva sempre lavorato come anonimo funzionario, per giunta astemio. E’ stato l’incontro con un misterioso personaggio, interpretato da Lambert Wilson, ad avergli rivoluzionato la vita. Quel bicchiere di Marzemino, che il “professore” un giorno gli ha offerto, lo ha convertito per sempre sulla via del nettare di Bacco.

Ma non vogliamo svelare i dettagli di una storia intrigante, che si dipana tra splendide montagne e raffinati interni, fotografati con eleganza da Dante Spinotti.

Il tocco del regista è leggero e non mancano situazioni comiche, anche se non si tratta di una commedia brillante. E’ piuttosto un noir, o meglio un’opera che non si può incasellare in un genere preciso. Vaghezza che è parte del suo fascino.

ferrari_bottiglieVino-dentro-moodyproduction

Il limite maggiore di Vinodentro, invece, è il pagare implacabilmente pegno ai tanti sponsor che ne hanno consentito la realizzazione, con un product placement che risulta a volte troppo invadente. La provincia di Trento ha fornito i panorami dolomitici mozzafiato e i tanti vini citati e degustati dai personaggi.

Tra questi spiccano il principe delle bollicine italiane, il celebre “Giulio Ferrari Riserva del Fondatore“, ma anche la Nosiola, il Marzemino, il Teroldego, mentre un  anonimo Muller-Thurgau stona un pochino sulla tavola del professore, che sembrerebbe potersi permettere ogni meraviglia enologica.

I cinefili – e gli amanti dell’arte in genere – riconosceranno i tanti omaggi e le citazioni che il regista (anche sceneggiatore insieme a Heidrun Schleef) ha disseminato qua e là. L’elenco sarebbe lungo e va dal Don Giovanni di Mozart a Barry Lindon, passando per Sideways (la grande annata bevuta nel bicchiere di plastica) e soprattutto il Faust.

Vinodentro Giovanna MezzogiornoDaniela Virgilio Vinodentro

Un’algida Daniela Virgilio, femme fatale della serie TV “Romanzo Criminale”, interpreta una misteriosa seduttrice, accanto a Pietro Sermonti che è un commissario dai ritmi rilassati alla Maigret e a Giovanna Mezzogiorno nei panni della ex moglie del protagonista.

Il film è nel complesso intrigante e avvincente, anche se appesantito da un’abbondanza di simboli e citazioni che rischiano di apparire stucchevoli..

Per gli amanti del vino finalmente un’opera raffinata, nella quale potranno riconoscere le proprie passioni e le proprie manie.

E per tutti gli altri, astemi compresi, una storia affascinante con un protagonista e un attore che sarà difficile dimenticare.

Argomenti:
cinema
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