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Allarme inquinamento. Per colpa della pizza scatta l’ordinanza che chiude le pizzerie

domenica, 20 Dicembre 2015 di

pizza-bruciata

Altro che pizza bruciata alla Report che tante notti insonni ha fatto passare ai cantori delle pizzerie napoletane quali che siano.

Il Comune di San Vitaliano, a nord est di Napoli, chiude per troppo smog. Le centraline sono impazzite per l’inquinamento registrando 114 giorni di sforamento nel corso del 2015 che nemmeno Milano ci arriva: lì, nella nebbiosissima capitale morale si sono fermati a 86. Come dire, un mese in meno.

Bisogna intervenire per mettere al riparo la popolazione e i bambini che stanno più sicuri a Napoli che si fa un baffo anche di Milano: la “zozza” Partenope ha all’attivo solo 49 sforamenti nemmeno fosse una qualsiasi città media della Padania.

Come se non bastasse, la centralina che registra l’inquinamento di San Vitaliano è nei giardinetti in mezzo alle giostrine dei bambini. Un caso da manuale.

mappa San Vitaliano

E se il traffico veicolare non è nemmeno lontanamente paragonabile a quello di Napoli o di Milano, ci informano dalle colonne del Mattino (oddio, non è che stare proprio in mezzo all’incrocio tra l’A30 Caserta-Salerno, l’A16 Napoli-Bari e la SS 7 bis è segnale di transumanza e di aria “insaporita” dal passaggio delle pecore), il colpevole deve essere un altro.

Lo ha scovato l’impavido sindaco Antonio Falcone che in verità ha trovato una colpevole e parecchi colpevoli: la pizza e i pizzaioli.

grigliata

Sono loro che bruciano senza ritegno – copio/incollo un passaggio dell’ordinanza numero 20 – “biomasse biomassa solida (legna, cippato, pellet, carbonella, etc.) per la cottura di cibi, in apparecchiature varie inclusi i forni chiusi o aperti ed i foconi per le griglie (quindi anche quelli per la festa di S. Antonio Abate il 17 gennaio?, ddr, cioè domanda del redattore)”.

Soluzione: chiudere tutti i forni per le pizze ed affini fino a nuovo ordine o meglio fino a quando non si sia provveduto ad installare i filtri antiparticolato. E ovviamente sono esclusi dall’ordinanza di chiusura quelli che sono già in regola con l’abbattimento delle polveri sottili.

Rileggiamo chi è escluso dal provvedimento: “… salvo che tali apparecchiature siano dotate di idonei sistemi di abbattimento delle polveri sottili nei fumi, realizzati secondo le migliori tecnologie disponibili, che eliminino almeno l’80% delle polveri sottili PM10 ed inoltre abbiano predisposto una presa fiscale a monte di tali sistemi ed una a valle per eventuali controlli”.

Confesso che mi è venuto subito il dubbio che San Vitaliano abbia almeno un forno per pizza per famiglia. O anche due. Un po’ come le auto.

Ho chiesto aiuto a TripAdvisor che quanto ad elenchi non dovrebbe batterlo nemmeno la locale annonaria. Sentenza: 17 locali recensiti di cui 6 – dicesi S-E-I – pizzerie.

ricetta napoletana carciofi imbottiti 16

Per stare tranquilli, l’ordinanza spiega che l’obbligo di abbattimento dei fumi deve essere messo in atto anche da chi consuma meno di 300 kg al giorno di combustibile. Quindi non dovrebbero salvarsi nemmeno le carcioffole a lato della strada.

E non pensiate che si tratti di una limitazione di pochi giorni o di un provvedimento del tipo “a forni alterni”. L’ordinanza parla di una fase di monitoraggio a alzo zero: “Le limitazioni entrano in vigore dalla data della presente ordinanza e dureranno fino al 30 giugno 2016 e riprenderanno il 1 ottobre 2016 salvo che, nel valutare le risultanze del monitoraggio nel corso del 2016, non si riconosca che non sia più necessario adottare misure contingenti, la successiva scadenza sarà ristabilita con l’eventuale approvazione delle misure 2016-2017”.

Quindi cari cittadini di San Vitaliano, lasciate da parte la Taverna 191 che sforna 30-40 pizze al giorno o la celebrità del luogo, cioè il Cavallino che ha anche ospitato Vincenzo De Luca, l’attuale governatore campano che da sindaco di Salerno ha lanciato strali a chiunque attaccasse la beneamata pizza (finanche bruciata).

forno pizza napoletana

C’è da andare alle pizzerie a Nola lì vicino che però in condizioni di vento da est potrebbe far arrivare i fumi delle sue pizze oltre lo svincolo a quadrifoglio di San Vitaliano e far impazzire nuovamente la centralina tra le giostrine.
E allora non ci sarà niente altro da fare che chiudere tutte le pizzerie di San Vitaliano e dintorni che non abbiano i filtri per l’abbattimento dei livelli di Pm10.

I livelli di polveri sottili più alti d’Italia che sembra siano effetto diretto delle lievitazioni e dei gas che le maglie glutiniche delle pizze di San Vitaliano imprigionano. Proprio come quelle di tutta la Campania.

E non ci pensate nemmeno per un attimo: non siete su Lercio.

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