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Vino
28 Dicembre 2019 Aggiornato il 29 Dicembre 2019 alle ore 09:49

10 vini che ho apprezzato e che forse conoscete meno

Volete stupire amici e commensali con qualche bottiglia poco conosciuta? Ecco 10 etichette di altrettante cantine che ho conosciuto in viaggio e che mi
10 vini che ho apprezzato e che forse conoscete meno

Volete stupire amici e commensali con qualche bottiglia poco conosciuta?

Ecco 10 etichette di altrettante cantine che ho conosciuto in viaggio e che mi hanno appassionato.

1.Erbaluce

L’Erbaluce di Caluso del Canavese, quella che è considerata una via di passaggio tra Piemonte e la valle d’Aosta, è una zona vinicola che era conosciuta e apprezzata fin dai tempi dei romani. E negli anni del Risorgimento i vini canavesani erano considerati i migliori d’Italia. E l’Erbaluce di Caluso Kin di Tappero è sicuramente tra i migliori esempi di saper costruire qualità, un vino che affina per 18 mesi in botti da 20 ettolitri e altri 3 lunghi anni in bottiglia.

Prezzo: 20 €

2. Boca

Il Boca è un vino DOC che si trova sulle colline novaresi comune di Boca, in Piemonte, tra la Valsesia e i laghi d’Orta e Maggiore, frutto della fusione armoniosa tra l’austero Nebbiolo e la speziata Vespolina Novarese. Cascina Montalbano è una piccolissima realtà d’eccellenza del territorio a Boca, in un  micro borgo che sorge sui resti di un castello del 1400. Il suo Boca 2007 permane nel legno per 2 anni e affina in bottiglia per 1 anno.

Prezzo: 35 €

3. Gavi

Un Gavi diverso dai soliti, un vino già poco conosciuto: il Gavi Mine Wine, è l’unico della Docg a essere prodotto dagli 11 comuni della denominazione da Giusi Scaccuto Cabella. Si tratta di un 100% cortese dal sapore minerale, elegante, con una gradevole vena acida e una lunga persistenza in bocca. 

Prezzo:12,50 €

4. Lagrein

Il Lagrein è un vitigno a bacca scura autoction dell’Alto Adige e ha una stretta parentela con altri due vitigni poco conosciuti della zona come il Teroldego e il Marzemino. Nella tenuta di Castello Rametz a Merano, dove ha soggiornato anche la principessa Sissi per curare i suoi frequenti disturbi alle vie respiratorie, viene fatto un blend con il gaiolo e merlot per un vino corposo, fruttato con note di frutti di bosco. E’ il Gaiolo Merlot- Lagrein Alto Adige DOC 2017 da scegliere.

Prezzo: 15,90 €

5. Schiava

La schiava è tra i vitigni autoctoni dell’Alto Adige  e Trentino e si divide in varie tipologie come la schiava grigia, grossa e gentile. Un vitigno già usato nel Medioevo. Per valorizzare il vitigno abbiamo scelto la cantina Hofstatter di Tramin in Alto Adige, l’unica azienda vinicola di famiglia a possedere vigneti sulle rive occidentali e orientali dell’Adige e a proporre una Kolbenhofer Schiava 2018 dal colore rosso rubino violaceo carico e profumi intensi di frutti maturi .

Prezzo: 8,50 €

6. Corvina Verona IGT

La Corvina Verona IGT è il vitigno principale che dà la struttura a Valpolicella e Amarone ma è usato pochissimo in purezza. E’ il caso di Cà de Rocchi della cantina Tinazzi di Lazise. Il profumo fruttato percepito al naso si presenta al palato accompagnato da note di liquirizia, lungo e persistente nel finale. Il suo Corvina Verona IGT del 2016 ha vinto numerosi premi come la medaglia di bronzo all’ “International Wine Challenge”, raccomandato da Decanter World Wine Awards.

Prezzo: 12,50 €

7. Tintilia

La Tintilia è un vino del Molise, una regione poco conosciuta quindi, ancora più difficile è trovare nelle carte dei ristoranti o in enoteca il suo vino. Tra i Molise Doc Tintilia consigliamo quello di Claudio Cipressi di San Felice Del Molise (Campobasso) con il suo Tintilia 66 dal colore rosso intenso, al naso prevalgono note balsamiche e speziate, con un sottofondo di amarene e frutti di bosco. In bocca è morbido, rotondo ed avvolgente.

Prezzo: 19 €

8. Primitivo di Manduria

Tra i vini con una storia più antica e particolare è da menzionare il Papale linea Oro di Varvaglione 1921. Si tratta di un primitivo di Manduria DOP che vanta una storia affascinante che coinvolge la figura di Papa Benedetto XIII, appartenente alla famiglia Orsini. Nel 1700 erano proprietari di un piccolo appezzamento dove si produceva un vino inviato anche alla Santa Sede. Sull’etichetta del Papale è riportato un articolo di giornale risalente al 29 Maggio 1724, dedicato proprio alle celebrazioni per l’elezione del primo Papa pugliese. Dal colore rosso rubino e affinamento in botte Francese e barrique Americana per almeno 10 mesi.

Prezzo: 19,50 €

9. Catarratto

Catarratto è un’uva a bacca bianca autoctona siciliana. Per apprezzarlo a pieno consigliamo il Taremi Alcamo, una delle etichette meno conosciute di Pellegrino, proveniente da vigneti di Camporeale e delle province di Trapani e Palermo, dai delicati sentori di fiori d’arancio e dal gusto secco e morbido al tempo stesso.

Prezzo: 6,90 € 

10. Cagnulari

Il cagnulari è un tipico vino rosso autoctono della città di Usini (a pochi chilometri da Alghero) a cui è dedicata anche la manifestazione dei Vini del Coros. Tra i produttori più noti l’azienda agricola Chessa che produce il suo Isola dei Nuraghi IGT “Cagnulari” 2011 – Cantine Chessa. Un colore rubino con riflessi porpora, al naso mostra subito sentori di piccoli frutti rossi e una leggera nota di erbe eromatiche. In bocca si evidenzia un’acidità vibrante e tannini gentili: buona beva e interessante progressione finale, con un ritorno del frutto.

Prezzo: 11,50 €

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