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Alto Adige. Bontà gastronomica a buon prezzo in 4 osterie

mercoledì, 21 Settembre 2011 di

Nel 1919, mentre l’influenza spagnola mieteva più vittime della Grande Guerra, i trattati di pace assegnavano il Sudtirolo all’Italia.

A conti fatti, spostare il confine al Brennero ci ha fatto guadagnare non solo tante medaglie d’oro nei tuffi e nello sci, ma anche un territorio dove il turismo è una risorsa valorizzata al 110% e dove l’eccellenza gastronomica non è un’eccezione, come sanno bene tutti quelli che lo hanno scelto e lo scelgono ancora, tanto in estate quanto in inverno, come destinazione di vacanze, con grande soddisfazione e godimento.

Abbiamo provato per voi (e per noi!) quattro osterie non impegnative per il budget, ma dal rapporto qualità/prezzo non facile da replicare giù a valle, in tutto il resto della penisola. Sono tutti luoghi facilmente raggiungibili se si soggiorna nella splendida Val Pusteria.

La nostra prima meta è Da Kathi nelle vicinanze di Prato alla Drava. Qui non siamo in Italia neanche geograficamente, visto che ci troviamo a est della Sella di Dobbiaco, che fa da spartiacque tra il bacino del Danubio e quello dell’Adige. Per essere prosaici, la nostra pipì finisce nel Mar Nero e non nell’Adriatico.

Mica facile raggiungere questa osteria, arrampicata com’è sulle montagne a 1450 metri, ma alla fine il navigatore ce la fa, consegnandoci davanti a un suggestivo panorama dominato dal monte Elmo.

Arredamento piacevole, da Stube tirolese, e menù che punta sui piatti tipici locali, a cominciare dagli ottimi Schlutzkrapfen, una sorta di ravioli, qui serviti con ripieno di spinaci e di ricotta.

Si va sul sicuro anche provando la polenta con i finferli (molto gustosi, con un accenno di panna per fortuna non invadente) e la polenta con il formaggio fuso. Una cucina affidabile, senza picchi creativi ma ben rodata sui classici del territorio.

In Val Casies ci aspetta Seppila. Una piacevole brezza fa oscillare gli ombrelloni che ci riparano da un sole di agosto che picchia forte anche qui, a più di 1000 metri, in questa estate troppo calda a tutte le latitudini.

Tavoloni e panche di legno, stile rifugio alpino, e si parte subito alla grande con un cestino del pane degno di un ristorante blasonato. Una pasta piacevolmente acida, una lievitazione perfetta e una deliziosa crosta croccante.

I canederli alle erbe non tradiscono le aspettative che il pane ha creato, e così i ravioli, serviti con differenti ripieni: alla ricotta, ricotta e spinaci e con gli immancabili funghi. Funghi che accompagnano una polenta dalla consistenza solida e dal sapore intenso. Poco più in là, una tavolata numerosa si sta godendo un enorme spiedo, specialità della casa, disponibile su prenotazione.

Ma l’apoteosi si raggiunge con le costolette di agnello di provenienza locale, le migliori che abbia provato negli ultimi tempi. Carne tenera, saporita: il sapore dell’erba dei verdi pascoli negli occhi e nella mente. Vi sembra illogico? Ma come si fa a riprodurre l’emozione provata assaporando quella carne e contemplando il panorama che ha dato vita e cresciuto questa delizia?

E arrampichiamoci ancora, verso vette di gusto e di sapori intensi, mai banali. La meta è Seiterhof, un maso sopra Dobbiaco che ci ripaga della salita con un panorama mozzafiato.

Rispetto alla media dei locali analoghi, un po’ più ricercata e originale la cucina, tra cui spicca un’intrigante zuppa al vino bianco che se la cava egregiamente nel sottile gioco di equilibrio tra il profilo aromatico del vino e la dolcezza della panna e delle uova che fanno da contrappunto.

A seguire, un notevole risotto ai porcini, poi polenta e formaggio e soprattutto un filetto di capriolo spettacolare dal gusto e dal profumo intensi.

Buona carta dei vini, a testimonianza di un livello leggermente superiore della media, anche se i prezzi sono allineati alle osterie del territorio (con due piatti a testa e bevendo vini non impegnativi non si superano i 30 euro a persona).

L’eccezione, riguardo ai prezzi e non solo, è Pretzhof, in Val di Vizze, non lontano da Vipiteno. Un maso storico risalente al XIII secolo, da più di 300 anni nelle salde e sapienti mani della famiglia Mair.

Se c’è un luogo che incarna (e insaluma, e infunga, e inverdura) il concetto di “chilometro zero” è proprio questo. Il maso produce quasi tutto quello che viene portato in tavola, nelle cantine si stagiona lo speck di produzione locale e si affina un ottimo formaggio a latte crudo che il proprietario chiama semplicemente Berg Käse, cioè formaggio di montagna.

Uno sguardo allo splendido panorama, la constatazione di essere davvero in un microcosmo autosufficiente (le stalle sono quasi attaccate all’edificio principale), un’occhiata al negozio annesso e siamo a tavola.

Dopo un antipasto classico con salumi e speck misti e un tris di canederli, assaggiamo uno sformato con formaggi cotto a bagnomaria dal sapore intenso e la consistenza soffice. Buona la crespella alle zucchine e interessante la trippa al sugo dal gradevole e pungente aroma selvatico. Notevole il maialino – non proprio da latte (40 Kg), e sfiziosa la torta di lamponi.

La bontà delle materie prime e dei prodotti serviti giustifica appieno la spesa superiore alla media (anche se forse, 20 euro per un carpaccio di porcini può essere eccessivo).

Altro tratto distintivo di Pretzhof, merito della grande passione e competenza del patron, Karl Mair, è la meravigliosa cantina, con eccellenze nazionali (Toscana e Piemonte in primis) e internazionali (significative incursioni in Borgogna). Volendo, ci si possono togliere parecchi sfizi, ma occhio alle curve in discesa!

Da Kathi. Prato alla Drava. Via Jaufen 11. Tel. +39 0474 966736

Seppila. Via Haspaberg 30. Tesido. Tel. +39 0474 950204

Seiterhof. Località Kandellen. Dobbiaco. Tel. +39 0474 979114

Pretzhof. Località Tulve. Vali di Vizze. Tel. +39 0472 764455