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Romanticismi | A cena davanti alla Valle dei Templi

mercoledì, 26 Ottobre 2011 di

Ogni volta che ritorno ad Agrigento tappa fissa per me è Villa Athena, albergo cinque stelle incastonato nella Valle dei Templi. La visione ravvicinata del tempio della Concordia e i piatti dello chef Salvatore Gambuzza sono un’esperienza da provare. Dal giardino mediterraneo, ogni scorcio della Valle dei Templi sembra un quadro dipinto, una finestra sulla storia.

Io e mia moglie decidiamo di cenare a Villa Athena. C’è il ristorante “Il Granaio di Ibla” sulla terrazza affacciata sul Tempio della Concordia. Lo scenario, nonostante lo conoscessimo già, ci sorprende come fosse la prima volta. Salvatore Gambuzza, cui è affidata la cucina è anche appassionato d’arte e realizza sculture adoperando materie prime ed ingredienti naturali.

Il maître ci da il benvenuto. Guardiamo il menu che comprende 2 degustazione ed uno dedicato all’espressione del territorio. In sottofondo un pianista delizia la scelta dei piatti. Il cestino del pane è caldo e profumato (pane nero con farina di tumminia; pane integrale con farina biologica; pane nero d’Avola; infine i grissini “rosmarino”, “santoreggia” e “zafferano”).

Iniziamo dall’antipasto, Vellutata di ceci con nocette di spatola, con un filo di olio versato a tavola. Cremosa la vellutata,  nocette insuperabili, croccanti fuori e tenerissima la spatola.

Scelgo lo spaghetto integrale di Tumminia all’acqua di polpo. Ad arricchirlo è una base di patate schiacciate ed una sfoglia di patata ornamentale. Delicato e dal profumo inebriante.

La mia compagna opta per la Sfoglia verde mare all’aria di pecorino. Un raviolo croccante ripieno di lattuga iceberg e di piccoli crostacei che racconta i colori ed i profumi della Sicilia. Un piatto forte ed intenso.

Lo scampo croccante in salsa di bergamotto. La piccola frittura è asciutta, il pesce freschissimo che contrasta con il succo dell’agrume.

Sun Hee ordina baccalà in crosta di riso, biscuit di ricotta e datterino e appare soddisfatta della scelta.

Un po’ di vena artistica per il dessert: un finto uovo accompagnato da un finto ma invitante arancino. Una dorata panatura ripiena all’interno di gelato al sapore di carrubbo, caramello e panna fresca. La rivisitazione dell’uovo alla coq mi prende. Sul bordo uno strato di crema all’anice stellato, all’interno gelatina di agrumi per dare l’impressione dei colori e della consistenza del tuorlo. Il tutto accompagnato da una mousse al cioccolato nero d’Avola.

Ci aspetta la camera “205”, la Villa Suite dell’Hotel, dalla cui terrazza si domina il Tempio della Concordia e che decidiamo di immortalare alle prime luci del giorno. Rivedendo quelle immagini mi ritorna in mente un angolo unico della Sicilia. Un’esperienza da consigliare.

(Mario Sansone)