Ciak&Gnam. Le 10 migliori scene di food porn del cinema

Oggi girellando su internet come in un qualsiasi giorno di festa mi sono imbattuto in questa classifica di Times sui dieci miglior pranzi cinematografici. Un gioco interessante di quelli che mi mandano fuori di testa. Lo sapete che sono un patito delle liste.
D’accodo chi non ricorda la scarpa stufata di Charlot , o l’abbuffata di uova sode del bellissimo Paul Newman in Nick Mano Fredda. Ho letteralmente sbavato davanti al timballo di Stanley Tucci, cuoco molisano in Big Night e da giovane gourmet ho sognato i manicaretti di haute cusine di Babette, tra i fiordi norvegesi. Quante notti sono state turbate dall’immagine di una giovanissima Kim Basinger bendata davanti il frigorifero in 9 settimane e 1/2, e la Ratatouille di Egò, come dire il diavolo e l’acqua santa.
Ma debbo confessare che non ricordavo il fantastico pasto preparato in cella con mezzi di fortuna dai Goodfellas, forse il mio preferito. E non conoscevo affatto la megabistecca di The Great Outdoors, commediola del finire degli Ottanta. Né il pasto in costume incandescente di Tom Jones. Ma quello che mi ha folgorato è la ricetta della perfetta zuppa di noodle nella commedia cult giapponese Tampopo, da prenotare subito l’aereo.
Però mi sono mancati alcuni miei miti, in un elenco molto (troppo?) a stelle a strisce. Dove sono i banchetti meravigliosi de Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante di Peter Greenway?
O lo spaccato sociale dalle prugne de I misteri dei giardini di Compton House?
E le descrizioni trimalcionesche del Satirycon di Fellini?
E ancora la follia surreale della Grande Bouffe?
Insomma per voi cosa manca? Questa è la sfida…
[Link: Time Entertainement]
Ale, stavo ascoltando i Talking Heads a casa e mi sono improvvisamente ricordata di un film di David Byrne del 1986 che forse ho visto solo io a Bologna in un cinema d’essai.True Stories era il titolo. ricordo una scena a tavola che mi ha fatto morire dal ridere. Marito e moglie non si parlavano da tempo e a tavola il figlio faceva da tramite: “dì a mamma questa cosa” e viceversa. Ma i tempi comici, che qui non riesco a descrivere, erano divertentissimi. Zero porn anche qui però… 🙂
Fiordi norvegesi?!?! Credo che la haute cusine di Babette sia stata ambientata in un villaggio danese. Aaaah…. les cailles in sarcofage…
ha risposto a Gmarruccelli: credo che tu abbia ragione, saranno fiordi danesi allora 😉
ha risposto a Alessandro Bocchetti: Louis de Funès mi fa ridere solo a pensarlo. Uno dei film che mi ha fatto più sganasciare dalle risate è stato “io, due figlie e tre valigie”. Introvabile. Anche se non c’entra niente con l’argomento del tuo post.
ha risposto a Cristiana Lauro: Figurati io l’ho visto al capranichetta… I primi anni romani… So’ vecchio 😀
ha risposto a Cristiana Lauro: Bellissimo! Vero… Poi il più grande di tutti: l’ala o la coscia… I travestimenti di de funet critico gastronomico sono STREPITOSI! E la degustazione solo a occhio alla fine… Inarrivabile!
ha risposto a Cristiana Lauro: Scusa Ale, commento n. 14 era rivolto a te ovviamente, non a me stessa…Sono autoreferenziale sempre oramai! Mi serve uno psicanalista serio. ;D
ha risposto a Alessandro Bocchetti: Cacchio quel film di Jarmusch era geniale, metà anni ’80. Io e mio fratello lo abbiamo consumato per quante volte lo abbiamo rivisto!
ha risposto a Cristiana Lauro: Scusa ma il TV dinner di John Lurie in Stranger Than Paradise di Jim Jarmusch? Pasto take away consumato in una stanza tristissima con la cugina bulgara mi pare, della quale era innamorato pazzo in fondo…Questa è bella, ammettilo! ;-)))
ha risposto a Alessandro Bocchetti: Be’ i miei in realtà coincidono coi tuoi, Big Night, il pranzo di babette, ma il numero uno è il Cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante. Mi sovviene una commedia italiana di circa 4 anni fa interpretata magistralmente da attori attempatissimi e forse alcuni di loro nemmeno attori di professione: Il pranzo di Ferragosto. Non era porn per niente… 😉
ha risposto a Cristiana Lauro: Grazie! ma non hai messo i tuoi 😉
Bellissimo post Ale, complimenti sinceri!
ha risposto a francesco trimani: Infatti quel film era delizioso, con tutti quei simpatici topolini e il sosia di Luigi Cremona…
Certo, la moglie che infilzava la forchetta nel marito cucinato al forno, la ricordo una scena finale geniale di Greenaway…Meno male che mi sono separata in tempo! 😉
ha risposto a francesco trimani: L’ho riletto la scorsa estate le Panne di Durrenmatt, che genio!
ha risposto a Me Medesimo: Quoto, come avranno fatto a dimenticarlo?
Tutto ma proprio tutto Vattel. Con il mangione depardieu
Manca il favoloso piano sequenza iniziale del film “Mangiare bere uomo donna” di Ang Lee.
ha risposto a leo: Altri tempi, altri vini… ancora non c’erano vini naturali, industriali, semi-industriali e diavolerie varie, ma solo vini bboni e cattivi! 😀
ha risposto a francesco trimani:
Ottima scelta ! fu stappata una bottiglia di Brunello Riserva Biondi Santi 1936 dal costo di circa 200.000 lire del “72 !!!
Come si fa a dimenticare qualcuno sta uccidendo i piu grandi cuochi d’Europa?
1972, La più bella serata della mia vita, E. Scola, con alberto Sordi, tratto da Le Panne di Friedrich Dürrenmatt. non ricordo i piatti, ma nelle cene e negli abianamenti era molto interessante.
Non porn, ma avendo dei bambini l’altra sera mi sono moto divertito con il film d’animazione Ratatouille (2007), è scritto e realizzato molto bene e prende molto in giro un certo modo ascetico di fare critica gastronomica.
ciao
Ecco ci sono!!!!! Io e Totti su Scherzi a Parte…Ovvero una citazione de “Il postino suona sempre due volte” …Tavolo, farina…Certo facevano altro, mica mangiavano…Ah!ah!!!!!