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Il ministro Fornero senza dubbi: l’Italia migliore è quella del barolo

il ministro Elsa Fornero ha elogiato l'Italia che funziona dei grandi vini come il Barolo. Ogni territorio deve avere produzioni di qualità
lunedì, 30 Aprile 2012 di

Chirac vs Sarkozy, non c’è partita per gli elettori francesi o almeno per una parte del mondo della produzione agricola e soprattutto vitivinicola. Meglio il gourmet Chirac. Nicolas Sarkozy ha provato a scrollarsi di dosso l’immagine del “bevitore d’acqua impenitente” (come hanno rivelato i rapporti di Wikileaks) ed è volato tra le vigne di Vouvray, nella regione del Centro bagnando le labbra in due bicchieri di Chenin Blanc del 2008 e del 1990. Tutto a favore di telecamere e dei giornali della sera, hanno lamentato su la Nouvelle Republique, e il dubbio è arrivato non tanto dall’attenzione prestata dal Presidente uscente ai segreti della champagnizzazione quanto sul mancato brindisi con i vigneron dei cui problemi vuole manifestarsi interessato.

Da quest’altra parte delle Alpi non siamo in corsa per le elezioni, ma il ministro Elsa Fornero è tra i membri dell’esecutivo italiano sicuramente il più gettonato per i progetti lacrime (sue) e sangue (altrui). Ebbene il ministro ha elogiato l’Italia che funziona dei grandi vini e segnatamente dei barolisti (si era all’asta del Barolo) come riporta Luciano Ferraro su DiVini.

“Sento sempre storie un po’ angosciose: imprese che chiudono, lavoratori in cassa integrazione o in mobilità  – ha detto il ministro -. Oggi, invece in una zona bellissima si impara che ci sono territori che funzionano per la qualità delle terre, ma anche e soprattutto per quella delle persone, per la capacità di creare imprese magari piccole, ma vitali e che riescono ad essere competitive nel mondo. Ogni territorio italiano deve trovare la sua strada nelle produzioni di alta qualità e mi auguro che il successo di queste terre possa essere replicato”.

Bum, gioia dei presenti che non avevano mai visto un ministro all’asta e che hanno interpretato la sua apparizione come un segnale di interesse per il settore. Non ci sono note su eventuali brindisi del Ministro del Lavoro nè foto che la ritraggano a carpire profumi da un calice con il super sommelier Luca Gardini.

Ma le aziende che partecipano all’Accademia del Barolo (Azelia, Michele Chiarlo, Conterno-Fantino, Damilano, Poderi Luigi Einaudi, Gianni Gagliardo, Franco Martinetti, Monfalletto – Cordero di Montezemolo, Pio Cesare, Prunotto, Luciano Sandrone, Paolo Scavino, Vietti e Roberto Voerzio) avranno da ricordare questa asta del 2012.

[Link: corriere,it, lanouvellerepublique.fr]