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Miti al tramonto. Biodiesel? Inquina più di benzina e diesel

lunedì, 30 Aprile 2012 di

Biodiesel più inquinante della benzina o del diesel. E’ quanto emerge da uno studio condotto per Greenpeace dall’istituto olandese Ce Delft. Conclusione doppiamente sorprendente. Primo perché nell’immaginario ecologico collettivo i carburanti ricavati dai prodotti della terra fanno simpatia. Secondo perché a rivelarlo è una delle più agguerrite asociazioni ambientaliste.

In realtà, l’immagine dei biocarburanti (il biodiesel è uno di questi) come salvatori del mondo (e come rammendo del buco dell’ozono) si era appannata da tempo. Che utilizzare terreni coltivati a colza, soia e olio di palma per mandare avanti un Suv significasse sottrarre risorse a tante bocche da sfamare faceva storcere la bocca a tanti. Per i non adetti ai lavori, però, simpatizzanti ingenui di ogni metodo che faccia risparmiare anidride carbonica, restavano un mito.

Per loro (per tanti di noi) la doccia fredda. Non solo emettono in atmosfera gas a effetto serra ma una serie di effetti collaterali e indesiderati li rendono molto meno ecologici di quanto si immaginasse. Insomma, inquina non solo consumarli, ma anche produrli, più di qualsiasi altro biocarburante.

La coltura estensiva di biomasse come colza e girasoli (all’origine del biodiesel) produce infatti e in quantità elevate, gas serra per effetto della lavorazione del terreno e della produzione dei fertilizzanti oltre a diminuire la disponibilità di derrate alimentari innescando un aumento del prezzo dei generi alimentari.  Una critica mossa all’intero settore dei biocarburanti, a dire la verità, visto che, come precisa Greenpeace buttando un occhio sul futuro, “non c’è abbastanza terreno al mondo per produrre biomasse e derrate alimentari da qui al 2050, quando saremo 9 miliardi”.

Nella graduatoria della sostenibilità dei biocarburanti, il primo e il secondo posto vanno, rispettivamente, al metanolo (derivante da scarti agricoli e altri tipi di biomasse) e il biometano (ottenuto dallo smaltimento dei resti del legno). All’elettricità  tocca il terzo posto, ma solo se proviene da eolico, fotovoltaico e geotermico.

Molto promettenti, tra le biomasse ad alto contenuto oleoso, le alghe che presentano un’elevata resa e un vantaggio non trascurabile rispetto alle altre biomasse utilizzate: non sottraggono spazio ai campi.

[Fonte: tiscali.it Foto: fotos-photos-1.blogspot.com]