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Mense scolastiche. Alemanno vuole il finto km0 al posto del bio

mercoledì, 10 Aprile 2013 di

Niente più bio nelle mense dei bambini romani. Questo rischiano 150 mila alunni delle scuole capitoline se passa il nuovo bando per l’assegnazione del servizio di refezione nelle scuole primarie.

A novembre scadeva la gara d’appalto e da allora i genitori protestano contro quello che appare in tutta evidenza un peggioramento del servizio destinato ai piccoli utenti romani.

Una circostanza che non è sfuggita al candidato Sindaco di Roma del centro-sinistra Ignazio Marino: “Per me il valore del bambino è un indicatore scientifico del benessere di una città come Roma. Nelle nostre scuole abbiamo 150.000 pasti che devono essere distribuiti. Nel decennio passato si voleva arrivare ad avere le mense per i nostri bambini fatte solo con cibo biologico. Nel 2006 2007 l’obiettivo era quello di arrivare al 100% di cibo biologico. Poi è arrivata la giunta Alemanno e questo progetto è stato frantumato”.

Ora per il nuovo bando arriva anche la bocciatura dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) e oggi l’Osservatorio popolare sull’alimentazione dei bambini e della bambine, manifesterà davanti al Campidoglio contro la decisione della Giunta Alemanno.

Di seguito i motivi della protesta dei genitori sul nuovo bando:

  • elimina gli alimenti bio della dieta mediterranea (pasta olio d’oliva e pomodori) sostituendoli con prodotti dell’agricoltura convenzionale (e industriale). Al posto del bio, largo al km 0 che km 0 non è visto che arriva fino a 300 km dal Campidoglio;
  • cancella l’obbligo per le ditte aggiudicatarie, precedentemente previsto, di investire nell’edilizia scolastica;
  • aumenta le tariffe;
  • penalizza le mense in cui il servizio è autogestito.

[Link: helpconsumatori.it, liberoquotidiano.it Immagine: gazzettacommerciale.com]