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Sergio Lovrinovich alla guida ristoranti della Michelin Italia

martedì, 11 Giugno 2013 di

Chi conosce Sergio Lovrinovich? Da oggi, anzi dal 1 giugno, il suo nome finirà nei taccuini e nei “wanted” dei ristoranti italiani. E’ stato, infatti, nominato Capo Redattore della Guida MICHELIN Italia e quindi diventa il successore di Fausto Arrighi. Miglior sommelier di Lombardia nel 1998 diventa il pilastro della guida che dispensa le stelle nel nostro Paese. Di seguito, il comunicato stampa della Michelin.

Nato a Milano nel 1976, Sergio Lovrinovich ha una solida formazione professionale nel campo della ristorazione, iniziata con gli studi presso l’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Carlo Porta di Milano e proseguita con il conseguimento del diploma di sommelier nel 1995.

Prima di entrare in Michelin Italiana, più di un anno fa, ha maturato una quasi ventennale esperienza in varie funzioni presso grandi strutture alberghiere e ristoranti stellati in Italia, Inghilterra e negli Stati Uniti.

Ha iniziato la carriera presso il ristorante Gualtiero Marchesi a Erbusco (BS) e per nove anni ha ricoperto tra Londra e New York vari ruoli di responsabilità sino a Restaurant General Manager del “Giardinetto” di Mayfair, seguendone l’apertura e l’avviamento.

Rientrato in Italia, è stato Direttore Ristorante in due strutture prestigiose a Milano e Capri e, successivamente, Responsabile Eventi per un grande hotel di lusso nel cuore di Milano.

Dall’edizione 2014 si apre un nuovo capitolo, adesso potrebbe diventare lui punto di riferimento della ristorazione italiana, ma dovrà affrontare prima una fase di rodaggio e il suo lavoro verrà valutato da Thierry Perrot, il curatore della Guida Michelin per la Spagna. Almeno così ipotizza Cronache di Gusto.

La decisione dell’ufficio stampa Michelin di non inviare una foto in allegato potrebbe significare anche un nuovo corso della Rossa: più discreto. Anche se l’equilibrio riconosciuto da tutti a Fausto Arrighi rende più difficile comprendere la possibile scelta di mantenere quanto più anonimo possibile il nuovo curatore.