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Parma. Prosciutto e Parmigiano alla diossina. Grillo mette paura alla Food Valley

venerdì, 30 Agosto 2013 di

svinando

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Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? È la domanda che Beppe Grillo rivolge ai lettori del suo blog con un post dal titolo “Una giornata particolare“. Diossina che verrebbe prodotta dal termovalorizzatore di Parma contro la cui apertura si era battuto lo stesso neo sindaco, del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti.

“Una giornata particolare con il pdl e il pdmenoelle che esultano per l’accensione dell’inceneritore di Parma contro cui il M5S si è battuto usando ogni forma legale. Esultano per le neoplasie future degli abitanti di Parma, per il cibo avvelenato della Food Valley. Chi mangerà in futuro parmigiano e prosciutti imbottiti di diossina? L’inceneritore è inutile e brucerà rifiuti provenienti da ogni dove, ma loro sono contenti. Loro. Io sono stanco di essere gandhiano, di osservare leggi fatte per favorire i delinquenti”.

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Dichiarazioni che mettono in fibrillazione l’intero distretto alimentare con i due consorzi, Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, che tremano al pensiero delle conseguenze negative che una tale dichiarazione su un blog così seguito potrà generare.

“Spiace davvero questa azione di terrorismo nei confronti dei nostri consumatori”, ha dichiarato all’agenzia Dire ripresa da Repubblica Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano reggiano, che ha definito le parole del comico come un atto di “terrorismo nei confronti dei nostri consumatori anche se credo che le uscite di Grillo non interessino se non hanno un carattere scientifico”. Sulla possibilità di un’azione nei confronti di Grillo Alai ha detto che il Consorzio nulla ha deciso 2ma sta di fatto che ognuno deve rispondere di quello che dice”.

Ma l’inceneritore può avere effetti pericolosi o negativi per il parmigiano? “Se quell’impianto è pericoloso, non lo è solo per il Parmigiano o il prosciutto, ma per tutti; se non lo è, non è pericoloso nemmeno per il Parmigiano o il prosciutto”, ha concluso Alai.

Giuseppe Politi, presidente della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori, ha accusato Grillo di non conoscere la materia, “oppure, come credo, utilizza queste affermazioni ad effetto per monopolizzare la scena mediatica” mentre Franco Verrascina, presidente di Copagri, ricorda che “gli allarmismi si pagano e non poco”.

“Pensare prima di parlare è sempre una buona regola, che anche Grillo dovrebbe seguire, prima di tirare in ballo due  prodotti di eccellenza dell’agroalimentare italiano come il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano. Dichiarazioni come queste rischiano avere effetti  fortemente negativi anche da un punto di vista commerciale”. Così il presidente della Confagricoltura Mario Guidi. “E’ assurdo chiamare sempre in causa l’agricoltura  a fronte di ipotetici  problemi, tra l’altro non verificabili. L’agroalimentare italiano è e continuerà ad essere ai vertici dal punto di vista della qualità e della salubrità”.

Interviene anche il Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo che ha bollato le dichiarazioni di Grillo come quelle di un incosciente.

“Grillo è un incosciente, le sue affermazioni sulla Food Valley e su due dei principali prodotti del made in Italy, come il Parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma, sono gravissime e prive di ogni fondamento. L’agroalimentare italiano di tutto ha bisogno tranne che di affermazioni gratuite dai toni apocalittici che rischiano di screditare uno dei comparti più importanti della nostra economia e il duro lavoro dei nostri produttori che hanno saputo conquistare e mantenere in tutti questi anni una posizione di leadership e di grande reputazione internazionale”.

Il ministro, insomma, è andata giù in maniera più pesante rispetto ai pallidi commenti che fece in occasione del reportage allarmato di Servizio Pubblico sulla mozzarella di bufala. Il peso politico di Grillo fa ovviamente la differenza.

[Dire, Repubblica]