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Mozzarella dop

Soldi: il Consorzio all’incrocio pericoloso delle Strade della Mozzarella

lunedì, 24 Novembre 2014 di

mozzarella di bufala campana dop

“Le Strade della Mozzarella a Parigi si faranno come da programma”. Cade dalle nuvole Albert Sapere, inventore e organizzatore della manifestazione che vede chef da tutta Italia e non solo accorrere a Paestum già da qualche anno.

Non sa nulla di quanto accaduto nell’ultimo Consiglio di Amministrazione: Antonio Lucisano, direttore generale del Consorzio della mozzarella di bufala campana Dop e grande sostenitore della manifestazione, ha rassegnato di nuovo le dimissioni a sei mesi dalle precedenti che aveva poi ritirato.

A mettere nero su bianco è Piero Rossano, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, che sabato ha dato conto ai suoi lettori di quanto accaduto in un articolo in cui si fa il punto della situazione.

Antonio Lucisano ha nuovamente ricevuto lo stop dal CdA che all’unanimità dei presenti ha votato contro la richiesta di deliberare una spesa di 50 mila euro a favore dell’edizione 2015 de Le Strade della Mozzarella a Paestum. Un diniego che ripropone l’identico percorso di contestazione sulle politiche di promozione del marchio di tutela anche se i consiglieri sono stati rinnovati per la metà.

La differenza con le dimissioni di maggio, infatti, riguardano l’assetto dell’organo di direzione che sei mesi fa era alla scadenza del mandato mentre oggi è nel pieno delle sue funzioni.

1 centesimo

“Il Consiglio di Amministrazione, suo malgrado, ha accettato le dimissioni del direttore generale Antonio Lucisano” è la formula ripetuta a bassa voce da un consigliere. Un film già visto o una sferzata data da Lucisano al Consiglio di Amministrazione per far passare lo spirito dell’aumento di un centesimo per ogni chilo di mozzarella prodotta da parte dei consorziati in modo da finanziare le casse esauste?

Per mantenere viva l’attenzione sulla mozzarella di bufala, alimento di grande notorietà purtroppo soggetto a fortissimo consumo stagionale, è necessario investire in comunicazione è il ragionamento di Lucisano condiviso anche dal Presidente (riconfermato a maggio) Domenico Raimondo.

D’altronde, il confronto con le azioni degli altri consorzi di tutela di prodotti caseari è impietoso. Basta pensare al recente accordo del Gorgonzola con Antonino Cannavacciuolo in vista dell’Expo o con la testimonianza di “fede” di Massimo Bottura con il suo risotto Cacio e Pepe, cioè con il Parmigiano Reggiano, per rendersene conto.

le strade della mozzarella 2015

Se l’aumento del contributo era avversato soprattutto dai produttori più grandi, già impegnati con la comunicazione sul proprio marchio, l’avversione per Le Strade della Mozzarella sarebbe alimentata dallo scontro tra Salerno e Caserta con quest’ultima che, nonostante una produzione di Dop superiore al 60%, deve assistere alle celebrazioni della mozzarella “O è così, o non è” a Paestum. Senza alcuna ricaduta sul territorio casertano.

I Casertani avrebbero spinto per tenere la manifestazione del 2015 nella Reggia di Caserta e sottolineare come anche l’area di Terra di Lavoro sia motore del fenomeno mozzarella. Proposta rispedita al mittente per un aumento dei costi non ponderabile. Le Strade della Mozzarella impegnano il Consorzio per una cifra che oscilla tra i 35 mila e gli 80 mila euro.

Joi Giuseppe Pagano

La cifra esatta varia al variare delle condizioni di realizzazione. Non più di un mese fa, raccogliendo alcuni malumori di caseifici che si ritenevano messi all’angolo dalle Strade della Mozzarella, avevo chiesto a Albert Sapere e ad Antonio Lucisano le strategie per il prossimo futuro. Risposta: contenimento dei costi con una riduzione della presenza degli chef da 50 a 38, diminuzione dei giorni e consueto sostegno degli amici di Paestum, in primis Giuseppe Pagano proprietario dell’Hotel Savoy che ospita manifestazione e partecipanti di riguardo a costi contenutissimi, per riuscire a fare quadrare il bilancio.

E poi internazionalizzazione e anticipo del calendario della manifestazione di Paestum per evitare l’oscuramento dovuto a Expo 2015.

Progetto di lungo respiro che mal si adatta alle richieste di alcuni consiglieri che, si mormora, aspirerebbero a vedere il marchio della bufala con il sole in spot sulle reti televisive nazionali.

Un nodo gordiano, richiamato dal logo della manifestazione diventata l’incrocio pericoloso tra Salerno e Caserta, che Antonio Lucisano proverà a sciogliere richiamando tutti alle proprie responsabilità consapevole della necessità di chiudere alla svelta la questione nel Consiglio di Amministrazione convocato domani a Caserta.

Antonio-Lucisano-consorzio-mozzarella-ph-Felice-De-Martino

Sembra quasi incredibile che una singola manifestazione metta in scacco un intero Consorzio. Ma un comunicato ufficiale ha risposto all’articolo del Corriere della Sera mettendo la parola fine alla possibilità che l’indiscrezione giornalistica fosse alimentata solo da qualche malpancista.

“Il prossimo CdA è decisivo per le strategie del Consorzio” è il titolo del comunicato in cui il Presidente del Consorzio Raimondo ammette le difficoltà di un CdA piuttosto “caldo”.

Ci sarà da rivedere la posizione rispetto alla manifestazione Le Strade della Mozzarella su cui è stata puntata la fiche più importante e che non potrà essere ritirata poiché i soldi pubblici che arrivano dal Ministero delle Politiche Agricole sono destinati ad un progetto ben preciso anche se, a quanto pare, non ancora deliberato dal CdA.

Parigi avrà le sue strade della mozzarella anche perché smontare un appuntamento a cinque giorni dallo start sarebbe follia e creerebbe un notevole danno di immagine. Gli altri sponsor d’altronde non mancano.

Al CdA probabilmente resterà da comprendere se la quota di sponsorizzazione dell’iniziativa (come le altre poste di Londra, Ginevra, Vienna e forse Berlino) deriva da precedenti impegni di spesa o è in attesa di finanziamento del progetto 2014 – 2015.

Restando al comunicato ufficiale e alle parole del Presidente Raimondo che invoca chiarezza anche se con la specifica “nonno” che cerca di risolvere prima i problemi, sarebbe interessante sapere anche se alcune gestioni familistiche che hanno interessato Le Strade della Mozzarella, evento privato in cui affluiscono fondi pubblici, siano diventate prassi consolidata.

Mozzarella-di-Bufala-Dop-consorzio-tutela

Logiche che hanno anche fatto crescere la manifestazione mettendo però a repentaglio l’unità del Consorzio di Tutela che ha questa funzione in quanto delegata dallo Stato.

Un controllo che ora presta visibilmente il fianco a conflitti di interessi in cui gli organizzatori sono caduti.

La potenziale vetrina dell’oro bianco è diventata la bacheca degli orologi degli chef i cui ristoranti sono recensiti dagli organizzatori delle Strade della Mozzarella nel blog del media partner Luciano Pignataro senza che di questo vengano chiaramente avvertiti i lettori. Lo stesso Pignataro non fa mancare l’appoggio del Mattino anche se lo storico quotidiano napoletano non figura tra i media partner. I suoi buoni uffici hanno permesso di coinvolgere il mondo della critica e delle guide suffragando la validità della manifestazione come motore di interesse per gli chef chiamati a confrontarsi con i latticini di Paestum.

Sono i criteri di scelta della location e dei caseifici partecipanti (anche se in realtà all’esterno appare solo il logo del consorzio) a creare malumori? Gli organizzatori, nella stesura delle classifiche della migliore mozzarella, ben si guardano anche dallo spiegare che sotto la dizione mozzarella vada individuata la campana Dop e la mozzarella da latte di bufala. Una notazione che chiarirebbe l’esclusione di caseifici di pregio come, per restare in zona, quello di Vannulo da elenchi costruiti a fini promozionali del marchio. E a rasserenare gli animi delle due aree di produzione con quella di Caserta spesso bersagliata da “incidenti” come la Terra dei Fuochi.

Ora al banchetto della mozzarella, oltre a giornalisti, critici, foodblogger vogliono partecipare anche i protagonisti di Caserta.

L’irritazione è forte perché il lavoro di tessitura potrebbe sfaldarsi e lo stesso Antonio Lucisano non la nasconde in un botta e risposta su twitter con il giornalista Gimmo Cuomo, responsabile food per il Corriere del Mezzogiorno.

 

 

Un nervo scoperto forse anche per via dello stupore manifestato dal Presidente Raimondo nel comunicato ufficiale per l’interesse dei media su quanto sta avvenendo in seno al Consorzio e da quello conseguente del giornalista: “Sapere come spenda i soldi il consorzio di tutela della principale specialità agroalimentare campana, destinatario di finanziamenti pubblici, è diritto non solo dei soci, ma dei cittadini tutti”.

busta-mozzarella-bufala-barlotti

Questioni di principio o di necessaria trasparenza? Martedì a fine giornata, “nonno” permettendo, dovremmo sapere se la mozzarella ha smesso di andare in ottovolante con la cagliata congelata e il doppio stabilimento e ha accontentato produttori, allevatori e consumatori.

Il motivo di esistenza del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.