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Mangiare cibo caduto a terra entro 5 secondi diventa spot contro Napoli

giovedì, 14 Aprile 2016 di

manifesto cibo caduto a terra

Cosa succede a una campagna elettorale quando diventa un’opportunità per creativi e burloni?

Lo vediamo tutti i giorni, da mesi, a Napoli, dove il candidato della destra Gianni Lettieri è preso di mira per i suoi manifesti che qualche spirito si diverte a rimaneggiare con risultati al limite del verosimile.

Ed è così che anche la famosa regola dei 5 secondi, quella, per intenderci, che stabilisce entro quanto tempo è possibile mangiare un cibo caduto a terra, finisce sui manifesti elettorali.

Con l’hashtag #spilatilerecchienapoli (sturati le orecchie, per i diversamente napoletani) che fa il verso a quello vero #aprigliocchinapoli, qualcuno si è divertito ad immaginare che tra gli infiniti primati negativi decantati dalla campagna, Napoli detenesse anche quello dei cittadini che raccolgono da terra, per mangiarlo tutto l’umano edibile.

Accanto al traffico, alla monnezza, alla disoccupazione e alla criminalità, Napoli registrerebbe anche il triste primato che da sempre rappresenta un vero incubo per mamme, nonne, zie. Ma cosa succede ad un cibo quando cade a terra? Alcuni studi datati 2004 rilevano che l’incidenza di contaminazione di un cibo dipende anche dalla superficie dove esso cade, e varia a seconda che essa sia liscia o rugosa, ma anche a seconda della natura del cibo, che sa esso morbido o secco.

Successivamente  è stato dimostrato che –incredibile, non ci aveva pensato nessuno- è il livello di sporcizia del pavimento a determinare la contaminazione del cibo caduto, infine, si è riusciti a dimostrare –e questo è l’ultimo studio un merito- che se un cibo caduto resta a terra da 3 fino a 30 secondi la sua carica batterica finisce col decuplicarsi.

Insomma non si può stare tranquilli. I cinque secondi diventano 3, ma con un numero infinito e imponderabile di variabili tale da rendere giustificabile anche l’allarmismo di una campagna elettorale fake che sta spopolando per la rete.

Mamme, nonne, avete sempre avuto ragione voi! (e naturalmente  il finto Lettieri).

[Il manifesto #spilatilerecchienapoli è di Fabio Bergamo]

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