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5 golosità di cui non potete fare a meno dopo aver assaggiato Milano Golosa

martedì, 18 Ottobre 2016 di

svinando

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Anche quest’anno è tornata Milano Golosa. Quest’anno mi sembra migliorata rispetto al passato – no, non è il termine esatto: diciamo che l’ottimo goloso Davide “Gastronauta” Paolini quest’anno è riuscito a trovare una serie di produttori e prodotti (con le relative storie) nuovi, che hanno affiancato le scoperte più recenti e i “vecchi” (tali solo per numero di presenze, ché anzi anche loro hanno portato o annunciato nuove linee, nuovi prodotti, nuove eccellenze). E gli eventi fuori-Milano Golosa, e i premi: bene, bravo.

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Come il premio alle Botteghe, fra le quali anche Parla Come Mangi di Rapallo (che ovviamente cito perché Guido Porrati è un amico, e altrettanto ovviamente, da buon ligure, non mi farà nemmeno uno sconticino…)

Vediamo allora cosa mi sono portato a casa da questa edizione – e che consiglio anche a voi di cercare e di portarvi a casa (ehm… io a dire il vero qualcosa mi son mangiato per strada, ma insomma…).

1. L’Aglio Rosso di Sulmona di Originatural

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Aglio, va bene. Aglio Rosso di Sulmona, ok, lo conosco, forse più per sentito dire, ma conosco.Ma gli steli di fiore d’Aglio Rosso sottolio raccolti a mano all’alba – no, mai sentiti.

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Ora li conosco: delicati, ottimi anche sotto forma di patè, per tartine, condimenti, da soli…

Originatural produce anche altro (purea di cachi, crema di cavolo nero…) – ma in tiratura limitata (ovvero: tutto già esaurito).

2. Le patatine al pesto di Roberto Panizza

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Non sono ancora in commercio – ma solo perché non hanno ancora finito di stampare le buste. Le nuove patatine al pesto – non un pesto qualsiasi, ma Il Pesto Rossi di Roberto Panizza, quello del ristorante Il Genovese a Genova appunto, e del Campionato Mondiale di Pesto. Essiccato disidrato spolverizzato – che ne so. Assaggiate. Un consiglio: non fatevele sfuggire.

3. La testa in cassetta, Macelleria Giacobbe di Sassello

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Arrivi davanti allo stand della Macelleria Giacobbe di Sassello, nel Savonese, e non vedi niente – a parte le diverse confezioni e gli assaggi di testa di maiale in cassetta – ovvero, faccia, lingua, tutto quello che c’è di edibile nella testa, con spezie e pinoli, ma non solo: anche con agrumi, bergamotto, mele e cannella… Diverse versioni, una più buona dell’altra (mi è piaciuto meno, forse, quella con il bergamotto, ma sono io che non lo amo moltissimo…). Finita quella coi semi di canapa, mi son comprato un pezzo delle altre (e mi hanno regalato un vasettino di battuto di lardo con aromi – molto poetico…).

Azienda a conduzione familiare, non sono nemmeno presenti sui social (solo una mail: gino_giacobbe@libero.it) – c’è ancora un mondo da scoprire, fuori rete.

4. La Latteria d’Aviano, i “panetti” e i formaggi

Prima ho visto i “panetti creativi” della Latteria d’Aviano: un mix di formaggi con aggiunte di uva sultanina (Uvèt), frutti di bosco (Fruibò), kren (Krènt), e zenzero (Zenzè: comincia a diventare invadente, lo zenzero…), che si possono usare sul pane, come aperitivo, come condimento. Ma subito a fianco, c’erano i vari formaggi. Non c’è molto da dire, anche perché, se fanno formaggi dal 1919, un motivo ci sarà: ho assaggiato tutto – latteria, grotta, frant… E apprezzato.

5. Claudio Gatti da Tabiano e i nuovi dolci verdiani

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No, non c’erano, a Milano Golosa: ma dopo i prodotti dedicati alla Via Francigena – che, dice Claudio, si sta dimostrando un efficace traino commerciale per il turismo e l’enogastronomia – ai grani antichi accetera, la Pasticceria Tabiano sta preparando per l’anno prossimo una nuova linea dedicata alle opere verdiane. Mi si dice cinque nuovi dolci: ma se le sue opere, di Giuseppe Verdi, sono una trentina – perché fermarsi?

[Immagini: Milano Golosa, iPhone Emanuele Bonati, Camilla Rocca]

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.