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La stella Michelin fa andare subito in utile il ristorante. Il caso Toscana all’Istria Gourmet Festival

venerdì, 07 Aprile 2017 di

A volte bisogna stare lontani dai miasmi feisbuchiani, conditi dalle inevitabili dietrologie a base di tazze e cucchiai, per guardare a qualche dato obiettivo.

Il riferimento è alla puntata Sotto le stelle andata in onda su Report che ha messo a nudo alcuni tic della critica gastronomica più paludata e di cui Emanuele Bonati vi ha dato conto in un veloce sunto.

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Uno dei dati usciti con evidenza è l’aumento di fatturato di un ristorante che riceve la stella Michelin.

Secondo Report, un sonoro +53% nell’anno. Roba da far impallidire qualsiasi conversione like – cliente del globo virtuale.

Scettici?

Una rondine non fa primavera, ma la conferma è arrivata dall’Istria Gourmet Festival, il congresso enogastronomico alla seconda edizione con un’edizione primavera che ha bissato la tappa autunnale del 2016.

Istria Gourmet Festival è un evento organizzato dall’Ente Regionale per il Turismo dell’Istria diretto da Denis Ivosevic in collaborazione con Maistra, società alberghiera leader nella regione, che ha messo a disposizione il Design Hotel Lone di Rovigno per gli incontri.

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L’Istria è la regione della Croazia più avanzata gastronomicamente parlando. La Guida Michelin cita 35 ristoranti in Croazia e 13 sono in Istria. E in Istria, proprio a Rovigno, è arrivata la prima stella Michelin della Croazia che è stata assegnata al Monte di Danijel e Tjitske Djekic di cui potete leggere sul Piccolo di Trieste.

Dal palco, affollato di chef stellati italiani (Vincenzo Guarino, Giuseppe Mancino, Oliver Glowig – ok, non lo è più ma due stelle non si dimenticano facilmente – Emanuele Scarello) e di manager come Lucio d’Orsi (beverage manager del Don Geppi, una stella Michelin a Piano di Sorrento) e Alessandro Ercolani, direttore del Castello di Spaltenna in Chianti e del ristorante Il Pievano, 1 stella Michelin, è stato delineato il quadro dell’alta ristorazione italiana.

L’intervento di Ercolani in apertura del congresso ha avuto come tema “L’importanza di un ristorante stellato Michelin in una struttura alberghiera di lusso”.

Ercolani non ha parlato del Castello di Spaltenna, ma di un’altra struttura sempre in Toscana.

Una schermata dei numeri di 4 anni consecutivi, prima della conquista della stella Michelin e a distanza di 1, 2 e 3 anni dall’iscrizione nell’albo d’oro della Rossa, sottolinea il progresso nel risultato operativo.

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E c’è di più, spiega Ercolani. Anche l’osteria tipica all’interno della struttura ricettiva ha beneficiato di un incremento di pari valore a testimonianza che la stella brilla intensamente e ha un raggio di azione ampio sui conti economici di un ristorante.

E, probabilmente, lo stesso schema sta funzionando al Castello di Spaltenna con il ristorante Il Pievano guidato da Vincenzo Guarino.

Un campionato di Formula Uno, quello della Michelin, in cui gareggiare anche per conquistare una maggiore redditività. L’elemento che la differenzia dalle altre guide.

Iscriversi non è facile, ma con la semplice guida di Sergio Lovrinovich, il direttore della Guida Michelin, è possibile iniziare a studiare. Partendo da un punto fermo: non esistono scorciatoie né maghi con la bacchetta in mano.

Siete pronti per far brillare la buona stella?

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.