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5 cose da assaggiare, bere, comprare, mangiare a Genova Pegli

domenica, 20 Agosto 2017 di

Un weekend a Genova Pegli – anzi, a Pegli, che è a tutti gli effetti, dal 1926, un quartiere del capoluogo ligure.

Cittadina residenziale ai piedi della val Varenna, un tempo frequentata da nobiltà e ricca borghesia, e tuttora zona residenziale, presenta diversi motivi di interesse storico-culturale: noi abbiamo scelto per il nostro weekend (ma possono essere meta di una sola giornata, un po’ di corsa, o di un soggiorno un po’ più lungo e rilassato) 5 cose da fare, da vedere, da mangiare.

1. Qualcosa di buono da mangiare: il ristorante Teresa

Non sarebbe da me iniziare questa piccola guida alle bellezze di Pegli altrimenti che con un ristorante. Il Ristorante Teresa è operativo dal 1968 – e cinquant’anni sono già una garanzia. Dal 2006 i figli della signora Teresa eponima hanno rinnovato l’offerta, rimodernandola, ma sempre mantenendo l’impronta ligure, locale, delle origini.

In cucina, Tina Cosenza prepara i suoi menù, sempre con attenzione alla stagionalità e al territorio, e con tocchi di creatività che ben si armonizzano ai gusti della tradizione. Abbiamo cenato con un Menù Lilla, all’insegna della creatività e dei prodotti locali: con spunti interessanti e gustosi.

Carpaccio di baccalà con frutto della passione e fiori: piacevole e fresco.

Pane, burro e alici.

Gambero con maionese alla rapa e asparago. Molto buono.

Crema di patate viola con polpo rosticciato. Il polpo con le patate è sempre buono, comunque: il fatto che lo si trovi ormai in qualsiasi menù lo rende però un po’ abusato.

Sgombro in carpione con cipolla, pinoli e uvetta: sempre buono lo sgombro, e il carpione, e i pinoli e l’uvetta – e la cipolla!

Fumetto di pesce con zotoli e zafferano. Mi è piaciuto. Gli zotoli sono delle piccole seppioline.

Il raviolo che racchiude il mare e la terra.

Branzino con rabarbaro, lemongras e basilico

Cialda al pistacchio e ganache all’ibiscus con passito Ergas – ottimo accostamento. I vini de Il Calepino hanno peraltro ben accompagnato tutta la cena.

Teresa dal 1968. Piazza Lido, 5-6r. Genova Pegli. Tel. +39 0106973774.

2. Qualcosa di buono da bere: la birra Maltus Faber

Nata come produzione domestica di due amici, Fausto Marenco e Massimo Versaci, la Maltus Faber si è pian piano ampliata in prodotto per una associazione culturale ed è infine diventata un Birrificio Artigianale vero e proprio, con una sua sede, nello stabilimento che a inizio Novecento produceva la birra Cervisia (marchio passato a Dreher, che vi aprì anche una scuola per birrai, e poi a Heineken). La storia della Cervisia, e della birra a Genova, è illustrata in una piccola mostra all’interno della sede del Birrificio.

“Maltus Faber è un microbirrificio, dedicato alla produzione di Birra Artigianale di Qualità, non pastorizzata né filtrata e quindi ancora viva e fresca sia al momento dell’imbottigliamento che a quello del consumo. Tutte le nostre birre sono rifermentate in bottiglia: prima dell’imbottigliamento viene aggiunta una piccola quantità di zuccheri, che vengono poi fermentati nella bottiglia dai lieviti rimasti in sospensione. L’anidride carbonica prodotta da questa rifermentazione conferisce una carbonazione (“frizzantezza”) in modo del tutto naturale.”

Maltus Faber – Birrificio in Genova. Via Fegino, 3 G. 16161 Genova. Tel. +39 0107491440.

3. Qualcosa di bello da vedere: la Villa Durazzo Pallavicini

Il parco della Villa Durazzo Pallavicini è stato realizzato dall’architetto Michele Canzio a partire dal 1840 per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini.

Si tratta di un giardino all’inglese di taglio romantico, uno dei più importanti d’Europa, che si estende per otto ettari con un percorso che comprende corsi d’acqua, cascate, laghetti, e una quindicina di padiglioni in stili architettonici diversi (neoclassico, neogotico, orientale…).

Il tutto strutturato in un  percorso fra l’esoterico e il massonico, suddiviso in tre atti di quattro scene ciascuno, che vogliono condurre il visitatore iniziato a una riflessione sui valori della vita – ma che sono godibili anche da chi si limita a valutarne l’impatto estetico.

Nella bella stagione il parco ospita eventi, serate, cene a cura del Ristorante Teresa.

Villa Durazzo PallaviciniVia Ignazio Pallavicini, 13. 16155 Genova. Tel +39 3938830842.

4. Qualcosa di insolito: lo zafferano Ghinghinelli

Non è insolito lo zafferano, ovviamente. Ma è sicuramente insolito assaggiare uno zafferano ligure, anzi addirittura genovese, che si va ad aggiungere alle diverse produzioni locali che stanno nascendo in giro, al di fuori delle classiche zone di produzione (le d.o.p. dell’Aquila, del Sud Sardegna e di San Gimignano, in Toscana).


L’azienda nasce a maggio dell’anno scorso, in Val Bisagno, per iniziativa di quattro giovani (interessante anche questo ritorno di giovani imprenditori alla terra), e utilizza un originale metodo di coltivazione “in trincea”, per cui le piantine sono “sopraelevate” (ovvero a fianco delle piantine sono scavate dei fossati, come delle trincee) e il raccolto viene effettuato più comodamente, scendendo all’interno di questi fossati.

Lo zafferano viene commercializzato in stimmi contenuti in piccole “bottiglie” sigillate.

Ghinghinelli Società Cooperativa Agricola. Via Marsiglia, 20. 16022 Davagna (GE). Tel. +39 3477364359.

5. Qualcosa di tipico da comprare: il Pesto di Pra’

Il pesto è un ottimo souvenir da riportare a casa da un soggiorno ligure in generale – e da Pra’ in particolare. Pra’, quartiere di Genova fra Pegli e Voltri, è tradizionalmente il luogo deputato per la produzione del basilico per il pesto, ed il Basilico di Pra’ è una DOP.

E qui si trova l’azienda Il Pesto di Pra’ di Bruzzone e Ferrari, nata da un’azienda agricola, “Serre sul Mare”, operativa già dal 1827 – la produzione del proprio pesto è iniziata nel 2006. Le serre sono uno spettacolo: file e file di piantine e piantine di basilico, nei vari stadi di crescita, accudite (climatizzatori e quant’altro possa servire; tutti gli impianti sono all’insegna del rispetto dell’ambiente e dell’armonizzazione delle risorse energetiche) e alla fine “pestate” come da disciplinare, tutto nel raggio di poche decine di metri.

Il Pesto di Pra’ di Bruzzone e Ferrari. Salita R. Ascherio, 3a. Genova Pra’. Tel. +39 0106980069.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.

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