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C’è posta per te. Cracco e Cannavacciuolo e la cucina che cura

domenica, 01 Aprile 2018 di

L’ultima frontiera televisiva è stata abbattuta: Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo, gli chef italiani più mediatici, sono sbarcati a C’è posta per te con Maria De Filippi.

Una trasmissione quasi ventennale, la prima puntata è andata in onda nel 2000, sempre di grande, grandissima audience. Con grandi critiche “intellettuali”, anche, per il gusto un po’ trash delle storie e delle loro messe in scena. Con momenti di commozione reale, divertenti, legati a personaggi particolari e ospiti famosi che supportano le richieste e le sorprese organizzate durante la trasmissione.

Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo sono stati chiamati a consolare Anna che, dopo la morte del marito, ancora giovane, si era lasciata andare. Il figlio, Mario, ha scritto alla trasmissione per chiedere pubblicamente alla madre di tornare a sorridere, a vivere, facendo leva anche sul suo amore per la cucina. Lui stesso vende pane, provola e mozzarelle con un furgoncino, e a un certo punto un bimbo consegna alla madre proprio un pane.

All’amore per la cucina si unisce anche l’ammirazione per Cannavacciuolo e Cracco, ed ecco i due chef, non nuovi a queste partecipazioni, intervenire a consolare e rallegrare la signora Anna. Ed è stata una partecipazione simpatica, allegra, che ha stemperato una situazione pesante. Con un po’ di sorrisi e di pacche sulle spalle, e anche con dei regali per la cucina di casa, pentole, elettrodomestici. E, per madre e figlio, anche un aiuto, un piccolo sostegno per una famiglia in difficoltà economiche, e per realizzare il sogno di Mario, un’attività tutta sua (Cannavacciuolo si è già prenotato come primo cliente).

Al di là veramente di tutte le critiche, del trash, ci sono le storie, anche le belle storie come questa. Cracco e Cannavacciuolo sono stati bravi, hanno avuto parole di conforto e di incoraggiamento, parole normali e semplici, ma probabilmente efficaci. Due taumaturghi, davvero. I personaggi famosi visti come amici, come persone. Il tutto accompagnato da una bella pastiera portata da Cannavacciuolo, all’insegna del “ritrovare le voglia di vivere in cucina”, come ha detto Cracco. La famiglia viene da Napoli, e la pastiera è sicuramente un dolce identitario. Ma anche dalla forte simbologia: è un dolce pasquale, legato alle tradizioni e ai miti della rinascita. Che è quello che Mario chiedeva ad Anna.

Il cibo, i cuochi, Cracco e Cannavacciuolo sono sempre più un mezzo per parlare anche di altre cose al di fuori della cucina vera e propria. Le funzioni del cibo, dell’accudimento quotidiano, e il suo essere un momento di incontro e di riconciliazione. C’è pasto per te.

Per tornare alla pastiera: mi aspettavo che anche Cracco portasse qualcosa da mangiare.

Magari la famosa e infamata pizza che, attraverso la mia foto, ha avuto una bella esposizione mediatica e che ancora fa inutilmente discutere su cosa possiamo legittimamente chiamare pizza. Peccato.

E ora scusate, me è tardi, e devo ancora scrivere una mail.

Spettabile Redazione di C’è posta per te,
vi scrivo perché vorrei venire nella Vostra trasmissione per chiedere pubblicamente scusa allo chef Carlo Cracco per avere fatto la famosa foto che…

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.