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Padova. Carbonara, Orecchio di elefante e pizza sorprendono al Box Caffè

venerdì, 28 Settembre 2018 di

Box Caffè, simbolo della giovane ristorazione padovana, nasce nel 2011 da un’idea di Marco Benetazzo, un imprenditore appassionato di cibo e di vino, affiancato dai suoi fratelli, Antonio ed Enrico. In realtà Box si sta facendo in quattro, e non è un modo di dire. Attualmente il Progetto Box conta altri due locali a Padova, Box Pizza e Box Caffè in Galleria, ognuno con le sue caratteristiche e un’offerta ben ragionata, e a breve se ne aprirà un altro, il quarto, ad una ventina di km dalla città, per ora top secret.

L’idea di un bistrot elegante ed informale, abbinato ad una cucina semplice, con la grande materia prima alla base, che ripropone i classici della tradizione italiana, ha subito conquistato il pubblico padovano. E oggi il locale rappresenta l’essenza della cucina Made in Box.

Box Caffè, sorto dove negli anni venti c’era un’autorimessa per auto, si trova a Prato della Valle nel cuore di Padova, davanti ad una delle piazze più belle d’Italia. Déhors sotto il portico, arredamento semplice e contemporaneo, all’interno pareti in mattoni, bancone di legno e luci soffuse, contribuisce a creare l’atmosfera leggera e informale in un locale aperto dal mattino presto fino a tarda notte.

“Quando abbiamo aperto questo primo locale – racconta Marco Benetazzo – volevamo proporre qualcosa di diverso dal solito locale per giovani. Volevamo che al centro della nostra cucina ci fossero i grandi classici della gastronomia italiana, anzi dell’alta cucina. Il mio modello e riferimento in questo è stato sicuramente Da Vittorio a Brusaporto: una cucina semplice ma perfetta, realizzata con grandi materie”.

Nel menu di Box Caffè ci sono i piatti della cucina tradizionale reinterpretati con maestria e leggerezza da Riccardo Maffini, executive chef del progetto Box, varesino d’origine, un passato alle Calandre oltre che al Gabbani di Lugano.

A fianco al Box Caffè, praticamente porta a porta, si trova Box Pizza, aperto nel 2016, ed è già inserito nella Guida Top Pizza tra le migliori 100 pizzerie d’Italia. Nel menù non ci sono solo pizze classiche, ma anche fritte, croccanti, alla pala e PadelliniTuttaMadre, pizze preparate con il lievito madre e cotte negli appositi padellini.

Non potendomi sdoppiare, ho cercato di assaggiare il più possibile da entrambi i Box, e ve lo racconto subito. Anche se il menù di Box Caffè cambia a seconda la stagione, ci sono quei 4-5 classici che ci rimangono d’estate e d’inverno, come  la Carbonara-Box, la Tartare di manzo, l’Hamburger gourmet con carne piemontese, lo gnocco fritto servito con crudo e burrata, l’Orecchio di elefante o il Tiramisù.

C’è da dire che la cantina al giorno d’oggi conta oltre 500 etichette selezionate da Marco Benetazzo, appassionato di vino e sommelier talentuoso, con predilezione per Champagne e Borgogna, dove non manca un’ampia scelta di vini naturali. Per la mia degustazione Marco ha selezionato i vini da abbinare ai piatti, e sono rimasta entusiasta della sua sensibilità. Una bollicina per iniziare, Trento Doc, “Franciacorta ha stancato”, mi ha detto, e poi sono arrivati i primi assaggi.

Ceviche di calamaro con limone, ananas e fiori (14 €).Più che ceviche, la chiamerei tartare, ma il nome non cambia la bontà della sostanza.

Carne cruda di manzo servita con brodo di katsuobushi, uovo morbido e maionese al curry (12 €). Piatto divertente, da condividere con i commensali, e soprattutto, da non lasciare il brodino.

Gnocco fritto con prosciutto crudo 18 mesi e burrata (12 €). Un classico emiliano eseguito nel padovano, buono, onesto, leggero.

 

 

Pizza fritta (un piccolo calzone) alla Carbonara (5 €). Una variante gustosa, da assaggiare.

Pizza Margherita ( 8 €) e una pizzetta fritta con pomodoro e mozzarella (5 €). Buona la lievitazione, leggera la pasta, molto digeribile. Merita davvero di essere tra le 100 migliori pizze d’Italia.

Con gli antipasti (chiamiamoli così) è stato servito un Gewurtztraminer israeliano, Yarden 2016.

Spaghettone pane e cipolle alla brace (12 €). Piatto povero, poverissimo, ma incredibilmente gustoso. Le cipolle sono cotte nel Josper spento per tutta la notte, sfruttando il calore residuo, e poi viene semplicemente frullata. Una spolverata di briciole croccanti e voilà!

Lo spaghetto è stato abbinato al Riesling Domaines Schlumberger dell’Alsace, Les Princes Abbés 2015

Carbonara Box, pasta alla chitarra con guanciale croccante, uovo morbido cotto a bassa temperatura, e pecorino  (12 €). Fermi, puristi della Carbonara, non è la preparazione classica, ma è altrettanto valida. La differenza sta nel burro e brodo di pollo dove viene mantecata la pasta scottata, e nell’uovo cotto a bassa temperatura. Il guanciale è croccantissimo, il pecorino quello giusto, la pasta mantecata a tavolo. Comunque scommetto che pochi noterebbero la differenza, perché anche la Carbonara Box è cremosa, sapida e piccanti come Cristo comanda.

La Carbonara e il Friulano La Viarte 2016 si possono definire una “bella copia”.

Hamburger di carne piemontese cruda appena scottata crema al parmigiano, l’uovo all’occhio di bue, purè di patate al tartufo nero  (20 €). L’hamburger è cotto nel forno Josper, quindi acquisisce una leggera affumicatura, assai gradevole.

Orecchio d’elefante (800 – 1000 g) servito con patate saltate al rosmarino e salsa bernese (60 €). Grande, alto, succulento, croccante, godurioso, orgasmico.

Il rosso con la carne ci sta, specie se è il Chianti Classico Buondonno 2015.

Granita all’anguria, vodka, sedano e angostura  (7 €). Inutile dire, freschissima, croccante, stuzzicante, l’ideale per pulire la bocca.

E voi siete curiosi di assaggiare l’Orecchio d’elefante?

Box Caffè. Prato della Valle, 12, Padova. Tel. +39 049 591 6852

 

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.