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Gino Sorbillo

Pizza a domicilio: ok dal 20 aprile. De Luca cede alle richieste

In Campania lunedì potrebbe ritornare la possibilità del delivery delle pizze sostenuto da Gino Sorbillo che ha raccolto le adesioni di molti
venerdì, 17 Aprile 2020 di

Vincenzo De Luca da lunedì 20 aprile potrebbe dare il via libera e consentire la consegna a domicilio delle pizze e dei piatti preparati dai ristoranti.

Lo ipotizza il Mattino e la notizia dovrebbe essere ufficializzata dal governatore della Campania nelle prossime ore.

Una decisione che rimetterebbe in moto al minimo l’attività delle pizzerie e dei ristoranti.

La nuova ordinanza che si attende darebbe dunque ragione a Gino Sorbillo che insieme a Massimo Di Porzio, Alessandro Condurro e Ciro Salvo ha avviato la raccolta di firme di sostegno all’iniziativa per riaprire le pizzerie in modalità delivery.

Aggiornamento: De Luca rimanda il delivery (ore 15:30)

Ora c’è bisogno di conoscere tempi e modi per consentire la ripresa delle attività delle pizzerie seppure a regime ridotto e con la necessità di reimpiegare la forza lavoro che sarebbe in eccesso rispetto a quanto previsto prima dell’emergenza.

Reimpiegare tutti è un obiettivo complicato ma non impossibile da raggiungere.

Le dichiarazioni di Gino Sorbillo

“Ringrazio Vincenzo De Luca e ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto un confronto costruttivo”, dichiara Gino Sorbillo raggiunto al telefono.

Non ci dobbiamo fermare qui, la battaglia deve continuare perché abbiamo bisogno di sapere non solo le modalità della consegna a domicilio ma è necessario mettere sul tavolo di lavoro i temi della cancellazione degli affitti, delle utenze e delle tasse ed è necessario ricontrattare i canoni di locazione per i prossimi 10-12 mesi. Con le nuove misure restrittive e con il turismo scomparso potremmo lavorare fino a un decimo di quanto facevamo prima dell’epidemia e dell’emergenza”, continua Sorbillo.

“Le difficoltà maggiori arriveranno proprio per le pizzerie più grandi costrette a ridimensionare drasticamente il numero delle persone da servire e questo bisogna metterlo in conto. C’è anche la componente psicologica da valutare, la paura delle persone di uscire da casa ed entrare nei locali”, spiega a sostegno delle sue ulteriori richieste.

“Vorrei anche dire che mi sono fatto portavoce di un’esigenza avvertita da molti pizzaioli e avere la possibilità di fare delivery è una scelta che i pizzaioli potranno accogliere oppure declinare. Potranno scegliere se aprire per le consegne a domicilio oppure restare chiusi anche per i prossimi 2 anni”, puntualizza Sorbillo.

“Sono amareggiato dal comportamento di alcuni miei colleghi che hanno utilizzato le mie stesse parole per cercare di dimostrare il contrario senza avere un briciolo di personalità. Se fosse per loro, noi pizzaioli saremmo ancora all’età della pietra”, conclude il pizzaiolo che ancora una volta si è dimostrato leader rappresentativo di una categoria quanto mai frammentata.

Le linee guida del delivery

Sorbillo e Di Porzio

Massimo di Porzio Presidente Fipe Napoli ha firmato un protocollo d’intesa con L’Ordine dei Tecnologi Alimentari Campania e Lazio nella persona del Presidente Dott. Salvatore Velotto e con loro hanno predisposto un piano con delle linee guida per la ripartenza dei Pubblici Esercizi nella Fase 2: “Il nostro piano per la ripartenza prevede l’applicazione della normativa sanitaria e di tutela del lavoro già esistente (Haccp e sicurezza sul lavoro) in aggiunta ad alcuni pre-requisiti e procedure che saranno fondamentali per garantire la sicurezza dei consumatori e del personale al lavoro, come l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, il distanzamento individuale e le operazioni di sanificazione e igiene del personale. Abbiamo concordato il piano anche con Federconsumatori, da sempre attentissima alla tutela e alla salvaguardia dei cittadini campani”.

Ripartire da subito con le consegne a domicilio da parte di quei locali che si adegueranno immediatamente al protocollo di sicurezza e dal 3 maggio p.v. prevedere la possibilità anche di effettuare asporto per gli avventori.

“Io credo che il packaging sarà molto importate: l’utilizzo di contenitori riciclabili e magari la creazione di circuiti ‘vuoto a rendere’ , spiega Di Porzio che elenca i punti di proposta:

1. Attività preliminari – Formazione Gruppi di lavoro

2. Attività pre-apertura – Sanificazione aree e controllo attrezzature e altro

3. Organizzazione gruppo di lavoro e Informazione

4. Accesso dipendenti – Procedure per accesso all’azienda con controllo temperature e igiene personale

5. Gestione spazi aziendali – Distanziamento individuale e Dpi

6. Accesso fornitori – Procedure e metodologie operativa degli approvvigionamenti

7. Pulizia e sanificazione aree – Procedure e schemi di registrazione

8. Sicurezza alimentare – Applicazione ed eventuale revisione sistema Haccp

9. Attività di Delivery e Consegne a domicilio – Procedure di sicurezza per personale che consegna (driver o personale proprio) con individuazione di aree ritiro e confezionamento

10. Attività di Somministrazione – Modalità di accesso e sistemazione degli avventori e sistemi di prenotazione su turni diversificati

11. Altri esercizi commerciali (senza somministrazione) – Modalità di accesso e gestione degli avventori secondo gli spazi a disposizione.