Doro Gourmet, pizzeria al Campionato della Pizza 2025 con 3 pizze

Macerata Campania fa rima con Luca Doro e la sua pizzeria Doro Gourmet alla prova del Campionato della Pizza 2025. L’assonanza è tutta nell’alfabeto della pizza. Classe 1981, Luca cresce tra richiami bucolici e profumi di casa: terra smossa, farina sulle mani, impasti che respirano. Il suo parco giochi resta la campagna. Ma anche dentro casa c’è fermento: la nonna lavora la farina, la madre sperimenta con gli impasti. È da lì che parte tutto.
Una passione concreta per la materia, per l’unicità del gusto fatto bene. E così Luca parte: lavora come pizzaiolo e cuoco tra Inghilterra, Stati Uniti, Cambogia, Colombia. Proprio lì, in Colombia, incontra la donna che diventerà sua moglie. E un pezzo di quel Sud America finirà anche nel menu, sotto forma di spezie, aromi e memoria.
Il ritorno a casa di Luca Doro

Il ritorno a casa arriva nel 2014, con l’apertura della sua prima attività da asporto. La pizzeria diventa subito un punto di riferimento, una crescita costante, fino alla nascita di Pizzeria Doro Gourmet nel 2018, nel cuore di Macerata.
Entroterra casertano, un paesino di poche anime, poco distante dall’uscita Caserta Nord. All’esterno, difficile non notare il grande ritratto stilizzato di Luca Doro domina la facciata: lo stesso volto che ritroveremo su menu e bicchieri.
All’ingresso, il colpo d’occhio è per un tavolo circolare da cui si alza un albero bianco, spoglio, ma vivo di fotografie, ricordi e un cartello con scritto “Colombia”.
Il banco e il forno non sono del tutto a vista. Intorno, un mix di stili e colori. Premi in mostra, mensole fitte di oggetti simbolici, e poi lei — la nonna — presente sulle pareti con fotografie artistiche. L’arredo è semplice: tavoli e sedie in legno, tovagliette di carta beige, posate imbustate. Il menu è sia cartaceo (plastificato e pieno di illustrazioni), che digitale.
Impasto che respira e si prende il suo tempo: da Doro Gourmet si parte da una biga con il 70% di idratazione, si lavora con pazienza e si lascia lievitare per oltre 46 ore. In farina, Luca non transige: Petra 1, 3, 9 e l’Evolutiva — tutte macinate a pietra, tutte con una storia. Il risultato è un impasto vivo, profumato, che regge il peso dei ricordi e l’identità di un territorio. Caratteristica di Doro Gourmet che abbiamo ritrovato al tavolo del Campionato.
Quanto costa la pizzeria Doro Gourmet

Proposte infinite, con simpatiche contaminazioni “d’amore” per Doro Gourmet impegnato in questa prova di Campionato. Tra gli antipasti, infatti, oltre ai classicismi (crocchè ripieni 3 € e supplì 3 €) spiccano le Papas Relenas (2,50 €) e il fritto misto Colombiano (6 €) e tra i dolci, Banana spritz Colombiana (5 €) e Polacca Colombiana scomposta (5 €).
Poi le pizze divise per diverse sezioni.
- Pale al mais e girasole invenzione Doro, come la Crudo e fichi (14 €) e la O’ Cafone (14 €), con patate, provola e porchetta.
- Le pizze di Doro a ruota di carro e la sua contemporanea, che contempla Margherita (8 €), Capricciosa (10 €) e Diavola (9 €).
- Innovazione di Luca Doro, più audaci in termini di incroci come la Oriente (14 €), con umus di ceci e mazzancolle, La Fassona (14 €), con tartare di fassona e mela verde, e la Mazzarese (15 €), con stracciata umus di ceci e gambero di Mazara.
- Padellino (orzo e riso integrale) e Pizze nel ruoto (impasto classico), dove intrigano la San Daniele (15 €), la Parmigiana nel ruoto (15 €) e la 81047 (15 €), una pizza che si fa ricordo di bambino tra i campi della famiglia Doro.
A fine proposte, il Menu Degustazione “Impronta d’Oro”. Un percorso ricco e creativo composto da 6 portate salate, con giochi d’impasto, e 2 dolci finali. Disponibile per un minimo di due persone (escluso il sabato), al costo di 35 € a persona.
Le 3 pizze di Doro Gourmet per la prova del Campionato 2025
Interessante il progetto “Impronta Doro”, marchio ideato da Luca con l’ambizione di promuovere e preservare la biodiversità, in Italia e oltre confine. Un’idea che va ben oltre il piatto e che si traduce in un gesto concreto: Luca ha adottato oltre dieci varietà a rischio, tra piante, animali, ortaggi e cereali, in diverse regioni del mondo. Ogni ingrediente che arriva in pizzeria porta con sé una storia viva, un impegno agricolo, un tratto di mondo da custodire. Tutto, insomma, per offrire un prodotto che non è solo buono, ma anche giusto e consapevole.
Ma veniamo a noi. Calcio d’inizio per una nuova partita del Campionato della pizza 2025. Luca assente, ahinoi. No, non stiamo mettendo le mani avanti.
Postulato: con o senza il direttore d’orchestra, la musica — in teoria — dovrebbe restare la stessa.
La sinfonia, come da copione, prevede: Margherita, Capricciosa, e una pizza totalmente scelta dal pizzaiolo. Spoiler (necessario): purtroppo non sarà una delle prestazioni cui ci aveva abituato Doro Gourmet.
1. La pizza Margherita

Pomodoro San Marzano, fiordilatte, olio evo, basilico (7 €).
Circonferenza disegnata con precisione da compasso e un impasto dal sapore convincente restano gli unici elementi riusciti di questa realizzazione.

La distribuzione degli ingredienti è totalmente da rivedere: il latticino è assente in ampie porzioni della superficie, mentre l’olio – sarà scappato il giro – è presente in eccesso, formando piccoli laghi che sbilanciano l’insieme e rendono il morso faticoso, poco armonico.

La cottura, comunque calibrata tra bordo e base, non riesce però a compensare la tenacia del fiordilatte, che resta solido, compatto e mai filante. Il pomodoro, dal canto suo, insiste su note dure, senza concedere profondità. Nonostante questi limiti, sarà la migliore tra le proposte di Doro Gourmet nelle qualifiche del Campionato.
2. La pizza Capricciosa di Doro Gourmet al Campionato 2025

Pomodoro San Marzano, fiordilatte, prosciutto cotto artigianale, funghi champignon, olive caiazzane, salame artigianale Napoli, olio evo, basilico (10 €).

Stesso copione per la seconda proposta: cottura bionda, impasto che, assaggiato in purezza, racconta di buona fragranza e corretta lievitazione.

Il topping, sebbene distribuito con maggiore attenzione rispetto alla Margherita, risulta spento nei singoli componenti. Il salame è un figlio unico: una sola fetta, capitata (per puro caso) al giudice più fortunato. In sintesi: non pervenuto. Il prosciutto cotto, tagliato a julienne con buona funzionalità, eccede nella tendenza dolce e si impone in maniera costante al morso, rendendo il profilo aromatico monocorde. Il latticino mantiene la stessa solidità già osservata priva, e lo champignon — pur corretto — non ha forza sufficiente per incidere.
Spiace dirlo, ma questa Capricciosa manca di slancio.
3. La pizza Casertana

Provola, porcini e salsiccia (13 €).
Infine, la pizza scelta da casa Doro Gourmet per questa tappa del Campionato 2025: porcini e salsiccia, un classico comfort food da stagione fredda. Nessun discorso da gastrofighetti sulla stagionalità, ma è evidente: una proposta poco in sintonia con un’afosa serata di luglio.

È la meno riuscita tra le tre, tanto sul piano estetico quanto su quello gustativo. Una larga porzione completamente priva di topping trasforma un quarto della pizza in una focaccia spoglia. L’aromaticità resta in sordina: il porcino è troppo molle, dal colore spento, senza traccia di memoria boschiva, mentre i tocchetti di salsiccia si presentano timidi e poco incisivi.

Vista la versatilità del menu e la possibilità di spaziare tra più impasti, ci saremmo aspettati una scelta più sorprendente, più audace, all’altezza della profondità narrativa che questa pizzeria sa raccontare.
Peccato davvero. Non è una bocciatura, ma nemmeno una conferma. E questo, forse, dispiace ancora di più.
Doro Gourmet. Via Trieste, 50. 81047 – Macerata Campania (CE). Tel. +393335322142. Instagram.
La pizzeria Doro Gourmet si è classificata al 32° posto nella classifica 2024 ed è entrata nella selezione del Campionato della Pizza 2025 che mette in classifica le migliori pizzerie in Campania.
PS. La posizione della pizzeria nella Classifica del Campionato 2025 si conoscerà al termine delle gare e dell’accesso alla Finalissima.