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Caserta. Chi è il pizzaiolo che fa pizze a numero chiuso per troppi ordini

Nello Rossi indossa camici, visiere e guanti per assicurare la massima sicurezza ai suoi clienti ed è stato premiato dal delivery
mercoledì, 29 Aprile 2020 di

svinando

Un boom di richieste di pizza anche a Caserta alla riapertura delle pizzerie esclusivamente con consegna a domicilio almeno fino al 4 maggio quando sarà possibile anche l’asporto.

Se a Napoli sfornano 60 mila pizze, nella città della Reggia le cose vanno a gonfie vele tant’è che uno dei pizzaioli della nostra Top Five cittadina, Nello Rossi, da stasera farà pizze “a numero chiuso”, ovvero “al massimo 260 pizze in modo da fornire il miglior servizio possibile ai clienti, che ne avevano tanta voglia dopo due mesi di astinenza”, come ha dichiarato all’Ansa

Il primo giorno nella sua pizzeria nata per l’asporto sono arrivati quasi 80 ordini che si sono tradotti in 370 pizze sfornate e ieri, al secondo giorno, gli ordini sono stati di 250 pizze.

Tante anche perché Nello Rossi ha deciso insieme ai suoi collaboratori di indossare oltre alle mascherine anche visiere, camici, guanti e sovra scarpe che con la seconda ordinanza di De Luca non sono più necessari.

“Ma lo abbiamo fatto per spiegare a tutti che lavoriamo in sicurezza“, spiega Rossi in chat, “e siamo anche stati premiati perché è venuto il direttore di due case di riposo che ci ha detto aver apprezzato l’attenzione alla sicurezza e quindi sta più tranquillo per un ordine”.

Ecco perché Nello Rossi limiterà a 260 le pizze. Sono più impacciati nei movimenti rispetto a prima, quando riuscivano a sfornare 80-90 pizze in un’ora. “Ora riusciamo a farne 60, ma vogliamo dare il messaggio che la pizza è sicura”, spiega mentre sottolinea di aver assunto anche quattro driver per tre mesi che consegnano in scooter e auto.

E lo fara anche dal 4 maggio quando sarà consentito l’asporto. “Faremo entrare una persona alla volta in pizzeria e aspettiamo solo di comprendere le disposizioni per i termoscanner”.

Per Nello come per tutti i pizzaioli il modo di lavorare è cambiato; “prima dell’emergenza realizzavamo 80-90 pizze in un’ora, adesso con i guanti e le tute andiamo più lentamente, e riusciamo a farne 60. La voglia di ripartire era comunque tanta”.