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Pizza da asporto. La pizzeria da Michele adotta speciali contenitori

mercoledì, 06 Maggio 2020 di

Il cartone della pizza da asporto (e da consegna a domicilio) è sicura? Abbiamo ascoltato il virologo Franco Faella rispondere alla domanda della Iena Giulio Goria, ma c’è chi fa un passo avanti proprio sui contenitori.

È l’Antica Pizzeria Da Michele, quella di Forcella a Napoli, che a Verona ha adottato i Ciro Pizza Box per garantire una maggiore sanificazione tutelando chi li trasporta e chi li riceve e poi li poggia sul tavolo dove mangia con la sua famiglia.

Realizzati in polistirene alimentati e certificati senza Bisfenolo A e DIBP, sostanze altamente nocive per la nostra salute, questo tipo di contenitori consentono di garantire una maggiore sicurezza ed igiene, evitando di alterare il sapore dei cibi trasportati, o che continuino a cuocere per via del vapore durante il trasporto, con il rischio di ricevere una pizza gommosa e “bollita”.

Alessandro Condurro farina Caputo

“Ho scelto di affidarmi a questa azienda di contenitori speciali a Verona perché per me garantire la sicurezza di riders e clienti viene prima di ogni altra cosa, ma anche perché sono gli unici che permettono di ricevere la pizza così come è stata sfornata, spiega Alessandro Condurro. “Vengo da una famiglia di imprenditori della pizza e maestri di questo piatto, non potrei mai disonorare il nome che porto, consegnando una pizza gommosa, dal cui cartone, magari, fuoriesce olio e condimento dai fori laterali, macchiando la macchina o i vestiti del cliente o di chi fa le consegne! E poi, sono ecologici e possono essere lavati e usati per altri scopi. In queste settimane abbiamo avuto modo di riflettere su come la mano dell’uomo sia nociva per l’ambiente, e credo che tutti dovremmo cambiare qualcosa nei nostri comportamenti, cercando di renderli più sostenibili, quando possibile. I cartoni tradizionali si sporcano, non possono essere riutilizzati e devono necessariamente essere gettati nella spazzatura indifferenziata non riciclabile. Ogni anno ne finiscono in discarica circa 700 milioni, con un forte impatto ambientale, sia per produrli, sia per smaltirli.”