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pesce e zone di pesca FAO

Tutte le zone di pesca FAO per evitare il pesce che arriva da Fukushima

Per conoscere la provenienza del pesce bisogna guardare il numero delle zone di pesca FAO. Il Mar Mediterraneo corrisponde alla 37
mercoledì, 14 Aprile 2021 di

Conoscere le zone di pesca FAO sembra essere diventato così importante.

Il motivo è nello tsunami che 10 anni fa investì le coste del Giappone provocò un incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Ora il Giappone ha deciso di riversare nell’Oceano Pacifico 1,25 milioni di tonnellate di acqua conservata in più di mille grandi cisterne. È l’acqua utilizzata in questi dieci anni per raffreddare i reattori e per questo è radioattiva.

Questa decisione è molto contestata dagli ambientalisti oltre che dai paesi vicini al Giappone, come Cina e Corea del Sud. Proprio in ragione del pericolo per la salute e per l’economia legata alla pesca.

E qui interviene la zona di pesca FAO. L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha diviso il mondo in varie zone assegnando a ciascuna un numero. Sulla base del numero indicato sulla confezione è possibile risalire al luogo di provenienza del pesce.

Zone di pesca FAO: il Giappone è nella 61

Il Giappone è nella zona 61. Anche se è molto distante dalle acque che bagnano l’Italia, dalle acque giapponesi arrivano oltre 21 milioni di chili di pesci, crostacei e molluschi. Il numero è fornito dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2020 che evidenziano anche l’arrivo in Italia di 18 milioni di chili di pesce dalla Cina e di 3,3 milioni di chili dalla Corea.

Il Giappone ha comunicato che l’unico elemento che non può essere rimosso del tutto dall’acqua radioattiva è il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno. Ma assicura che è relativamente poco pericoloso per la salute umana ed è naturalmente presente nell’acqua del mare e nell’atmosfera. L’operazione di riversamento durerà circa 10 anni.

Acquistare o non acquistare pesce proveniente da quella zona di pesca FAO? Se gli ambientalisti hanno contestato la decisione, gli Stati Uniti sostengono che la decisione sia stata presa in maniera «trasparente».

Ai consumatori non resta che controllare l’origine del pesce. Sull’etichetta deve essere riportata la zona di pesca FAO. Quella nostrana è la 37. Oltre che sui banchi di pesce fresco, la provenienza è indicata anche su tutte le confezioni di pesce conservato. Il tonno in scatola ne è un esempio.

Per orientarsi nella scelta, ecco tutte le zone di Pesca Fao nel mondo e le specifiche delle sotto zone della 37, cioè il Mediterraneo e il Mar Nero.

Quali sono le zone di Pesca FAO nel mondo

zone di pesca FAO
18 Mar Artico
21 Atlantico nord-occidentale
27 Atlantico nord-orientale e Mar Baltico
31 Atlantico centro-occidentale
34 Atlantico centro-orientale
37 Mediterraneo e Mar Nero
41 Atlantico sud-occidentale
47 Atlantico sud-orientale
48 Oceano Antartico
51 Oceano Indiano
57 Oceano Indiano
58 Oceano Antartico
61 Oceano Pacifico
67 Oceano Pacifico
71 Oceano Pacifico
77 Oceano Pacifico
81 Oceano Pacifico
87 Oceano Pacifico
88 Oceano Antartico

Quali sono le Sub aree del Mediterraneo e del Mar Nero

Sottozona 37.1Mediterraneo occidentale
Divisione 37.1.1Baleari
Divisione 37.1.2Golfo del Leone
Divisione 37.1.3Mar di Sardegna
Sottozona 37.2Mediterraneo centrale
Divisione 37.2.1Mar Adriatico
Divisione 37.2.2Mar Ionio
Sottozona 37.3Mediterraneo orientale
Divisione 37.3.1Mar Egeo
Divisione 37.3.2Levante
Sottozona 37.4Mar Nero
Divisione 37.4.1Mar di Marmara
Divisione 37.4.2Mar Nero
Divisione 37.4.3Mar di Azov

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