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pizza e vini vulcanici

4 vini vulcanici incontrano 4 pizze in abbinamento alla pizzeria Fràgranze

A Orsogna in Abruzzo un evento curato da La Fillossera spiega come abbinare i vini vulcanici della Campania e della Sicilia a 4 pizze
lunedì, 25 Ottobre 2021 di

Vini vulcanici in abbinamento alle pizze. È il tema di uno degli incontri organizzati da Giovanni Carullo e Graziana Troisi, alias La Fillossera, in collaborazione con la pizzeria Fràgranze di Orsogna in Abruzzo. Locale guidato da Francesco Pace che già conoscete.

Due giovani sommelier che definirei bravi “narratori” di storie di vino. Un perfetto accordo con una pizza con la P maiuscola. Raggiunto grazie alle peculiarità di due territori e il rapporto imprescindibile con le tradizioni agricole e culturali. Parliamo dei vulcani presenti in Campania e in Sicilia e dei loro terreni in combinazione con la pizza, appunto.

Cosa sono i vini vulcanici

Il tema dei vini vulcanici è molto dibattuto. Produzioni uniche nel loro genere grazie alle peculiarità conferite dai suoli di origine lavica.

La durezza e la pendenza delle rocce spesso rendono difficile la coltivazione e la successiva raccolta delle uve. Ma questi terreni hanno avuto un ruolo fondamentale anche per la formazione della terra. Ciò in conseguenza di una serie di esplosioni vulcaniche mai esauritesi.

Da nord a sud esistono numerose zone vulcaniche. Nella serata ci siamo soffermati sulla Campania e sulla Sicilia.

In Campania troviamo la zona dei Campi Flegrei, di Ischia e del Vesuvio.

In Sicilia l’ampia zona dell’Etna ma anche quella delle vicine Eolie (con Lipari e Stromboli) e di Pantelleria.

Ci sarebbe pertanto da dire e scrivere molto perché i vitigni, le uve e i vini sono molti.

Tuttavia, quattro di essi danno in generale un’idea di quelle che sono le caratteristiche, le curiosità e le potenzialità. Le zone di provenienza dei vini attori della serata sono: il Vesuvio, i Campi Flegrei e l’Etna.

La trepidante attesa dei vini e delle pizze è attenuata da un ottimo arancino.

1. Vini vulcanici e pizza: Falanghina Agnanum e Bufalina

Il primo vino è una Falanghina Campania IGT. Vinificata e imbottigliata dall’Azienda Agricola Agnanum di Agnano, tra Pozzuoli e Bagnoli. Alle redini, Raffaele Moccia.

Solo 8.000 bottiglie che racchiudono la tipicità di un terroir unico.

Il ventaglio di erbe aromatiche dell’ampia macchia mediterranea emana audacemente profumi unici, di zagara ad esempio, di agrumi. Ma l’originalità della bevuta si innalza con la lunga spinta fresca, sapida, minerale.

pizza bufalina e vini vulcanici

In abbinamento, una pizza bufalina il cui impasto è ad elevata idratazione ed il cui condimento, oltre ai pomodorini gialli e basilico, prevede una sorpresa. Una zizza di Battipaglia di oltre 4 chili, tagliata in sala da Francesco Pace.

L’abbinamento? Quasi riduttivo definirlo una meraviglia. Verrebbe voglia di berne altre 10 bottiglie con la bufala avanzata. E son certo, sarebbe splendido.

2. Lacryma Christi del Vesuvio Lacrimabianco e pizza alla Norma

Il secondo assaggio ci porta nel Monte Somma, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Dove, tra le altre uve, ve ne sono due che destano stupore. L’uva Caprettone (80%) e la Catalanesca (20%), manco a farlo apposta, protagoniste dell’uvaggio di questo vino, prodotto dalla Cantina Olivella, a Sant’Anastasia (NA).

Si narra che le origini del vino siano da attribuire al figlio di Dio che, riconoscendo nel Golfo di Napoli un lembo di cielo strappato da Lucifero durante la caduta verso gli inferi pianse, e ove caddero le lacrime divine, sorsero poi le viti.

pizza alla norma e vini vulcanici

Il naso è attratto dai profusi ritorni di mare, marittimi, quasi di salsedine.

La pizza alla Norma è un classico, un rincorrersi di sfumature, di carattere e mai vino gli prestò meglio il fianco. Sia all’acidità del pomodoro che alle melanzane fritte. Sino alla ricotta salata. Ora è certo.

3. Terre Siciliane Rosato Calabretta e pizza Catanese

A questo punto partiamo e andiamo in Sicilia. Nella valigia mettiamo la nostra gola e la nostra pancia. Ci fermiamo a Randazzo (CT), sul versante Nord dell’Etna.

Questo vino è innanzitutto un “Triple A”, identificativo di vini artigianali, acronimo di agricoltori, artigiani, artisti. Vini fatti come una volta, con l’utilizzo di soli lieviti indigeni.

Potremmo definirlo un rosato travestito da rosso che si ottiene con la tecnica del “pista e mutta”, ossia pigiatura e immediato travaso senza contatto con le bucce. Le uve sono 100% Nerello mascalese coltivate a piede franco.

Il suo colore richiama fortemente la Cerasa ed il naso non potrebbe svelare contorni differenti da fragoline di bosco, ciliegie e ribes, intense e coinvolgenti. Poi sentori speziati, di pepe verde che si ripetono egregiamente al palato, ammaestrato anche da una bella mineralità.

pizza Catanese e vini vulcanici

Il panzerotto preparato dalla Pizzeria Fragranze, chiuso e cotto perfettamente, al taglio sprigiona un incredibile ventaglio di profumi. Avvolgente il cipollotto stufato che si sposa a meraviglia col velo di pomodoro e con il prosciutto cotto. Davvero un bel sentire e poi un gusto che conferma la leggerezza dell’impasto e l’equilibrio dei sapori. Un rosato che ci sta benissimo e si avvicina con disinvoltura all’armonicità.

4. Vini vulcanici e pizza: Piedirosso Vesuvio e Pizza alla Luciana

Torniamo infine in Campania, anche perché la grande bellezza non si dimentica ma soprattutto, confessiamolo, sinora è stata una cavalcata verso ardenti complessità. Pizze via via più strutturate e, almeno in apparenza difficili da abbinare. Il finale non si esime.

Sempre Cantina Olivella, la stessa del primo abbinamento, azienda che offre vini impetuosi.

pizza alla luciana e vini vulcanici

Ma parliamo prima della pizza. Stesso impasto, condita con pomodoro, pomodorini del piennolo del Vesuvio, olive di Gaeta, capperi, polpo e burrata. Vale a dire molteplicità di sapori, sensazioni, lunghe, tali da richiamare un vino di bella spalla. Al polpo poi, cosa e come lo abbini? Con un Rosso.

Il Piedirosso, che prende il nome dall’omonimo vitigno di questo vino. Antichissimo, noto anche col nome di per ‘è Palummo. Sfodera questo vino apparentemente semplice, snello ma dalla bella ed intrigante progressione, fresco, perfetto per la nostra Pizza alla Luciana, manco a dirlo.

E allora un bravo a Francesco Pace che ha realizzato queste pizze esclusivamente per l’occasione. Bravi Giovanni e Graziana a narrare i vini prescelti, la viticoltura e tutto il lavoro che c’è in vigna e in Cantina, anche perché di questi aspetti, se ne parla troppo poco. Viva la viticoltura eroica, viva la pizza.

Pizzeria Fràgranze. Via Trento e Trieste, 15. Orsogna (CH). Tel. +393420303696

Di Andrea Mucci

Di giorno bancario, di sera un curioso scopritore dei luoghi fatti di cibo e vino, con le loro infinite storie da raccontare. Natio della terra d’Abruzzo, dove occhi e pancia vogliono sempre la loro parte