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Domino’s Pizza ha chiuso in Italia: storia di un amore mai sbocciato

Domino’s Pizza ha chiuso in Italia. Ma a inizio 2022 erano ancora 29 le pizzerie aperte in varie città. Cosa è successo?
martedì, 09 Agosto 2022 di

Domino’s pizza ha chiuso dal 20 luglio le pizzerie con il suo marchio in Italia.

Come vi abbiamo anticipato, l’avventura tricolore della multinazionale americana è finita perché Epizza Spa, la società che detiene i diritti del marchio americano in Italia, è tecnicamente fallita.

Una mesta uscita di scena per la catena fondata in Michigan nel 1960, che solo a Dicembre 2019 annunciava con piglio da conquistatore l’apertura di 880 ristoranti entro il 2030.

Invece Domino’ pizza ha chiuso e probabilmente accantonerà definitivamente l’idea di prendere per la gola gli abitanti del Paese che ha inventato la pizza.

Evidentemente gli italiani non si sono lasciati convincere dalla pizza hawaiana (pomodoro, mozzarella, prosciutto di Parma e ananas), ai “pepperoni”, all’ananas o con il cornicione ripieno di formaggio. 

Tutte specialità che hanno reso il franchising americano famoso e presente in oltre 85 paesi del mondo. 

Ottobre 2015: il marchio americano sbarca a Milano 

Domino’s pizza a Milano ora chiuso
La prima pizzeria Domino’s Pizza di Milano

Ora che Domino’s Pizza ha chiuso in Italia colpiscono le previsioni del 5 ottobre 2015, quando la catena americana sembrava avere tutto per riuscire nell’impresa, dal budget sostanzioso al brand che piace. 

Lo sbarco a Milano non in centro ma a Bisceglie, con un punto vendita bruttino e defilato, lanciava un messaggio chiaro. Domino’s è (soprattutto) pizza a domicilio. Del resto le consegne facevano la parte del leone nei profitti dei punti vendita, fino al 60%.

L’istanza di fallimento del Tribunale di Milano rivela come, in apparenza, nulla lasciasse presagire che Domino’s Pizza avrebbe chiuso in Italia.

È clamoroso che, ancora a inizio 2022, fossero 29 le pizzerie a marchio Domino’s in varie città (Milano, Torino, Bologna, Bergamo, Modena, Piacenza, Trieste), 23 dirette e 6 gestite in sub-franchising.

Domino’s Pizza ha chiuso: Il Covid è l’inizio della fine

preparazione pizza domino's
La preparazione di una pizza Domino’s Pizza a Milano

Lo sviluppo avuto dal marchio americano in Italia sembrava confermare due verità amare.

  • Gli italiani hanno inventato la pizza ma gli americani la sanno vendere meglio.
  • Poi non lamentiamoci se la maggior parte degli americani pensa che la pizza sia una loro invenzione. 

Ma con il diffondersi della pandemia di Covid, che ha portato all’esplosione del delivery, la concorrenza è aumentata a dismisura per uno specialista delle consegne a domicilio come il marchio dall’insegna rosso-blu.

Da metà 2020 la forte contrazione delle vendite ha dato il colpo di grazia portando a una situazione di esposizione finanziaria preoccupante. 

Fino a quando, l’altro giorno, Domino’s Pizza ha ufficialmente chiuso tutti i punti vendita italiani. Il modello americano della pizza a domicilio ha dovuto alzare bandiera bianca. 

Come funzionava Domino’s Pizza in Italia

Cliente pizzeria Domino’s Pizza che ora ha chiuso
Una cliente della prima pizzeria Domino’s Pizza di Milano

Per aumentare il raggio di copertura, Epizza Spa aveva scelto principalmente la strategia del franchising. 

Il modello di espansione era basato sul reclutamento di imprenditori interessati ad aprire pizzerie in franchising con il marchio Domino’s. Servite dalla fabbrica degli impasti aperta a Buccinasco, alle porte di Milano.

Secondo l’amministratore delegato Alessandro Lazzaroni, ex McDonald’s, il marchio intendeva raggiungere una percentuale del 30% di negozi gestiti direttamente e del 70% da affiliati. 

Invece Domino’s Pizza ha chiuso in Italia perché il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento proprio della Spa EPizza, nel suo ruolo di master franchisee italiano.

L’obiettivo dichiarato di diventare “la prima società digitale di consegne in Italia”, non è stato raggiunto. 

In realtà, la notizia di Domino’s Pizza che ha chiuso le sue pizzerie, racconta la storia di un amore tra gli italiani e il marchio della pizza con l’ananas che, forse, non è mai sbocciata pienamente.