No gay o comunisti: lo chef Paolo Cappuccio cerca persone normali

Storia virale questa dello chef Paolo Cappuccio che per selezionare chef e brigata per un nuovo hotel 4 stelle in Val di Fassa ha pubblicato un annuncio di ricerca personale sui social. Ma vi basterà leggere il post incriminato e poi tolto dopo qualche ora con l’avvio delle reazioni per farvi un’idea del tenore dell’annuncio.
Seleziono chef con brigata per hotel 4 stelle in Trentino
Da dicembre a fine marzo
Chef più 3 capo partita ed 1 pasticcere
Per info in privato
Grazie
Evitate di farmi perdere tempo
Sono esclusi
Comunisti /fancazzisti
Master chef del cazzo ed affini
Persone con problemi problematiche di alcol droghe e di orientamento sessuale
Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale …..
Persone referenziate se rimangono ben volentieri
Evitate di commentare cazzate sarete automaticamente bruciate
In tempi in cui è difficile trovare personale di sala e di cucina già la prime 3 righe dovrebbero essere accompagnate da una preghiera.
E invece Paolo Cappuccio scrive un annuncio diciamo escludente. Un mondo di problemi e problematiche in cui rientrano a suo dire tutta una serie di “categorie” “più o meno” non “normale”.
I commenti e il curriculum

Il commento migliore circolato in rete è probabilmente opera di Luca Bottura – giornalista, scrittore e conduttore radiofonico – che ha fatto uno screenshot del post. Aggiungendo con ironia: “Lo chef Paolo Cappuccio cerca personale ma sfortunatamente ha reso illeggibile questo post. Aiutiamolo comunque”.
Lo chef Paolo Cappuccio ha prestato servizio in ristoranti stellati. Anzi, ha conquistato la stella Michelin nel 2008 allo Stube Hermitage a Madonna di Campiglio. Prima stella della storia per la località.

Il che, leggendo il suo sito, gli permette di dichiararsi “Chef Stella Michelin”. Anche se in effetti la stella è assegnata al ristorante che diventa stellato. Precisazioni forse inutili per chi usa l’accetta nella scrittura. La sua professione è la consulenza e quindi sul sito indica le esperienze nel curriculum. Oltre La Stube, c’è anche il ristorante La casa degli Spiriti a Costermano sul Lago di Garda che ha avuto la stella Michelin.
La replica di Paolo Cappuccio

Intanto, intervistato dal Corriere del Trentino, dorso locale del Corriere della Sera, offre l’interpretazione delle sue parole e spiega il”normale” finale. “Normale come lavoratore. Quello che i dipendenti fanno fuori non mi interessa, basta che nell’ambito lavorativo abbiano rigore, una disciplina consona alla propria mansione. Se ho leso la sensibilità di qualcuno mi dispiace, però il senso del messaggio era cercare collaboratori. Io parlo di cucina, non faccio il politico”.
Avrebbe scritto il post in un momento di esasperazione: “C’è un perbenismo di sinistra, per cui se uno dice ciò che vorrebbe della propria cucina scoppia un pandemonio. Ci sono quattro milioni di disoccupati in Italia, cerchiamo dipendenti, non li troviamo e quei pochi sono alcolizzati, drogati, gente con problemi. E noi possiamo solo fare brutte figure con i clienti. Lavorare in albergo sta diventando una tragedia, non ce la facciamo più”.
Mentre per gli orientamenti sessuali la spiegazione è più semplice. Sul luogo di lavoro spesso si esibiscono “in modo molto eccessivo, fino a dar fastidio”. Ma non c’è discriminazione perché Cappuccio ha amici gay con cui va in vacanza.
Alla fine è proprio lui a ricevere minacce e insulti. “Mi hanno dato del fascista, ma io cercavo solo lavoratori seri, non persone che fanno perdere tempo”
Paolo Cappuccio, però, gli annunci di ricerca di personale li ha scritti altre volte con un tono “escludente”. Nel 2020 cercava un capo partita per un hotel 4 stelle a Caorle e il registro era simile.
Il ristorante La Casa degli Spiriti giudica inaccettabili le affermazioni di Paolo Cappuccio

È arrivata via mail anche la nota del ristorante già stella Michelin La Casa degli Spiriti a Costermano sul Garda. Ecco il testo.
La Casa degli Spiriti si dissocia nella maniera più assoluta dalle recenti dichiarazioni dello chef Paolo Cappuccio inerenti il post condiviso pubblicamente circa la ricerca di nuovi membri per la sua brigata in un albergo in Trentino. Giudichiamo, come Casa degli Spiriti, queste affermazioni discriminatorie e inaccettabili, diametralmente opposte dai valori della nostra realtà, sia ieri che oggi.
Ci teniamo altresì a precisare che chef Paolo Cappuccio ha lavorato come executive chef nella nostra realtà oltre un decennio fa. La sua opinione è da ritenersi del tutto autonoma, estranea alla nostra attività e contraria alla nostra etica.
La proprietà si dissocia da qualsiasi forma di discriminazione etnica, razziale, politica o sessuale. La Casa degli Spiriti, infatti, si fonda, fin dalla sua apertura 30 anni fa, su principi di inclusività, rispetto e accoglienza. Sempre validi sia nei confronti dello staff sia dei clienti. Crediamo nella libertà e nella dignità delle persone, senza alcuna distinzione.
La Casa degli Spiriti ha come principio fondamentale quello della tutela dei propri dipendenti, e nemmeno lontanamente avallerebbe pregiudizi per sesso, etnia, orientamento di genere o politico.
Aggiungiamo inoltre, in maniera personale, il nostro parere sull’importanza di usare spazi pubblici come i social con responsabilità. È con questa consapevolezza che desideriamo esprimere la massima solidarietà a tutte le persone che si sono sentite colpite da queste parole. Messaggi divisivi e offensivi non devono essere associati né alla nostra storia né alla nostra personale visione del lavoro e del mondo.