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vino di montepulciano etichetta consortile

Montepulciano, il vino che verrà con nuova etichetta e nome Pieve

Nel 2024 uscirà sul mercato il nuovo Super Montepulciano Pieve, la denominazione del vino toscano che sa di antico e di territorio
giovedì, 13 Ottobre 2022 di

Come sarà il vino Montepulciano nel 2024 ancora non lo sappiamo se non sulla carta. Che, oltre alle dichiarazioni sul vino della vendemmia 2021 ora in cantina, ha la nuova tipologia “Pieve”. Un futuro che in realtà vuole sapere di antico e soprattutto di territorio. Tirando fuori il succo dalla serata del Consorzio di tutela al nuovo ristorante L’Ebbrezza di Teonilla a Napoli, lo sguardo corre su due binari paralleli.

Il primo, di immediata lettura, è la nuova etichetta consortile elaborata dallo studio grafico Aldo Segat & Partners. Sul vino Montepulciano le variazioni introdotte sono la definizione Toscana, la nascita delle Pievi e l’attenzione ecologica. La prima è una necessità per distinguere il Montepulciano della Toscana da quello dell’Abruzzo. La Pieve vuole proprio capitalizzare il territorio con quel richiamo alla parrocchia medievale che fa del vino Montepulciano un ingrediente da rito. Quelle individuate sono 12 che configurano altrettante sottozone. Per cui il vino Montepulciano del 2024 avrà il “titolo” Toscana – già presente nelle etichette a seguito della variazione dell’articolo 7 del disciplinare – e potrà fare ulteriore distinzione con la Pieve. Graficamente è stato risolto con icone disposte a quadrato che creano il perimetro di solidità del Consorzio. Quindi, leggiamo da sinistra a destra e dall’alto in basso: sole, colline, architettura e storia, uva, filari, coltivazioni, il portone dell’accoglienza, la foglia dell’ecosostenibilità.

Il valore marchio è molto declinato sul territorio piuttosto che sui vitigni. Una mossa intelligente per enfatizzare la provenienza Toscana.

La Pieve del vino Montepulciano Nobile

calici di vino di Montepulciano

Per la nuova denominazione Vino Nobile di Montepulciano “Pieve” in evidenza però sono proprio i vitigni. Il disciplinare prevede il Vino Nobile di Montepulciano e il Vino Nobile di Montepulciano Riserva. Le differenze riguardano il tempo di affinamento che per la riserva salgono a 3 anni in legno e almeno sei mesi in bottiglia. Quindi alle due già conosciute del Nobile si aggiunge una quota di Pieve. Il Consorzio dichiara che sono oltre 40 le aziende di Vino Nobile di Montepulciano che hanno selezionato una partita atta a divenire Pieve. Nel 2024 arriveranno quindi sul mercato circa 500 mila bottiglie di questa tipologia che rappresentano circa il 10% dell’intera produzione di Vino Nobile di Montepulciano.

uva vino di montepulciano

E qui entrano in gioco i vitigni che sono quelli autoctoni. Nel Nobile abbiamo almeno il 70% di Sangiovese (il Prugnolo Gentile) e un massimo del 30% di altri vitigni considerati storici. Che sono anche quelli internazionali come Merlot e Cabernet Sauvignon. Con il Pieve la quota diversa dal Sangiovese deve essere di vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. Sull’impianto del disciplinare la norma diventa più restrittiva per stabilire l’uso del Sangiovese al 90% e di canaiolo, mammolo e colorino al 3%.

Le 12 pievi e la scala gerarchica

Montepulciano
Montepulciano

Le pievi sulle etichette del nuovo Vino Nobile di Montepulciano, come detto, sono 12 (in ordine alfabetico).

  1. Argiano
  2. Ascianello
  3. Badia
  4. Caggiole
  5. Cervognano
  6. Cierliana
  7. Gracciano
  8. Le Grazie
  9. San Albino
  10. San Biagio 
  11. Valardegna
  12. Valiano
pieve a Montepulciano

E ritorniamo quindi al territorio che assume maggiore peso nella scala priramidale dei valori del Montepulciano che diventa:

  1. Pieve
  2. Nobile di Montepulciano Riserva
  3. Nobile di Montepulciano

Ecco quindi spiegato il doppio binario della storia-pieve e del futuro-etichetta consortile.

presidente consorzio vino di montepulciano
Andrea Rossi

Per capire come sarà la nuova tipologia Pieve di questo, passatemi il termine, Super Montepulciano tocca attendere il 2024. E senza scendere nei tecnicismi della nuova commissione interna che avrà il compito di valutare le caratteristiche del vino di Montepulciano Pieve, c’è da sottolineare la bravura del Presidente del Consorzio Andrea Rossi. Che ha mantenuto gli equilibri e dato la sterzata territoriale. Almeno così appare a chi guarda da fuori il consorzio.

L’Ebbrezza di Teonilla a Napoli

E poi c’è il merito tutto hyper local di aver scelto l’Ebbrezza di Teonilla per la tappa a Napoli di Vino Nobile di Montepulciano: The History Teller. La storia toscana della DOCG che ha 42 anni è andata in scena nel cortile del Palazzo Satriano in cui aveva vissuto la nobildonna partenopea. Bell’atmosfera – clemente anche il meteo che ha permesso la la cena all’aperto.

Il vino Nobile Montepulciano a Napoli

Antonio Apa e Dario de Gaetano

Dario de Gaetano e Antonio Apa hanno vestito gli assaggi e la chiacchierata con piatti ad hoc. Pensati sulla falsariga della cucina di tradizione che il nuovo ristorante propone, hanno ricevuto gli abbinamenti di Luca di Leva.

vino rosso di Montepulciano De' Ricci
vino Rosso di Montepulciano Dei
fagioli e baccalà L'Ebrezza di Teonilla

E quindi l’ottimo hummus di fagioli cannellini con sfoglie di baccalà marinate e broccoli insieme al Rosso di De’ Ricci 2020 e al Dei 2021.

vino Nobile di Montepulciano Trerose
cavolfiore e ciccioli L'Ebrezza di Teonilla

Lo scoppiettante cavolfiore arrosto con spuma di carbonara, crumble di ciccioli e cialda di pecorino con il Vino Nobile di Montepulciano Santa Caterina 2019 della cantina Trerose.

vino Nobile di Montepulciano Bindella
mezze maniche al ragù di maiale nero

Le piacionissime mezzemaniche al ragù di maiale nero, zucca e pecorino bagnolese con il Nobile 2018 di Bindella.

vino Nobile di Montepulciano Salcheto
ribs di manzo

Le ribs di manzo di Luciano Bifulco e mantecato di patate con il Nobile 2019 di Salcheto.

milefoglie

Ho giusto saltato l’abbinamento del Vin Santo con le millefoglie con crema chantilly e amarena per mia manifesta idiosincrasia del dolce + dolce.

Ma ho segnato in agenda l’appuntamento con la Pieve del 2024 e più a breve quello con la tavola dell’Ebbrezza di Teonilla.

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.