Per stabilire se in rete sono più diffuse le carbonare “rivisitate”, rectius orribili, o la vera carbonara (#TheRealCarbonara), i pastai di Unione Italiana Food hanno commissionato ad AstraRicerche il primo censimento della carbonara nel mondo. I ricercatori hanno analizzato sul web i trend più virali delle carbonare reinterpretate. La ricerca è stata condotta nel mese di marzo sui contenuti creati dagli utenti sui social (Twitter, Facebook e Instagram) e sul web (attraverso Google Trends). Oltre 4.600 i contenuti tracciati con l’hashtag #carbonara, pubblicati in più di 20 differenti lingue. Il totale fa oltre 4,5 milioni di visualizzazioni.
Nel 36% dei casi si tratta di ricette sbagliate che è difficile chiamare carbonara. Quelle che chiameremo appunto carbonare orribili. Sono piatti realizzati prevalentemente all’estero. Il 61% delle preparazioni restano fedeli alla ricetta purista o aggiungono ingredienti e variazioni sul tema. Dunque non carbonare orribili ma accettabili (4%).
La vera carbonara ha solo 5 ingredienti
Secondo la tradizione condivisa, la ricetta originale è composta dal “quintetto di solisti’ (pasta, uovo, pecorino, guanciale, pepe). Esperti e chef più o meno autorevoli, in mancanza di documenti inoppugnabili, ritengono oggi gli unici ingredienti ammessi. Ma ovviamente non mancano le polemiche circa origini e primogeniture. Partendo da questo riferimento, il censimento ha individuato quattro gruppi di “creativi”.
Le variazioni in 4 gruppi
- Il team di chi aggiunge: i creativi con giudizio. Si parte dalla ricetta tradizionale per aggiungere 1 o 2 ingredienti “vicini”, in genere di natura vegetale come zucchine, fave, asparagi, carciofi, funghi o cipolla di Tropea. Ci sono anche le aggiunte che fanno virare il piatto verso nuovi sapori come pistacchi (o crema di pistacchio) o tartufo nero. Non manca poi chi usa la panna per un effetto più cremoso o la variante panna e noci e quella con cardi, latte e peperoncino.
- La squadra che toglie, soprattutto per versioni veg. Un’alternativa è limitare gli ingredienti base come il guanciale/pancetta o le uova, spesso con l’obiettivo di impiattare una carbonara vegetariana/vegana. Qui gli ingredienti che prendono il posto degli eliminati sono zucchine, olio e aglio, per arrivare a ricette molto elaborate di carbonara veg con zucca, nocciole, curcuma e salvia.
- Il focus group che sostituisce. Spesso la sostituzione del guanciale/pancetta è con lo speck, oppure le uova sostituite con lo zafferano e un formaggio cremoso; alcuni, al posto della pasta secca, scelgono il riso o paste fatte con particolari grani/cereali, come la carbonara con pasta di riso e carciofi.
- I rivoluzionari, che mantengono solo il nome. Infine, si trova in rete anche la carbonara che della ricetta originale conserva solo il nome, come le “carbonare di mare”: cozze, lupini, vongole, gamberi, calamari, capesante oltre che olio, aglio, prezzemolo, limone. Insomma, della ricetta che dà il nome al piatto conservano di fatto solo la mantecatura con le uova.
La Top Ten delle carbonare orribili
Gli estremisti delle carbonare orribili spaziano dall’audace, al gourmet, allo scriteriato: dal Kenya arriva la “no cream” Carbonara, mentre è indiana la Almost Carbonara, che toglie l’uovo ma aggiunge broccoli, mais, latte di soia e salmone scottato. Dalla Francia, dove 7 anni fa partì il carbonara-gate, la propongono col prosciutto (ma l’uovo è stracciato). Gli scienziati del CERN, in Svizzera, la mangiano con pancetta bollita e contorno di verdure grigliate, e la pasta sembra irrimediabilmente scotta. Dal Texas arriva la Udon Carbonara, dal Delaware la variante Paleo, zucchine e cipolla, ma senza formaggio e uova… e con pasta di farina di kassava. In Missouri la preparano con pancetta, scalogno e bacon croccante, in Florida con le capesante. Dall’Italia arriva la variante al pistacchio e burro, mentre il primato degli orrori arriva dalla California, come la carbonara con cavoletti di bruxelles viene servita con pane all’aglio, pollo e gamberi.
1. Fettuccine condite con salsa alla carbonara, pancetta, cavoletti di Bruxelles e condite con parmigiano. Servito con pane all’aglio. Componente aggiuntivo pollo e gamberi (Porterville, California)
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