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Niko Romito bulgari recensione negativa Gambero Rosso

Una recensione negativa (Niko Romito) sul Gambero Rosso? Naa

Pesante recensione negativa con polemiche del ristorante di Niko Romito al Bulgari hotel di Roma sul Gambero Rosso. Ecco cos’è successo
venerdì, 28 Luglio 2023 di

Non è la recensione negativa del nuovo ristorante di Niko Romito all’hotel Bulgari di Roma che ci ha fatto saltare sulla sedia. 

A scuotere noi fissati del genere è il fatto che la recensione negativa del nuovo ristorante di Niko Romito l’abbiano scritta al Gambero Rosso

Non ci credete? La stroncatura sta sul nuovo numero del Gambero Rosso rivista mensile, per la precisione.  

La particella di sodio della pubblicità si sgolava: “C’è nessunooo?”. Deve sentirsi così questa potente bocciatura. 

Un Gambero Rosso imbizzarrito e revanscista? O più prosaicamente un colpo di calore per eccessiva esposizione al sole di questi giorni? 

Chi può dirlo, ma la recensione negativa del nuovo ristorante di Niko Romito sul Gambero Rosso o è la fine della civiltà o l’inizio della rivoluzione – ma comunque è una cosa mai vista.

Recensione negativa del ristorante di Niko Romito: l’arrivo

Recensione negativa ristorante Bulgari Niko romito

Qualche sera fa un allegro, anzi “carico e baldanzoso” gruppo di addetti ai lavori si è ritrovato in “una splendida terrazza nel cuore di Roma”. C’è pure qualche refolo di vento, una rarità di questi tempi, a rendere ancora più suggestiva la vista sul Mausoleo di Augusto.

I vini

Gli addetti ai lavori sono tutte persone in giro da tanto, gente che non sbaglia i vini. Infatti, il Cinque Terre Bianco di Forlini Cappellini è una pescata ottima.

L’Etna Bianco di Federico Curtaz e il Sabbie di Nanni Copè sono “due gran belle bevute”. Particolare non secondario: i ricarichi non sono ritenuti eccessivi “considerato il contesto”.

Gli antipasti

O hanno un “lungo retrogusto amaro” o sono “poco legati nei sapori”.

Persino l’insalata di astice blu, che uno pensa –oh, ti sarà piaciuta almeno quella– è sì “armonica” ma “altrettanto blanda in intensità e complessità”.

Unici tra tutti gli antipasti del menu di Niko Romito a salvarsi sono vitello tonnato e ventresca di tonno, ma siamo solo all’inizio della recensione negativa. 

I primi nella recensione negativa del ristorante di Niko Romito

Dopo anni, decenni o forse secoli di sviolinate e recensioni devote, tali da far sentenziare che la critica gastronomica non esiste più, uccisa da servilismo, sciatteria e conti non pagati, qualcuno ha deciso di cambiare registro.

Non sono più irredimibili al Gambero Rosso. Infatti non mollano il colpo nemmeno con i primi. 

Spaghetti al pomodoro? “Temperatura sbagliata”. Sapore? Spiazzante, “dolcezza e acidità pronunciata non si incontrano dall’inizio alla fine, il piatto è inoltre troppo asciutto”. Male anche i tubettoni. 

Niente in confronto a “qualche problema di areazione evidente”. Nel menu della recensione negativa cucinata dal Gambero Rosso per il nuovo ristorante di Niko Romito al Bulgari, ci sono pure “un paio di effluvi di scarichi che nel centro storico romano” interagiscono con la pasta. Non il massimo, in effetti.

I secondi

Ma quali giornalisti mercenari che spazzolano i piatti offerti dagli scaltri ristoratori smaniosi di critiche osannanti. 

Al Gambero Rosso, improvvisamente ci tengono a farlo notare, non sono mica meretrici pronte a vendersi per un filetto di manzo Marango al pepe verde. Che avrà pure un ottimo punto di cottura, “ma l’abbondante salsa al pepe verde a copertura più che spezzare rende il boccone meno dinamico”. 

E se la cotoletta di vitello alla milanese, con osso, “è il piatto migliore della serata per panatura, cottura e succulenza”, sappiate che è arrivata in tavola soltanto al secondo richiamo del temibile critico gastronomico, “quasi a ridosso dei dolci”.

Servizio tragicomico

Chi l’ha detto che a spopolare oggi è la figura del critico venduto? Ad abitare la recensione negativa del Gambero Rosso è la categoria pura e integra del critico indipendente, non c’è Niko Romito che tenga.

Perché i giudizi indirizzati alla cucina sono una carezza se paragonati alle bordate sul servizio. Niente giri di parole, il servizio è “tragicomico”. 

E non solo perché “nessun cameriere ci chiede alcuna indicazione sui contorni a scelta indicati nei menu, per la cotoletta non arriveranno mai”. Neanche perché: “nessuno dei piatti è stato minimamente spiegato, semplicemente appoggiato sul tavolo”.

Le due mancanze inammissibili in un contesto del genere sono il bicchiere per il vino e il coltello per la carne. La terza è un cameriere volenteroso che non costringa gli addetti ai lavori ad alzarsi da tavola per riempire il bicchiere direttamente dal secchiello. 

Recensione negativa anche per i camerieri di Niko Romito

Bulgari Terrazza

Nessuno del personale ha reagito. Nessuno si è mai informato di come fossero le portate. 

Trovare personale all’altezza non è semplice di questi tempi, ma per rendere chiaro che da oggi le critiche malauguratamente di maniera saranno mosche bianche, il nuovo Gambero Rosso non perdona neanche questo. “I camerieri sembravano lì per caso, come catapultati a pochi secondi dal servizio”. 

Gli inviati del Gambero Rosso, sconcertati da tanto dilettantismo, non sono impressionati neanche dai dolci. Lo sono, invece, e non certo favorevolmente, dal rooftop bar del ristorante. A quelli che dovrebbero essere ospiti di riguardo viene negato persino un innocuo gin tonic con vista notturna sulle bellezze romane. 

Perché? Perché a mezzanotte il bar in terrazza chiude. Ma come, il bar che chiude prima della cucina non si è mai visto. 

Peggio del giudizio universale 

Insensibile al rodaggio iniziale –il ristorante ha compiuto da poco un mese di vita–, il Gambero Rosso smentisce che la critica, a tavola, non si serve più. E sferra il colpo finale.

“Il senso d’improvvisazione e disorganizzazione è difficile da comprendere per un progetto complessivo da oltre 20 milioni di euro”. 

I romani non hanno atteso oltre 4 anni per ritrovarsi questi piatti e questo servizio, peraltro alla poco modica cifra di 110 euro per persona, vini esclusi, sentenziano definitivi i critici gastronomici.

La scarsa resa del nuovo ristorante è imbarazzante, sicuro, ma Niko Romito avrà modo di affinare i suoi piatti non donanti e il servizio traballante.

Nel frattempo, non siamo ancora sicuri che sia la sua posizione ufficiale, ma forse la rivista del Gambero Rosso vuole smettere di vivere come una creatura crepuscolare né morta né viva.

Sembra a noi che abbia deciso di dare nuovo lustro al mestiere di critico gastronomico, quello trasformato dagli influencer nel più inutile del mondo.