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Caffè con la schiuma: 20 centesimi in più. Romani cambiate bar

Il caffè con la schiuma a Roma non è più una questione di gusto ma di soldi. Da quando i baristi chiedono supplementi di 10 o 20 centesimi
lunedì, 25 Settembre 2023 di

A Roma non si può più neanche bere il caffè in pace, il sovrapprezzo spunta quando meno te lo aspetti, ma la schiuma no, dài, seriamente. 

L’estate 2023 è stata infuocata non solo per le temperature record, anche per i prezzi da capogiro. Dalla spesa al viaggio, tutto è costato di più.

I bar non sono stati da meno: per ogni extra che chiedi al tuo caffè, devi sborsare qualche centesimo in più. Che sia la confezione da portar via, il ghiaccio per rinfrescarlo o il latte per macchiarlo, non importa. 

Prego, pagare e tacere. E però, vedersi imporre un supplemento per la schiuma del caffè è veramente troppo. I romani non ci stanno e protestano.

Perché i baristi fanno pagare la schiuma del caffè?

Oggi il Messaggero spiega che la schiuma del caffè è diventata il simbolo della polemica tra i clienti e i baristi. 

In alcuni locali del centro, se chiedi un caffè schiumato, devi pagare un supplemento di 10 o 20 centesimi.

“Ma come, mi fanno pagare la schiuma? Ma se è aria!”, si è lamentata una cliente con il quotidiano della capitale, dopo aver scoperto l’amara sorpresa in un bar del centro. 

Molti la pensano come lei, ma c’è anche chi difende i baristi. 

La  domanda è lecita: come si possono difendere i baristi romani che fanno pagare 20 centesimi la schiuma del caffè? 

L’estate dei supplementi

Si viene dall’estate, non dimentichiamolo, del supplemento di 2 euro per aver portato un piattino vuoto (le trofie al pesto nell’osteria di Finale Ligure). O per aver tagliato un toast a metà. O ancora del sovrapprezzo di 1 euro per aver accontentato la richiesta di un secondo cucchiaino (la coppa di gelato nel bar di Lavis).

Sentirsi chiedere 20 centesimi per il caffè schiumato, voi capite, suona come una provocazione.

Invece no, l’argomento usato a sostegno dei baristi che si attaccano alla schiuma del caffè per giustificare l’ennesimo sovrapprezzo, è che il latte non si regala. 

Ma cosa si aspettano i romani? I baristi per fare la schiuma del caffè impiegano latte, energia e tempo, tutte cose che di devono pagare. 

Allora un cliente arguto fa notare che in certi bar fanno pagare la schiuma, ma in altri fanno pagare di più il cappuccino senza schiuma. È assurdo o no? 

Pronta la spiegazione dei baristi: “Il cappuccino è cosa diversa dal caffè, senza schiuma ci vuole più latte”.

Come reagiscono i romani al supplemento schiuma del caffè?

I romani sono noti per essere esigenti quando si tratta di caffè. Anche polemici. Non accettano compromessi sulla qualità –il caffè schiumato piace con la schiuma che si taglia con forchetta e coltello– e sul prezzo dell’amata bevanda. 

Per questo, molti si sentono truffati dai bar che applicano sovrapprezzi per gli extra. 

“In quel bar non mi vedono più”, è il commento più gettonato di chi esce indignato dal bar colpevole di aver applicato l’extra per un caffè schiumato.

Ma non tutti sono così radicali: c’è anche chi accetta di pagare qualche centesimo in più per avere il caffè come lo vuole, o chi cerca di risparmiare rinunciando agli extra.

Ironia romana 

I baristi, per fortuna, non sono tutti uguali. In un locale concorrente nello stesso quartiere del bar che richiede il supplemento, se chiedi se si può far pagare la schiuma nel caffè, ti rispondono: “Solo se ti metti il passamontagna”. 

In effetti, ci sono ancora dei bar che servono il caffè senza supplementi, o che li applicano solo in casi eccezionali. Sono quelli che hanno a cuore la soddisfazione dei clienti e che vogliono mantenere una buona reputazione. 

Il precedente

Insomma, una vera e propria guerra del caffè, che divide romani e baristi. Chi avrà la meglio? 

Come sempre, sarà il mercato a decidere: tra bar con extra e bar senza, saranno i romani a votare con il portafoglio. 

Ma il supplemento schiuma nel caffè ha un precedente: la panna montata a pagamento sul gelato. 

Quando le prime gelaterie cominciarono a importare dal Nord un uso praticamente sconosciuto nella capitale, molti romani ci restarono male. 

Molti cambiarono gelateria e oggi possiamo dire che il supplemento panna sul gelato a Roma non ha preso davvero piede. Se tanto di ma dà tanto.