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Velier Live Luca Gargano

Velier Live, il giro nel mondo in 200 distillati

Qualche giorno fa siamo andati a fare un giretto al Velier Live, il più grande evento in Italia dedicato ai distillati che torna dopo 5 anni
venerdì, 23 Febbraio 2024 di

Il Velier Live, l’evento organizzato dall’omonimo distributore genovese di spirits e vini naturali, che si è svolto il 18 e 19 febbraio a Milano, ha registrato numeri da capogiro. Ma non sono certo i numeri ad aver fatto girare la testa agli oltre 6000 partecipanti.

Un vero viaggio nel mondo dei liquori, dei vini, dei profumi e delle emozioni del mondo. Questo è quello che è riuscito a creare Velier con un evento che mancava ormai da 5 anni e che oggi torna in maniera prepotente. Teatro di questo particolare itinerario è stato il Super Studio Maxi di Milano. 9000 metri quadrati di esposizioni, esperienze, degustazioni, riproduzioni di locali storici. Liquori, bevande, e vini naturali provenienti da tutto il mondo. Personalità importanti del mondo degli spirits, che si sono mosse per essere presenti alla corte di Luca Gargano, visionario patron di Velier. E che con lui condividono filosofia, idee, valori e creatività.

Le strade del Velier Live

Velier Live Le strade

Quello che ha animato il Velier Live è stato un fermento certamente tipico delle fiere. Ma ciò che ci ha colpito di più è invece una parte emozionale che non ci aspettavamo. Ogni strada aveva qualcosa da raccontare, ogni luogo un’esperienza da offrire. Abbiamo così fatto in “ben” due giorni un giro ai Caraibi, saltando poi con agilità in Scozia, Irlanda, America. E ancora Messico e Giappone, per tornare in Italia, con le sue piazzette riprodotte ad arte. I limoni di Sorrento, i colori di Portofino, i profumi delle erbe di montagna. E no, non ci siamo poi di certo fatti mancare un ultimo giretto in Francia.

Caribbean e Whisky Street

Bar Florita
Cinema Haiti dell’Hotel Florita di Jacmel

Nelle strade di una città che ha preso forma il 18 febbraio hanno camminato i rum caraibici insieme ai più grandi distillatori del mondo. Richard Seale (Foursquare), Grégory Vernant (Neisson), Herbert Linge (Providence) e il rum guru Ian Burrell. Dietro la facciata del mitico Hotel Florita di Jacmel, i visitatori hanno scoperto un cinema vintage con un cortometraggio girato ad Haiti, terra di tradizioni tenaci che dà i natali al Clairin. Il rum giamaicano Hampden è stato protagonista di un percorso multisensoriale, dalle essenze di profumeria all’estrema versatilità in gastronomia. E poi i food pairing del rum domenicano Brugal 1888 e la Shake & Sip del nicaraguense Flor de Caña per imparare i segreti della miscelazione caraibica.

Nelle strade del Whisky, la Scozia ha espresso la sua prepotenza con Macallan, Glenrothes, Highland Park, Balvenie. Ma anche l’Irlanda è stata ben rappresentata con lo studio del terroir applicato al Single Malt di Waterford. L’America ha portato a Milano invece la riproduzione del Fort Nelson Bar, situato nello storico palazzo di Louisville che ospita la distilleria Michter’s

Mexican e Japan Street

Velier Live Japanese Street

Con i nostri occhi curiosi, e senza bicchiere in mano (perchè al Velier Live è bandita la taschina, ma ogni casina, ogni locale, anche il singolo banchetto, offre calici per degustare distillati, cocktail e vini), ci siamo addentrati nei colori e nelle musiche messicane. Qui abbiamo incontrato il master distiller Hector Vazquez e i bartender dell’Agua Sancta di Milano. A loro abbiamo chiesto di shakerare le Tequila di casa Velier. Siamo poi passati ai mezcal, per i quali invece abbiamo importunato i ragazzi romani de La Punta. Abbiamo lasciato il Messico a suon di musica festeggiando nel Tacos Bar animato da Herradura e El Jimador.

Se l’appetito vien mangiando, vi assicuriamo che anche bevendo (responsabilmente), una discreta fame ci ha portati al Ramen Bar curato da Ronin Milano. Qui ci siamo dati al sake, ma abbiamo conosciuto anche le microdistillerie di whisky, deliziati dal racconto di Salvatore Mannino. Tra i grandi marchi Nikka festeggiava i 90 anni della fondazione della distilleria Yoichi, celebrati con una curiosa mostra.

Al Velier Live c’è anche molta Italia

Piazzetta Portofino
Piazzetta di Portofino

Per riposarci abbiamo scelto casa: Piazza Italia. Ci siamo fermati tra le arance rosse di Amaro Amara. I limoni di Sorrento di Villa Massa. Le erbe di montagna di Bordiga. Le mandorle pugliesi di Amaretto Adriatico e i capolavori di Capovilla con la sua ricerca di frutti rari. Tra le eccellenze anche due nuovi arrivati nella famiglia Velier come Camatti e Chinati Vergano. E poi, per la serie “si ritorna sempre dove si è stati bene”, abbiamo assistito al grande ritorno di Simone Caporale, creatore di Amaro Santoni che ha riportato al Velier Live gli ambienti del Sips di Barcellona, vincitore della World’s 50 Best Bars 2023. Un salto doveroso poi nella piazzetta di Portofino Gin e nel garage di Engine. Un gin tonic, del resto, non ha mai ucciso nessuno, e noi non ci spaventiamo.

Al centro del mondo il grande bar di Velier

Main Bar

Dopo aver riposato le nostre quattro ossa, il trambusto ci ha attirati verso il bar centrale del Velier Live. Qui le guest del Rita Cocktails, Jerry Thomas Project, Ceresio 7, Aguardiente, L’Antiquario, Rosewood Castiglion del Bosco, Bulgari, Il Mercante hanno riscaldato una situazione già bollente. E poi lì, a due passi di corridoio, ecco aprirsi all’improvviso l’evento nell’evento. 76 produttori Triple A, il movimento dei vignaioli agricoltori, artigiani e artisti che ha compiuto 20 anni l’anno scorso. E al Velier Live ha salutato una seconda generazione di vignaioli ancorata ai valori dei padri: artigianalità, gesti positivi verso la natura e un rispetto sacrale per il terroir.

La trattoria Fabbri

Ci siamo concessi poi una vera e propria cena alla Trattoria dedicata alla pasta artigianale Fabbri. La brigata calabrese proveniente da Il Lupo Cattivo, La Cascina 1899, Tenuta San Nicodemo ci ha fatto saltare dalla sedia con uno spaghettino “Alla Corte d’Assise” piccante che abbiamo amato. La pasticceria ha ospitato le sperimentazioni alcoliche di maestri del calibro di Guido Castagna e Corrado Assenza. Opera di Davide Longoni tutti i panificati della fiera.

Billecart

Un brindisi infine ce lo siamo concessi con uno champagne legato a Velier da mezzo secolo, che di certo non ha bisogno di presentazioni. Parliamo di Billecart-Salmon, dove abbiamo incrociato Nicolas Roland-Billecart in persona.

Che ne dite, possiamo disturbare Jules Verne, ovunque egli sia, per dirgli che il giro del mondo noi l’abbiamo fatto in soli due giorni?

A riscattare la scommessa può pensarci Luca Gargano.