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22 Febbraio 2013 Aggiornato il 6 Marzo 2013 alle ore 08:09

Ambivere. Trattoria Visconti a prezzo giusto per una gita fuori porta

L'insegna parla della trattoria Visconti che è molto ristorante e non solo per le macchine posteggiate dalle cilindrate importanti. Siamo a Ambivere e la
Ambivere. Trattoria Visconti a prezzo giusto per una gita fuori porta

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L’insegna parla della trattoria Visconti che è molto ristorante e non solo per le macchine posteggiate dalle cilindrate importanti. Siamo a Ambivere e la trattoria si distingue per i belli ambienti, luminosi e con i tavoli dalla linda mise en place, le sedie in legno amarcord e l’originale pavimento. Servizio familiare e garbato, tenue sorriso da trattoria e professionalità da ristorante, molto competente il figlio in tema enologico che ha a disposizione una cantina con ottime selezioni anche d’annata (esempio la mitica 2002 per la Valtellina).

Menu con un buon numero di proposte, sia sotto forma di degustazione (ben tre) che per la scelta alla carta con alcuni presidi Slow Food che ahimè fanno salire il prezzo dei piatti. A pranzo c’è la possibilità di scegliere un paio di proposte espressamente preparate per l’occasione, con un calice di vino a 13 euro.

Nell’attesa dei piatti, ecco gli appetizer: Mousse di caprino alle erbe e scaglie di mandorle, salame bergamasco su pane al sesamo e insalatina calda di farro. Fin dalle prime battute, si capisce la cura ed il mestiere della famiglia nell’allietare il cliente con piccole coccole.

Avremo modo poi di provare l’annata ’09 del Teroldego di Foradori, naso e bocca ancora molto molto giovani, unghia porpora e note vinose piuttosto in evidenza, da dimenticare in cantina per qualche anno. Vino comunque di buona fattura proposto a 18 euro.

Cominciamo con gli antipasti, con i quali avremo la conferma delle prime buone sensazioni. Ecco le carni delicate e al contempo saporose, per effetto del connubio felice con l’olio gardesano che ne costituisce piacevole e profumato condimento; gradevole e in leggero contrasto la nota croccante del pinolo e del cestino di leggerissima fillo puntinata al sesamo (peccato solo quell’ossicino sfuggito a quel che presumo sia occhio più che attento… lo perdoniamo senz’altro).

Poi la terrina di cinghiale nostrano e nocciole con pan brioche (12 €). Quota grassa piuttosto generosa, scioglievole e delicata che sostiene la forza delle carni, boccone fantastico con la granella di nocciole, una fettina in più di pan brioche non l’avrei disdegnata. La piccola mancanza (di pan brioche) mi ha permesso di provare l’ottimo pane fatto in casa dalla tremenda morbidezza, pregevoli il panfocaccia ed i grissini, gradevole anche quello alle olive, non provato quello bianco.

Io continuo con un primo: le bardele con ragù di pecora gigante bergamasca (12 €). Qui si potrebbe aprire un lungo capitolo sulla cottura della pasta all’uovo, a me piace così, molto casalinga, morbida e di gusto ma ancora compatta, non un pezzo si è sfaldato. Deciso e burroso il condimento, credo sia stata il piatto più interessante e con personalità.

Joe continua invece con un classico: stracotto di cervo nostrano con polenta del nostro mais (16 €). Carne ben frollata e trattata, intensa nota morbida di buon vino in cottura, fibra tenera, gusto giustamente deciso; ottima per grana, consistenza e fragranza la polentina d’appoggio, ancor più meritevole giacché da mais nostrano molito nei pressi.

Non ci facciamo mancare una girandola di formaggi vaccini (12 €, in foto la mezza porzione). Mascherpa, Agrì, Stracchino alla maniera antica, Casera stagionato e Strachitun, accompagnata da miele di robinia e composta di rabarbaro. Mascherpa molto fresco, perfetto con il miele; l’Agrì lo avrei visto bene come penultimo assaggio vista l’intensità del gusto, deciso ma assolutamente equilibrato grazie alla perfetta stagionatura, molto soddisfacente; Stracchino scioglievole in bocca, dalla pasta morbida ma anch’esso intenso visto l’affinamento; il casera mi lancia direttamente in Valtellina, gusto riconoscibile ad occhi chiusi, non per tutti i palati visto il rimando a sentori di acidi urici; per finire lo stupendo erborinato, piccoli bocconi che saturano piacevolmente il palato con la loro vena piccante (nella foto bisogna partire da in alto a destra andando in senso orario).

Formaggi accompagnati da un calice di Merlot Tessére Sant’Egidio ’09, piuttosto particolare, con una nota decisa di chiodi di garofano soprattutto al palato.

Un pasto non può dirsi tale senza la quota necessaria di zuccheri finali, quindi ecco il semifreddo al pistacchio di Bronte (6.50 €), morbido al punto giusto, gustoso e ricco di frutta secca, un buon dessert.

Caffè con un assaggio di piccola pasticceria con frollini e tartufi con granella di buona fattura e un’ottima grappa di Nosiola di Giovanni Poli, più che consigliabile.

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Il conto finale è in linea con la qualità proposta quest’oggi. 50 euro, vino medio compreso, è una soglia oltrepassata la quale le pretese salgono fino ad arrivare alla bocciatura del locale  più facilmente. Ma questo indirizzo può divenatre uno dei testimoni dei fatidici 50 euro spesi con leggerezza: vale la pena fermarsi se di passaggio o arrivare per una gita fuori porta e per la cantina.

Trattoria Visconti. Via De Gasperi 12. 24030 Ambivere (Bergamo). Tel. +39 035 908153

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