Cafè Romano, cena dopo lo shopping di Natale nel Tridente a Roma

A pochi passi da Piazza di Spagna, nel cuore del Tridente di Roma – meta imprescindibile per lo shopping di Natale – c’è il ristorante Cafè Romano all’interno dell’Hotel d’Inghilterra.
L’atmosfera è elegante ma senza sfarzo, e abbina suggestioni coloniali con accenti contemporanei. Il dehors su via Borgognona completa l’offerta, intercettando una clientela internazionale ma anche romana, abituata a muoversi tra boutique e indirizzi storici del centro.


Oggi il ristorante, guidato da Andrea Sangiuliano, celebra la tradizione gastronomica romana ma soprattutto laziale, con rispetto e misura.
Lui è romano d’origine, ma ha alle spalle una carriera consumata nelle cucine di Italia ed Europa, a fianco di nomi del calibro di Fulvio Pierangelini.

Il suo approccio è, per sua stessa ammissione, essenziale: intervenire poco, rispettare la materia prima, valorizzare i prodotti regionali. L’obiettivo è restituire piatti leggibili, armoniosi, identitari del Lazio. La tecnica c’è, ma resta educatamente sullo sfondo.
Cafè Romano con un menu a “Km Lazio”

Il menu di Sangiuliano vuole stuzzicare la curiosità del turista, ma anche rendere omaggio alla tradizione per il romano che si siede a tavola. Si muove con equilibrio tra stagionalità e capisaldi (cacio e pepe, nocciole della Tuscia, vaccinara).
Ecco quindi la tradizione romana interpretata in modo fedele e riconoscibile, ma alleggerita dai suoi eccessi di sapidità e untuosità. Il radicamento nel Lazio: in menu figurano prodotti dal nord al sud della regione, con particolare riguardo a formaggi e vegetali. Una linea equilibrata, pensata per un pubblico glocal, dall’antipasto al dessert.
Cosa si mangia al Café Romano (cena stampa)

Una delle aspirazioni del rinnovato Hotel d’Inghilterra è restituire quel fascino un po’ d’antan ma sempre squisitamente glamour. Poltroncine e velluti, illuminazione morbida, stoffe, legni: tutto chiama all’appello i cinque sensi. Odorato compreso grazie alle poderose composizioni floreali strategicamente posizionate per delimitare i diversi ambienti.

Che, peraltro, oltre al ristorante comprendono un bel Lounge Bar interno, per un drink pre-dinner, e uno esterno, la Terrazza Romana (chiusa nei mesi invernali) con vista sul Quirinale e sul Vittoriano. Mixology classica e signature, con una bella apertura al no-alcohol, a cura del bar manager Angelo Di Giorgi.

Come questo twist di Paloma, base mezcal, chartreuse, soda al pompelmo rosa e cocco, che fa partire una serata dedicata ai sapori laziali.
Dal mare alla campagna

A partire dalla mormora, un pesce poco visto nelle cucine dei ristoranti, ma gustoso e sostenibile, che si pesca sui nostri litorali, specialmente in autunno quando si avvicina alle coste per riprodursi. Qui in versione carpaccio, condito con gli ingredienti della ‘puttanesca’, polvere di olive di Gaeta, capperi, olio extravergine: siamo al confine con la Campania, che rivendica l’origine di questo sughetto, molto molto popolare a Roma e dintorni.

Dopo la sapidità, la freschezza: l’insalatina di rape rosse marinate al latte di mandorla, erbe di campo e limone si muove su note più morbide e dolci, molto gustosa (15 euro)

Anche perché il classicone degli antipasti romani, il fiore di zucca in pastella croccante, nasconde un ripieno potente di cacio e pepe, ribadito anche all’esterno dal pecorino a pioggia con cui è servito. Buono, e ben realizzato, chiude in modo deciso la triade di antipasti (18 euro).
Piatti romani al Cafè Roma

Può mancare in una tavola che celebra la tradizione romana la coda alla vaccinara? Cafè Romano non si tira indietro, ma ne propone una versione più adatta all’ambiente raffinato che lo caratterizza. Niente risucchi di ossicini, ma una salsa speziata che va ad avvolgere i tubetti (pastificio Mancini), che a Roma si chiamano cannolicchi (cilindretti corti e rigati). Tanto che ai bambini che non volevano pettinarsi si diceva “Ah, se piovessero cannolicchi” intendendo che si andrebbero ad inanellare sui ciuffi ribelli dritti sul capo. Ad avvolgere il tutto, una fonduta di Caciocchiato (chiamato così per la presenza di bolle d’aria all’interno, gli ‘occhi’) di Formia, altra specialità locale di latte vaccino, imparentata con il caciocchiato campano e lucano (20 euro).

Con l’ottimo Calamaro arrosto su passatina di Ceci dal solco dritto ci spostiamo verso nord, in provincia di Viterbo. I terreni vulcanici di Valentano e Acquapendente sono i migliori per questa varietà (piccola e tenera) di cece, che si chiama così per la tradizione che prevede di tracciare un solco a dividere i campi da parte a parte durante la festa che si tiene tradizionalmente il 14 agosto (26 euro).
Una passeggiata nel bosco

Virtuale, ma anche molto concreta. Con i cremosi di nocciola e castagne, il dessert a forma di funghetto ci riporta nell’entroterra laziale: è Dichiarazione d’autunno, che detta così suona come un monito (le ‘dichiarazioni’ richiamano mondi assai meno soddisfacenti, fatti di contabilità e scadenze). Dessert piacione (nel senso buono del termine) a base di cremosi di nocciola, marroni e crumble al cacao che ricorda l’humus e la sensazione della terra dopo la pioggia.

Molto buona la piccola pasticceria che si compone di piccoli lievitati, tartellette e praline.
Cafè Romano a Natale, menu e prezzi

Abbiamo trovato una proposta credibile soprattutto considerando il panorama del centro storico, che annovera probabilmente più ristoranti che potenziali clienti. La cucina è riconoscibile e coerente con la filosofia dello chef.
Cafè Romano è aperto da mezzogiorno, con formule più snelle a seconda degli orari (lunch veloci). Presso il Lounge Bar è disponibile anche un format aperitivo dalle 17:00 con live music. Da mettere a punto la proposta di vini, per ora ancora troppo incardinata sui soliti noti per destare curiosità, ma – ci assicurano – ci stanno lavorando.
Fino al 6 gennaio troverete anche l’Holidays afternoon tea con un carrello pieno di dolci natalizi artigianali freschi ogni giorno. Pandoro e panettone, salse e creme, torte e monoporzioni che variano quotidianamente. Insieme al pranzo della domenica (telefonare per conoscere il menu).
Ogni giorno, il menu Itinerario di Sapori, 5 antipasti, 2 primi piatti, 1 secondo e dolce scelti dallo chef ha un prezzo di 50 euro. Una cena completa con antipasto, primo e secondo ha un prezzo medio di 70 euro. E sì, trovate in carta anche i tonnarelli alla carbonara (18 euro) e le mezze maniche all’amatriciana (18 euro) per un pranzo o una cena fortemente romana. Occhio anche al Duetto di coniglio ”Leprino Viterbese” alla cacciatora con patate e carote novelle (24 €). E alle cicorie ripassate ajo e olio (8 euro).
Cafè Romano dell’Hotel d’Inghilterra. Via Borgognona, 4M, 00187 Roma RM. Telefono: 06 6998 1700. Instagram





