Cassata napoletana o siciliana? 11 pasticcerie e dove comprarla

Dite cassata, dite Sicilia. Pochi avrebbero dubbi. E invece alla 14a edizione dei Dolci delle Feste organizzato da Mulino Caputo, Santi Palazzolo da Cinisi e Sal De Riso da Minori si sono sfidati a singolar tenzone. Il tema è Cassata e Cassatina e se la prima è siciliana la ascriviamo a Palermo, la seconda è napoletana.
Sal De Riso, però, annuncia la Cassata Oplontina come riedizione della cassata raffigurata nell’affresco rinvenuto nella villa di Poppea Sabina a Torre Annunziata. Forma che – come saprete – richiama la cassata siciliana pur nei classici colori pompeiani.
Quindi, il ragionamento di Sal De Riso, Presidente dell’AMPI per il secondo mandato sino al 2029, è che la cassata sia della Campania Felix e non della Trinacria. Per effetto cronologico dell’anno 1000 e la nascita della quas’at, cioè della bacinella che aveva accolto oltre ricotta, miele e zucchero.
Ovviamente, Santi Palazzolo, Vice Presidente dell’AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) è di tutto altro parere. La cassata è fortemente palermitana e chi dice il contrario merita la messa al bando dalla tavola delle feste natalizie.

Senza voler dare ragione all’uno o all’altro per la nascita della cassata – che in Sicilia prima dell’800 era quella al forno con il guscio di pasta frolla ora diventata (LOL) alla napoletana (qui la ricetta) – è meglio assaggiare.

Anche se al Grand Hotel Vesuvio di Napoli il mio imbarazzo per assegnare il titolo di Cassata e Cassatina irrinunciabile era – mi capirete – palpabile alla vista come al palato. Perciò, andiamo in ordine sparso.
1. Oplonti vien prima degli Arabi: la cassata di Sal De Riso

La Cassata Oplontina di Sal De Riso – anche in versione Cassatina e dunque monoporzione – ha una dolcezza controllata e l’effetto seta della ricotta di bufala ben legata alla frutta semicandita.

Poi c’è sempre il colpo da maestro dei pasticcieri dei grandi lievitati che hanno sovvertito l’equazione panettone = nord. Qui c’è una golosa interpretazione del panettone zuppa inglese con alchermes e amen: Natale è una tentazione continua.

Pasticceria Sal De Riso. Via Roma, 80, 84010 Minori SA. Telefono: 089 877941. Instagram
2. La cassata siciliana strong di Santi Palazzolo

Risponde Santi Palazzolo con una cassata siciliana tradizionale che levati davanti. Spettacolare con gli irrinunciabili barocchismi a governare pasta di mandorle d’Avola, ricotta di pecora, frutta candita, ghiaccia reale.

Ha portato anche una cassata a forma di tronchetto, realizzata con Pan di Spagna al cioccolato e ricotta arricchita di scorzette di arancio in infusione nel liquore di zagara. Ma al cuore non si comanda e la tradizione è sempre tradizione. Anche se la cassata sarebbe dolce di Pasqua e non di Natale.
Pasticceria Palazzolo dal 1920. Via Nazionale, 123, 90045 Cinisi PA. Telefono: 091 866 5265. Instagram
3. Pompei vuol dire miele e frutta secca come al tempo degli antichi Romani

Salvatore Gabbiano, della Pasticceria Dulcis in Pompei resta in tema Antica Roma con una performante cassata luculliana e la forza del miele e della frutta secca – datteri, fichi, noci, pinoli e mandorle.

E un panettone che vi manderà in visibilio per struttura e profumo.

Pasticceria Gabbiano. Via Lepanto, 153, 80045 Pompei NA. Telefono: 081 863 6305. Instagram
4. Nocciole come se piovesse sulla Cassata Avellana

Ma permettetemi di segnalare tra le irrinunciabili, la mitica cassata Avellana di quel genio di Pasquale Pesce che appunto ad Avella ha sovvertito i gusti dei (molti) clienti della sua pasticceria. Che sono passati dalla classica siciliana a quella con la copertura di nocciole – di Avella appunto – che rende la cassata croccante e più leggera. Sempre base di pan di Spagna e ricotta di pecora, non si deroga, ma al posto dello zucchero fondente (qui la ricetta scientifica della cassata siciliana) ecco le nocciole.


In versione monoporzione, invece la sua cassatina è quella da cassata infornata alla napoletana. Un boccone da flashback.
Passticceria Pesce. Via Giacomo Leopardi, 33, 83021 Avella AV. Telefono: 081 1849 5000. Instagram
5. Natale non arriva se non ci sono le Cassatine di San Giorgio a Cremano

Ma non è Natale, almeno a Napoli e dintorni, se non c’è la cassatina. E qui è maestro indiscusso Sabatino Sirica che sta instradando sulla retta via delle cassatine la giovane nipote Ilaria Varriale. Qui siamo nel campo del mantra, del moloch con le cassatine allineate che fanno subito albero di Natale dei dolci.

E poi ovviamente tutto quello che si può pensare di associare ai dolci natalizi a Napoli (cioè, mica vorreste dimenticarvi dei mostaccioli?).
Pasticceria Sirica. Via Francesco Cappiello, 55, 80046 San Giorgio a Cremano NA. Telefono: 081 255 1672. Instagram
6. A Natale si gioca con la tombola di cioccolato

Gioca con il sentiment partenopeo – natalizio anche Salvatore Capparelli affiancato dal suo discepolo Raffaele Barresi. A Natale si va di tombola e forse le nuove generazioni riescono ad abbandonare per un attimo lo smartphone a favore delle cartelle con i numeri e dei fagioli.

E qui tirano fuori la cartella della tombola con il cioccolato al 70% e assenza di lattosio. Buona e sempre con zucchero controllato.
Pasticceria Salvatore Capparelli. Via dei Tribunali, 327, 80138 Napoli NA. Telefono: 081 454310. Instagram
7. Mica vorrai inzuppare la cassata nel cappuccino? Sì!

In tema di poco zucchero per la Cassata, c’è il Ciambellone di cassata di Carmine di Donna. Una vera e propria nuvola con una leggera ma efficacissima colata di ricotta e di panna di bufala. Ovvero come inzuppare la cassata al mattino nel cappuccino. Fantastico.
8. A Parigi la cassata si chiama Bûche de Noël (falso)

È andato in Francia Salvatore Catapano, pasticcere de I Giardini di Poseidon di Ischia, per realizzare la sua Bûche de Noël ribattezzata Essenza di Cassata.

Per lui ha cremoso al cioccolato bianco e arancia in versione aromatica. Oltre alla cassata tradizionale, dunque siciliana. E qui potete contattarlo.
I pasticcieri più virali sui social sono sicuramente due: Marco Infante e Rocco Cannavino aka Zio Rocco. Con loro l’esagerazione è dietro l’angolo.
9. Una trilogia di cassatine è per Natale 2025

Invece, si conntengono con Cassate e Cassatine. Il pasticciere di Casa Infante ha presentanto una golosa Trilogia di cassatine con variazioni nella lavorazione della ricotta arricchita da gianduia, mandorla di Toritto e croccante all’amarena. Super.

E anche qui potete dilettarvi con panettoni e altri dolci natalizi.
10. La cassatina diventa brioche

Effetto nuvola per Zio Rocco che propone per la tavola delle Feste una Cassatina Lievitata con impasto brioche alla panna farcita con crema di ricotta di bufala, ganache fondente e marmellata di arancia flegrea.

Immaginatela con la vostra tisana preferita o – se siete più esagerati – con una tazza di cioccolata fumante.
11. La cassata con il frangipane

Chiude, ma solo per dovere di ospitalità, la padrona di casa Giustina Brasiello, Pastry chef del Grand Hotel Vesuvio. Per lei il Natale della cassata è con crema frangipane, croccante al cioccolato fondente e pistacchio, amarene e gelée d’arancia in mousse di ricotta, che ha ribattezzato Armonia mediterranea.

Che poi a gustarvela in camera o al bar dell’hotel con davanti Castel dell’Ovo, non so se mi spiego (anche se stanno rifacendo il lungomare).
Grand Hotel Vesuvio. Via Partenope, 45, 80121 Napoli NA. Telefono: 081 764 0044. Instagram
La voglia di fare festa con i dolci

Gongola – e noi con lui – per tanta dolcezza Antimo Caputo che dei dolci delle feste a Napoli è stato estimatore in tempi non sospetti.

E che da allora continua a coltivare la buona pratica di ricordare che senza dolci, cassate, cassatine, struffoli e roccocò Natale non sarebbe Natale. A Napoli come nel resto del mondo.
PS. Ma poi qual è la differenza tra cassata siciliana e cassatina napoletana? La cassatina è derivazione della cassata ed è monoporzione quindi più leggera. Potremmo dire che va bene anche per chi fa dieta a Natale. O no?




