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Cibo
17 Gennaio 2011 Aggiornato il 7 Aprile 2019 alle ore 14:40

Chef’s Cup. Silenzio, parla Verrigni. Ecco la manche della pasta

Chef’s Cup. Silenzio, parla Verrigni. Ecco la manche della pasta

(Dai nostri inviati in Alta Badia) Si sa, gli sportivi mangiano carboidrati. E potevamo noi, impegnati in due difficili prove agonistiche, farne a meno? Certo che no.

Eccolo il preparatore tecnico dello sport preferito dagli appassionati di gastronomia: Gaetano Verrigni, preparatore di pasta con tanto di gadget personalizzato. Un occhiale molto invidiato dal parterre della Gran Risa, pista di Coppa del Mondo.

E su questa pista scattidigusto si è cimentato insieme ai grandi del cibo, da Norbert Niederkofler a Fausto Arrighi passando per Andrea Berton (che per la sesta volta ha perso il confronto con il collega alto atesino e la magnum di champagne) e Marjan Simcic. Sulla pista ghiacciata c’è stato anche il tempo di fare uno slalom serio con un’Audi e uno demente con il volante che girava in senso contrario (per vincere il panico?!).

Purtroppo la squadra si è ritirata perché sprovvista di un campione di golf (terza prova) e soprattutto perché si erano fatte le ore 13 ed era ora di assaggiare la pasta dell’Alta Badia in gara ai piani superiori (dopo l’intrattenimento al gazebo della hospitality). Ecco la classifica.

Ugo Alciati del mitico Guido a Costigliole con i Fusilli con cardi gobbi di Nizza Monferrato, alici di menaica e tartufo bianco. Il fusilloro si conferma un campione di casa Verrigni interpretato magistralmente in questa sinfonia tra la nota vegetale del cardo, l’acidità dell’alice cilentana e la sontuosità del tartufo bianco di Langa. Insuperabile.

Marco Bistarelli de Il Postale di Perugia con i Paccheri farciti con carbonara di tartufo nero di Norcia, zuppa di cardi, crema inglese al parmigiano. Il pacchero di Verrigni ha agguantato le prime posizioni della classifiche gastronomiche e l’interpretazione di Bistarelli gli ha dato una notevole spinta con una carbonara che ha sostanza e una crema di parmigiano che sarebbe in grado di ridare forze dopo qualsiasi prova agonistica. Guascone

Mayasuki Kondo de La locanda del Pilone di Alba con Pasta mista con fagioli borlotti, frutti di mare e crostacei. Una minestra molto golosa e corroborante, rallegrata dal mare. Peccato per la pasta troppo ministrata. Fusion

Marco Gubbiotti de La Bastiglia di Spello con Mezze maniche, carciofi, lenticchie, guanciale e polvere di bruschetta di alici. Un primo nelle intenzioni estremamente ricco come denuncia la carta d’identità. Ai molti ingredienti del nome si aggiungeva anche la stracciatella. Risultato confuso anche se con qualche sprazzo di golosità. Scombiccherato.

(Alessandro Bocchetti & Vincenzo Pagano)

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