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7 Maggio 2013 Aggiornato il 20 Agosto 2017 alle ore 15:23

Nuove aperture. Da assessore a chef con le stelle ma del cielo di Strela

“Ma cosa ci faccio io qui?!”. Alzi la mano chi è di riuscito a costruirsi un’esistenza nuova e illuminata dal fuoco vivo dei fornelli. Il coraggio non è è
Nuove aperture. Da assessore a chef con le stelle ma del cielo di Strela

“Ma cosa ci faccio io qui?!”. Alzi la mano chi è di riuscito a costruirsi un’esistenza nuova e illuminata dal fuoco vivo dei fornelli. Il coraggio non è è mancato a Mario Marini, 41 anni, ex amministratore del Comune di Parma, di recente convertitosi alla felice arte della cucina.

Se è ormai storico l’aforisma di Giulio Andreotti, Il potere logora chi non ce l’ha, sembra che tredici anni di intensa e appassionata attività politica non siano bastati all’ex assessore al Personale, all’Innovazione Tecnologica e al Turismo della città emiliana, a convincerlo a rimanere in campo. Perché, d’un tratto, l’amore per il suo lavoro ha assunto i connotati stanchi del disamore che hanno reso breve e definitivo il passo verso l’addio.

Ma l’addio è anche ripartenza. Senza aspettare tempo, sfidando la proverbiale distanza tra il dire e il fare, Mario Marini ha deciso, nel 2011, di lasciare le stanze della politica, per impugnare mestolo, marisa e coltelli. Il 15 maggio prossimo concluderà il suo percorso all’Alma di Colorno, prestigiosa scuola per cuochi professionisti diretta da Gualtiero Marchesi (anche lui convertitosi alla cucina da ultraquaratenne), mentre è ancora in corso il suo stage presso la trattoria Ai due Platani di Coloreto (sempre in provincia di Parma), dove ha fama di essere particolarmente operoso e solerte. L’obiettivo, quello schietto (e, a dire il vero, iperinflazionato) di aprire, a breve, un agriturismo, nei pressi di Strela di Compiano.

Cambiare rotta dunque non è impossibile. Gli ingredienti, in fondo, a prescindere dall’età, sono sempre gli stessi: consapevolezza, coraggio, e poi solo scintille, scintille, scintille, quella della passione, e in questo caso, quelle delle pentole e dei fuochi che molto presto illumineranno il nuovo locale di Marini, “il cielo di Strela”.

[Daniela Dioguardi. .Repubblica]

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